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Nel regno di OZ

Parlano il linguaggio del teatro e realizzano eventi, attingono alle tradizioni e le trasformano in patrimonio comune, fanno delle esigenze del cliente un'occasione di continuo sviluppo della creatività. Stiamo parlando di OZ Eventi, una fucina di idee e un laboratorio sempre attivo. In nome dell'artee, perchè no, del divertimento.

da e20 di marzo

Pensate a un mondo in cui il messaggio diventa drammaturgia, la rappresentazione contaminazione, l’esperienza patrimonio comune, il dettaglio installazione, il lavoro divertimento... un mondo nel quale la passione apre le porte alla cultura e l’evento, infine, si trasforma in arte applicata, una sintesi di fantasia e realtà, da realizzare con dedizione, masoprattutto con la consapevolezza di una missione precisa: fare del teatro un metodo, un approccio che va al di là del mero intrattenimento. Siamo in OZ Eventi.
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Verrebbe da dire nel ‘meraviglioso mondo di OZ’, perché proprio dal nome del regno descritto da Frank Baum si è ispirata questa giovane società per trovare una definizione che rendesse la magia del teatro applicato al mondo degli eventi. ‘Giovane’ perché nata nel 2004, ma forte della decennale esperienza di Alberto Milazzo, regista e autore teatrale e Fabio Carturan (nella foto con Milazzo), scenografo teatrale. “OZ - spiegano i due soci - è la terra dell’immaginazione, il luogo dove le favole diventano realtà”. Basta una chiacchierata con loro per capire che non è retorica. Vi spieghiamo il perché.

Segni particolari: creatività
OZ Eventi non ha una specializzazione specifica, o meglio: l’approccio di Milazzo e Carturan è globale, parte dal teatro, contamina altri ambiti e fa sì che qualunque messaggio possa essere affrontato con un ‘copione’ artistico. Considerando questo presupposto, l’attività spazia dalla scenografia (interni ed esterni) alla regia di eventi, dalla spettacolarizzazione dei contenuti allo studio e realizzazione delle installazioni di luce all’aperto, dalle composizioni botaniche ai party per grandi clienti. Ciò che distingue OZ Eventi è la visione a 360 gradi delle potenzialità di sviluppo del messaggio, sia esso di un evento di marketing, di una causa sociale o legata al territorio. “Non siamo partner, né, tanto meno, operatori tecnici - precisa Milazzo -, perché difficilmente ci occupiamo solo di un aspetto dell’evento. Il nostro contributo abbraccia l’intera creatività, nella convinzione che un artista si possa esprimere in qualunque contesto. Ci interfacciamo con le agenzie o con il cliente finale e abbiamo un ventaglio di collaboratori esterni di fiducia, anch’essi provenienti dal mondo del teatro, ai quali, all’occorrenza, affidiamo gli aspetti più propriamente organizzativi dell’evento, come la predisposizione del materiale o gli inviti”. In effetti, OZ Eventi sfugge alle usuali classificazioni. Non è un’agenzia convenzionale, con tanto di ufficio in centro città e reception con porte scorrevoli. Il suo plus si chiama idea, progettazione, realizzazione artigianale, ispirazione artistica, creatività. La sede, a nord di Milano, è in allestimento.
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Assolutamente indicativo del modo di lavorare di OZ Eventi è il fatto che, accanto agli uffici veri e propri, a breve ci sarà una sartoria, un’area per la costruzione delle scenografie, per lo stoccaggio costumi e altro ancora. “La nostra organizzazione - afferma Carturan - ci permette di avere costi fissi bassi e un approccio molto agile alle differenti sollecitazioni del mercato. Abbiamo scelto di investire in qualità piuttosto che in quantità. Una riduzione del personale a poche persone professionalmente valide garantisce al cliente di avere un filo diretto con la direzione creativa dall’elaborazione dell’idea alla realizzazione dell’evento e di evitare inutili anticamere e dispersioni di energia. Sappiamo, infatti, che uno dei motivi di maggior scontento dei clienti del settore eventi è proprio quello di doversi interfacciare sempre con persone diverse e di sentirsi come abbandonate a se stesse”.

L’eredità del teatro
Passiamo ora, concretamente, al modus operandi di OZ Eventi in relazione al concetto di teatralità, che, importante precisazione, è tutt’altra cosa rispetto al presentare uno spettacolo preconfezionato o limitarsi a un momento di spettacolarizzazione sul palco. Ci sono compagnie che vengono chiamate dalle agenzie per l’intrattenimento del pubblico: non è il caso di OZ Eventi, che studia dal principio il brief del cliente ed elabora i progetto creativo dalla A alla Z.
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“Il teatro è una grande scuola - spiega Milazzo -, che insegna ad avere un approccio di cuore, attenzione al dettaglio, alla raccontabilità e alla drammaturgia dei contenuti, ma anche ad avere una visione a 360 gradi delle problematiche realizzative di un’idea. Nel teatro, così come negli eventi che facciamo, la nostra squadra è unita: non siamo un insieme di professionalità distinte, ma ciascuno è a conoscenza dell’intero progetto e il regista, in particolare, è anche macchinista, autore, scenografo, capace di risolvere qualunque problema”. Milazzo e Carturan si sono aperti agli eventi proprio per sviluppare le potenzialità del teatro, ma la contaminazione è reciproca: “Anche gli eventi - specifica Carturan - hanno molto da offrire al teatro. Ad esempio, per uno spettacolo che abbiamo scritto e che è stato recentemente rappresentato, abbiamo portato in teatro una firma della moda internazionale, Agatha Ruiz de la Prada,che abituata agli eventi, fino ad allora non aveva mai disegnato per il teatro”.

