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Sala (Publitalia): "Chiusura d'anno molto buona. Ultimo quarter in crescita sul Q4 2023, il migliore degli ultimi 12 anni"
Dopo un 2023 chiuso a +2,2% e i primi nove mesi del 2024 con un incremento del +6,5% della pubblicità (leggi news), il Gruppo Mediaset si avvia verso "una chiusura d'anno molto buona, con un ultimo quarter in crescita sul Q4 del 2023, il migliore degli ultimi 10/12 ann". Lo ha dichiarato ai giornalisti Stefano Sala, AD di Publitalia '80, a margine dell'incontro di fine anno con la stampa organizzato ieri, 11 dicembre, da Pier Silvio Berlusconi, AD di MFE – MEDIAFOREUROPE (leggi news).
Parlando del mercato in generale per quanto riguarda il 2025 il manager ha dichiarato: "Le previsioni indicano un dato comunque positivo nonostante l'assenza di eventi sportivi" e in merito all'incognita legata all’Automotive, che anche secondo Nielsen mostra segnali di un rallentamento degli investimenti pubblicitari dovuto al momento negativo del settore, Sala ha commentato: "noi vediamo un andamento più o meno stabile, con alcuni cali bilanciati da incrementi dei player premium del settore".
Sala sottolinea la forza costante del mezzo televisivo, che "registra risultati migliori del mercato in molti paesi europei, dall'Italia, alla Francia, alla Germania, alla Spagna grazie alla potenza della tv lineare unita alla precisione, ai dati e alla tecnologia della nuova tv addressable (valore 550 mln inclusi gli OTT, ndr) che consente misurazioni mirate dei singoli target e che cresce del 30% anno su anno".
Buone performance anche per la versione della piattaforma Mediaset AdManager progettata per le PMI nata con l'obiettivo di fornire strumenti avanzati per la pianificazione elle campagne.
Infine, in risposta a una domanda della stampa riguardante la possibilità che Sanremo (che potrebbe non essere più un’esclusiva della tv pubblica dopo la sentenza del Tar della Liguria, leggi news) vada sul mercato e possa interessare a Mediaset, Sala ha afferma: "Il Festival ha una complessità tale che penso sia meglio che lo gestisca la Rai, in virtù della sua esperienza. In ogni caso noi siamo più propensi a correre sulle lunghe distanze che sui cento metri.”
"Considerando anche gli alti costi dell'evento, preferiamo investire in un format che, a parità di investimento, prosegua più a lungo, che sia in grado di creare un'abitudine e rivolgersi a un target diverso da quello che rappresenta il nostro core. Pensiamo ad esempio ai Mondiali del 2018 di cui abbiamo subito colto le opportunità".

