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Radio: firmato l'accordo sull'affollamento. Pubblicità a +7%
L'accordo, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2008, garantirà le aziende investitrici sia in termini di certificazione della messa in onda delle campagne sia relativamente all'affollamento. Infatti, la quantità degli spot trasmessi per ogni interruzione pubblicitaria sarà contingentata, così come sarà regolamentata la presenza di radiocomunicati di aziende direttamente concorrenti.
L'intesa ratifica e sancisce una qualità di impaginazione che su Radio Rai è un fatto consolidato da anni che ci permette di assicurare ad ogni singolo inserzionista la massima visibilità, commenta Stefano Colombo, direttore commerciale di Sipra . L'adesione all'accordo da parte delle principali emittenti nazionali è il segno di una raggiunta consapevolezza ed è un grande passo avanti per la radio nella sua globalità, a beneficio di tutti: degli editori, degli investitori e anche del pubblico.
Susanna De Vito, a capo della Direzione Vendite Radio di Sipra, aggiunge: "La qualità è da sempre un cavallo di battaglia per Sipra perchè in un mercato fortemente in evoluzione, la qualità dell'impaginazione è un fattore discriminante, in grado di condizionare le scelte degli investitori. La forza della nostra offerta, infatti, non sta solo negli elevati ascolti di Radio Rai ma anche nel contenimento degli affollamenti e nell'efficacia e discrezione dell'impaginazione pubblicitaria: sulle reti Rai la pubblicità è presente in modo armonico e non intrusivo, con break brevi e costruiti nel pieno rispetto delle esigenze degli investitori".
Alla conferenza stampa di presentazione dell'accordo, svoltasi presso l'Hotel Four Seasons di Milano, erano presenti i massimi rappresentanti delle emittenti e delle associazioni che l'hanno sottoscritto.
Lorenzo Sassoli de Bianchi (nella foto), presidente
Upa,
ha aperto la conferenza esprimendo grande soddisfazione per l'accordo raggiunto
con Radio Rai, Rds Radio Dimensione Suono,
Radio 101, Radio 24, Radio Kiss
Kiss, Radio Italia solo musica italiana, emittenti che
rappresentano oltre il 70% dell'ascolto totale delle radio
nazionali, e le loro concessionarie. Ha sottolineato inoltre l'importanza
crescente della radio, che ha un ascolto medio di 38 milioni di
persone al giorno ed è seconda solo al web per incremento degli investimenti
pubblicitari, grazie alla sua flessibilità e alla capacità di diventare
complementare ad altri mezzi all'interno del media mix.
Il direttore generale di Assocomunicazione Fidelio Perchinelli ha tradotto in cifre questa crescita: nel 2006 hanno scelto di comunicare attraverso la radio 1200 aziende per un totale di 1 milione 250 mila spot trasmessi, che sono aumentati del 3,5% nel 2007. Tra le cause di tale incremento secondo Perchinelli riveste un ruolo di grande importanza l'interattività che il media è stato in grado di stabilire con gli ascoltatori, sfruttando sia le risorse del web, ad esempio dando vita a communities, sia mezzi più tradizionali come i concorsi, riuscendo così a raggiungere un consumatore sempre più sfuggente. Il direttore generale ha infine fatto notare che gli stessi ascoltatori sono sottoposti a un bombardamento di spot tale da poter creare un effetto 'di rigetto': l'accordo raggiunto è ancora più importante in quanto è in grado di prevenire e arginare questo fenomeno.
Valerio Di Natale,
presidente della commissione Upa per i rapporti con i mezzi, ha spiegato che
l'accordo garantisce la qualità del media e degli investimenti, introducendo tra
l'altro il concetto di 'certificazione della messa in onda'. Ha inoltre
sottolineato che la
pubblicità aumenta di
efficacia tanto più è considerato autorevole il mezzo che la veicola e che
quindi la radio, che già ora è percepita come affidabile, potrà trarre grande
vantaggio dall'accordo. Di Natale ha dichiarato infatti che ci si aspetta una
crescita degli investimenti del 7%.
Il direttore generale di Upa Giovanna Maggioni (nella foto a destra) è ha esposto quali sono gli aspetti salienti dell'accordo: innanzitutto viene regolamentato il numero di spot per break, che saranno massimo 10 per le emittenti pubbliche e 12 per quelle private; in secondo luogo gli annunci di prodotti concorrenti non potranno essere trasmessi consecutivamente. Ha inoltre dichiarato che saranno effettuati dei controlli e che nel caso di violazione dei patti è previsto un recupero da parte degli investitori sia in termini economici sia di ulteriori spazi pubblicitari in misura del 25% del valore dello spot non trasmesso correttamente.
Al temine della conferenza Lorenzo Sassoli de Bianchi ha così commentato la mancata adesione di importatanti emittenti nazionali quali Radio Deejay, Radio Capital, Radio 105 e Radio Montecarlo: "Ci dispiace che restino fuori dall'accordo importanti editori. Le nostre porte restano aperte e speriamo che ci ripensino. Questo accordo va nel senso della qualità, saranno gli investitori a scegliere dove pianificare, anche se io ritengo che cercheranno anche loro la qualità."
Giulia Rubino