Una culura aperta al pubblico
C’è un altro aspetto che caratterizza OZ Eventi: la cultura a disposizione degli eventi, intesa come patrimonio da condividere e non come marchio elitario. I percorsi sul verde, ad esempio, partono da uno studio approfondito della botanica, dei giardini storici e della tradizione.
Allo stesso modo, gli impianti di luce non sono semplici luminarie, ma rimandano a un simbolismo profondo, che attinge alla cultura del paese in cui OZ realizza le installazioni.
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Lo dimostra il fatto che, a occupare le pareti della sede di OZ Eventi, vi è un’enorme libreria ricca di volumi d’arte con disegni, modelli, studio dei materiali, ma anche libri di storia, perché è da questi che i due soci attingono per dare vita alle idee. Una creatività studiata, quindi, che poggia su solide fondamenta, che gioca sui rimandi storici, che spazia nel vastissimo universo delle arti e che non si accontenta mai. Questo concetto è quanto mai evidente nelle case history di OZ.
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Ad esempio, per realizzare le luminarie natalizie di alcune vie di Milano per conto del Comune, Carturan ha studiato i modelli della gioielleria lombarda dal ’500 in avanti e ad essi si è ispirato per i disegni. Per ‘Florea’, invece, manifestazione di benvenuto alla primavera che si svolge in Corso Buenos Aires a Milano, OZ Eventi tutti gli anni trasforma la via in un tappeto di petali di fiori, compiendo un’azione di rottura rispetto all’ordinario: “Florea, nei disegni - spiega Milazzo -, riecheggia i maestri del Liberty milanese e, nelle composizioni, rimanda alle infiorate di Roma antica”.
OZ Eventi ha un curriculum vastissimo, che vanta esperienze internazionali di rilievo. Così, nel settore ‘Lights’ Carturan ha vestito le piazze d’Europa e del mondo, da Parigi alla Corea, realizzando dal nulla grandi installazioni ispirate all’arte barocca delle piazze italiane, progettando e costruendo anche i supporti per le luci stesse. A questo punto, verrebbe da chiedersi se il grande pubblico è in grado di apprezzare il patrimonio culturale che OZ mette in gioco, se la cultura sia davvero capace di trasferire, oltre al godimento intellettuale, anche il brivido dell’emozione. “OZ - spiega Milazzo - non dimentica mai che la conditio sine qua non di un evento è quella di rendere gli ospiti protagonisti, di porli al centro di un’esperienza indimenticabile. La cultura non esclude l’emozione, anzi, è capace di amplificarla e di ‘stratificarla’, essendo fruibile a più livelli.
Questo non significa rendere l’evento troppo impegnativo, né obbligare lo spettatore a un approfondimento razionale dei contenuti: l’evento stesso può essere vissuto anche solo come esperienza dei sensi, come occasione per lasciarsi travolgere dagli elementi spettacolari. Ad esempio, vedere una via di solito molto trafficata come Corso Buenos Aires a Milano ricoperta di fiori dai mille colori è insolito ed emozionante, ma, contemporaneamente, può incuriosire lo studio accurato dei dettagli, proprio perché le composizioni non sono mai frutto del caso”.
Un altro evento emblematico di questo approccio è il recente lancio del fondotinta ‘Cool Matte 16h Mousse’ di Rimmel, svoltosi al Teatro dell’Arte di Milano, dove OZ ha realizzato un percorso espositivo inserendo tra i particolari scenografici quattro riproduzioni di opere di musica e letteratura rimandanti ai quattro stadi dell’acqua, allo scopo di dare vita e spessore alla distintività del prodotto, ovvero l’ingrediente dell’acqua. In questo modo, i giochi d’acqua della ‘Naumachia’ di Corneille, lo stadio vaporoso rappresentato da ‘Il giro del mondo’ di Verne, il ghiaccio dei paesaggi delle ‘Notti Bianche’ di Dostoevskij e ‘La regina delle nevi’ di Tchaikovsky sono stati riprodotti attraverso bozzetti studiati in ogni dettaglio.
Anche in questo caso, lo spettatore ha goduto dell’emozione di un effetto scenografico ad hoc, fatto di elementi quali tessuti bianchi, luci e ghiaccio finto e si è accostato al concept dell’evento grazie ai rimandi culturali, sempre presentati in modo spettacolare, fruibili da più punti di vista.
La spiegazione? Come affermano i soci Milazzo e Carturan, l’approccio teatrale è fatto, contemporaneamente, di ricchezza, leggerezza e profondità. A ciascuno il suo e a tutti l’emozione degli eventi firmati OZ.

Chiara Pozzoli