Media
Nuove regole per la creatività in esterna
Era dedicata alla "Percezione della pubblicità nel contesto urbano" la tavola rotonda promossa
oggi, martedì 24 gennaio, da Upa, Adci e Clear
Channel, che ha visto riuniti utenti e creativi, con l'obiettivo di
fare il punto sullo stato dell'arte della creatività nell'esterna.
Nell'introdurre i lavori, Paolo Casti (nella foto a sinistra), chief
strategic officer di Clear Channel Italy Outdoor
, ha detto: "Nell'esterna,
un problema concreto è il rischio che i manifesti all'interno delle città
perdano spessore ed efficacia. Allora si può integrare la formula del Grp con un
coefficiente K, che rappresenti in quale percentuale le opportunità possono
diventare contatti reali, che possa quindi stimare la pressione pubblicitaria
effettiva". La percezione ottica di un manifesto è fondamentale, nel
determinarne il successo, e influisce più che in altri mezzi. A questo proposito
Casti ha citato tre elementi che influenzano la percezione visiva:
spazio, tempo e luogo. "Nel valutare lo spazio
non si può prescindere dalla valutazione della distanza – ha detto -. In Italia
si punta sui grandi formati perché si pensa che si vedano di più, invece i
formati dell'arredo urbano, come le pensiline, possono essere più adatti a certe
pubblicità o a certi linguaggi. La distanza ideale di visione, comunque, non
dovrebbe superare la misura ottenuta moltiplicando per 10 volte la diagonale del
manifesto".
Altro elemento che incide sulla percezione è il tempo: "Audiposter – ha ricordato Casti- misura il tempo medio che chi vive in città dedica al manifesto. In una città come Milano questo tempo va dai 10 secondi per chi si muove in auto ai 50 secondi di chi va a piedi. Vi è poi un altro fattore tempo, legato agli eventi che animano di volta in volta una città (nel caso di Milano, le varie fiere che si susseguono in un anno), e che consentono di rivelgersi a target diversi usando linguaggi diversi". Infine, terzo elemento che influenza la percezione visiva della pubblicità nell'area urbana è il luogo. "Il timore è che il contesto della città possa azzerare il poster. Questo deve acquisire la capacità di sopravvivere all'esterno, in un contesto già sovraffollato. Conta allora l'impatto visivo, dato dalla leggibilità e dalla sintesi di immagine e testo, come dimostrano le fortunate campagne di 'The Economist', Pirelli, Esselunga ".
Dopo avere ribadito che Upa "crede nell'affissione", il presidente Audiposter
e Inpe Giovanna Maggioni (foto sotto) ha sottolineato che "i dati messi a disposizione da
Audiposter andrebbero studiati anche da un punto di vista
creativo. L'impegno di Upa è quello di spingere le società che hanno creduto nel
mezzo a metterne in luce le peculiarità anche in termini di creatività. Le
concessionarie dovrebbero fornire l'accesso a dati che diano un aiuto in questo
senso". A favore della creatività e delle idee si è espresso anche
Fulvio Zendrini, responsabile comunicazione Gruppo
Piaggio . "Oggi il pubblico ricorda ancora
il messaggio 'Chi Vespa mangia le mele', e fu una campagna veicolata su
affissione. Questo dimostra la forza delle idee. Uccidete il marketing – è stata la
provocazione di Zendrini – fate vedere le idee. Il marchio è più forte del
marketing, e la comunicazione sta con il marchio, parla direttamente al cuore. Se in
un'affissione non metto l'idea, i numeri non servono". "Alla gara per la tre ruote
Piaggio – ha proseguito – partecipano 17 agenzie, ma molte mi
hanno contattato spontaneamente per propormi i loro progetti sul nuovo prodotto, che ha due
ruote davanti e una dietro ed è stato presentanto in anteprima al MotorShow. Questo
perché il marketing ha prodotto un'idea". Zendrini ha poi annunciato
un incontro con il sindaco di Firenze "per una campagna affissione sul traffico,
in cui si mostra che sulle due ruote ci si muove più in fretta che su quattro: e lo
si comunicherà proprio su strada, in mezzo al traffico, con le affissioni".
Marcella Bergamini, media director del
Gruppo Danone (nella foto a sinistra), ha raccontato l'esperienza
dell'azienda con le affissioni per il lancio di Actimel. "È il
prodotto su cui si investe di più, circa 10 milioni di euro , il 99% dei
quali in tv. Abbiamo però sperimentato l'affissione, pianificandola a Milano per
due settimane in cui non erano previsti passaggi in tv. Stiamo finalizzando i
dati, ma già emerge che la brand awareness ha guadagnato otto punti, mentre
presso il campione nazionale risulta essere diminuita di 1-2 punti in assenza
degli spot tv". È in partenza, intanto, un'altra campagna affissione, questa
volta per il brand Danette
, che dovrebbe sviluppare
800 grp a settimana.
"Per tradizione Procter & Gamble non ricorre alle affissioni – ha dichiarato Taide Guajardo, direttore media della multinazionale –. Finora ha sempre investito nella televisione, di cui si sa per certo che funziona, ma negli ultimi due o tre anni abbiamo capito che dobbiamo cambiare, perché il consumatore riceve già molti stimoli. Per questo P&G si sta aprendo a nuovi mezzi, come stampa, radio, Internet, ma nel caso dell'affissione abbiamo due grossi ostacoli: il prezzo, a causa dei costi strutturali, e la creatività, che è la cosa più importante. Il 75% dell'effetto della comunicazione lo si deve alla creatività, mentre il media fa il resto. Punto il dito sulle agenzie, ma anche le aziende devono diventare più capaci di valutare la creatività".
Anche Maurizio Sala,
presidente Adci (foto a
destra), ha sottolineato che "elementi vincenti sono creatività e un package
media che crei un flusso comunicativo rilevante per il
pubblico. Ci muoviamo in un contesto in
cui il media è parte fondamentale della strategia". In Italia – ha proseguito
Sala – il mezzo affissione è più importante che altrove, perché il nostro è un
paese di piazza. Ciò che si trova sui muri ha una capacità di veicolazione
rapida. L'affissione però non si può improvvisare, è una disciplina difficile,
che va affrontata con l'eliminazione del superfluo".
La giornata si è chiusa con l'intervento di Roberto Caselli, direttore creativo Publicis, che ha mostrato una serie di esempi tratti dalle creatività premiate al Festival di Cannes, dalle quali, secondo Caselli emergono le seguenti parole d'ordine per chi crea affissioni:
1) Esagera – per sottolineare con intensità il tuo messaggio
2) Capovolgi
la realtà – per comunicare la Usp in modo sorpendente
3) Non dire tutto
subito – lascia al lettore la libertà di competare il messaggio
4) Usa il paradosso – la rottura dello schema per
migliorare la compresnione del messaggio
5) Racconta storie – per calare nella realtà le meraviglie dei prodotti
6) Usa la parodia
7) Provoca