Ricerche
Un 2010 a testa alta per la event industry europea
Ottimismo moderato per la event industry nel 2010: un anno migliore del 2009, ma senza euforia. Il quadro emerge dall’ultimo sondaggio condotto da Grupo Eventoplus su un campione di professionisti d’azienda all’ultima edizione di Eibtm.
Cosa aspettarsi dal 2010? Per rispondere a questa domanda, lo spagnolo Grupo Eventoplus ha condotto, durante lo Show Daily dell’ultima edizione di Eibtm (Barcellona, 1-3 dicembre 2009), un sondaggio presso 238 professionisti d’azienda.
La conclusione è confortante: sull'anno alle porte prevale un ottimismo moderato. Nello specifico, il 38% prevede di mantenere costanti gli investimenti, il 35% stima un incremento degli stessi, mentre il 28% prevede un peggioramento della propria situazione.
Il sondaggio, inoltre, indica i tagli apportati nel 2009 dalle aziende per ridurre gli investimenti. Tra i più utilizzati, prevale la riduzione del numero degli eventi (31%), seguita dalla limitazione dei ‘fronzoli’, ovvero delle spese non indispensabili, citata dal 21% del campione. A seguire, la riduzione del numero degli invitati (19%) e la semplificazione della 'messa in scena' (scenografie, allestimenti, ecc.), preferita dal 18% dei rispondenti. L’internalizzazione degli eventi, con conseguente rinuncia dell’agenzia di eventi, è invece citata solo da un 5% degli intervistati.
La conclusione è confortante: sull'anno alle porte prevale un ottimismo moderato. Nello specifico, il 38% prevede di mantenere costanti gli investimenti, il 35% stima un incremento degli stessi, mentre il 28% prevede un peggioramento della propria situazione.
Il sondaggio, inoltre, indica i tagli apportati nel 2009 dalle aziende per ridurre gli investimenti. Tra i più utilizzati, prevale la riduzione del numero degli eventi (31%), seguita dalla limitazione dei ‘fronzoli’, ovvero delle spese non indispensabili, citata dal 21% del campione. A seguire, la riduzione del numero degli invitati (19%) e la semplificazione della 'messa in scena' (scenografie, allestimenti, ecc.), preferita dal 18% dei rispondenti. L’internalizzazione degli eventi, con conseguente rinuncia dell’agenzia di eventi, è invece citata solo da un 5% degli intervistati.