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I videoproiettori di Panasonic al Museo Lavazza di Torino per stupire gli amanti del caffè con una proiezione immersiva

I videoproiettori Solid Shine a tecnologia Dlp hanno mostrato il proprio vantaggio competitivo e le proprie potenzialità presso il Museo Lavazza di Torino, dove sono stati impiegati per ricreare video proiezioni all’interno delle 5 sale del museo.

A Torino, nel complesso di nuova realizzazione di 30mila metri quadrati Nuvola, progettato dallo studio Cino Zucchi Architetti, nasce il Museo Lavazza. Si tratta di uno spazio dedicato alla scoperta del caffè italiano sin dalle sue origini. Il percorso all’interno del museo è suddiviso in 5 spazi, Casa Lavazza, la Fabbrica, la Piazza, Atelier e Universo. Le sale sono state studiate per offrire al visitatore un’esperienza totalmente immersiva grazie alle potenzialità della tecnologia e dell’interattività.

L’aspetto innovativo del museo è il coinvolgimento del visitatore, il quale è libero di personalizzare la visita. Le installazioni multimediali interattive, infatti, possono essere attivate a piacimento appoggiando una tazzina, fornita ai visitatori, che integra il trasmettitore passivo a tecnologia RFID, su dei piattini digitali posizionati lungo tutto il percorso museale. Un’interessante installazione interattiva in video mapping che si può ammirare all’interno del museo è quella situata nella prima sala. Si tratta di un libro realizzato di legno che il visitatore può sfogliare con un solo gesto della mano, grazie a numerosi sensori di presenza che consentono un corrispondente scorrere dei contenuti, ricreati grazie all’utilizzo del proiettore laser PT-RZ470 di Panasonic installato all’interno del soffitto sovrastante.

Oltre all’interattività, la videoproiezione è uno degli aspetti più caratterizzanti del museo. Diverse installazioni sono state create mediante l’utilizzo dei videoproiettori Solid Shine a tecnologia DLP di Panasonic e in particolare sono stati impiegati il modello PT-RZ470, PT-RZ660 da 6000 Ansi lumen e PT-RZ770 da 7000 lumen. Quest’ultimo è stato utilizzato per la proiezione principale del museo all’interno della sala Universo, in cui sono stati posizionati 8 proiettori PT-RZ770 DLP con ottica wide 0,8 ÷ 1:1 ET-DLE085 per ricreare una multiproiezione immersiva in edge blending altamente scenografica a 360 gradi su una superficie ellittica costituita da una tenda a fili con un raggio di curvatura che varia continuamente. Qui, la tecnologia DLP dimostra il superiore vantaggio competitivo in configurazione edge blending, con prestazioni che si mantengono inalterate nel tempo.

La scelta di creare un museo interattivo è stata dettata principalmente dai nuovi trend del settore: Marco Amato, il Direttore del Museo Lavazza, afferma, infatti, che “oggi è indispensabile utilizzare le nuove tecnologie per rendere un museo attrattivo al pubblico”.

I proiettori Panasonic sono stati particolarmente utili nella creazione di questo spazio innovativo grazie ai vantaggi che questi apportano. I videoproiettori Solid Shine, infatti, hanno permesso di azzerare le operazioni di manutenzione, senza compromettere la luminosità e la qualità del colore anche dopo mesi di utilizzo e hanno agevolato le operazioni di installazione, come sottolinea Gabriele Magagna, titolare di Acuson, il System integrator che ha seguito il progetto: “Poter avere a disposizione i proiettori laser di Panasonic ci ha semplificato molto il lavoro, perché abbiamo potuto orientarli senza vincoli di posizionamento.”

Un ulteriore vantaggio deriva dalla connessione dei proiettori all’interno del museo in Digital Link, la versione HDBaseT proprietaria di Panasonic, che consente di distribuire i segnali audio video e di controllo attraverso un unico cavo. In questo modo tutti i contenuti del museo vengono gestiti da remoto, permettendo così di ospitare anche eventi di terze parti nelle sale del museo con proiezioni e contenuti ad hoc.

Per scoprire di più sulle soluzioni Visual di Panasonic visitare il sito: business.panasonic.it/sistemi-visuali.

MG