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Giornata del Made in Italy: “Progetto pilota delle fiere all’estero può partire dall’Africa”. Lo ha detto il ministro Urso nel corso di una tavola rotonda organizzata da Aefi a Verona

Il sistema fieristico supporta il 60% dei settori del Made in Italy. Secondo le stime dell’associazione, il comparto ha chiuso il 2023 con un incremento tendenziale del 10% dell’area espositiva venduta nel nostro Paese. Danese (pres. Aefi): “Legge necessaria per traghettare le fiere all’estero”.

 “Le fiere italiane, rappresentate da Aefi, esprimono al meglio il Made in Italy e sono il principale strumento di internazionalizzazione delle imprese nazionali. Grazie al vostro lavoro abbiamo portato il mondo in Italia, ora serve portare le nostre imprese nel mondo: se riusciamo a trovare uno strumento comune per fare questo in alcune aree e continenti e per alcuni settori, possiamo avere un effetto moltiplicatore per le imprese nei mercati stranieri”. Lo ha detto oggi a Verona alla vigilia della Giornata del Made in Italy, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso della tavola rotonda organizzata da Aefi Made in Italy, Made in fiera. Un possibile scenario, per il ministro è certamente l’Africa, con il Piano Mattei: “L’Africa mi convince perché è il continente del futuro e di riferimento per l’Europa. Quel continente – ha concluso – può essere l’avvio del progetto pilota delle fiere italiane all’estero”.

Per il presidente di Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), Maurizio Danese: “Celebriamo la prima Giornata del Made in Italy con la consapevolezza della responsabilità del nostro ruolo. Le fiere supportano gran parte dei comparti-bandiera del ‘fare italiano’. Settori che complessivamente valgono il 60% delle esportazioni del Belpaese e che sono protagoniste ogni anno in circa 270 fiere internazionali. Una centralità, quella dell’industria fieristica – ha proseguito Danese -, che grazie alla recente Legge sul Made in Italy è per la prima volta riconosciuta in un testo legislativo quale ‘fattore cruciale per la conoscenza e la diffusione dell’eccellenza del Made in Italy’. Una tappa necessaria per mettere a terra il processo di internazionalizzazione del sistema italiano delle fiere dentro un unico veicolo pubblico/privato”.

Secondo le prime stime Aefi, il 2023 si è chiuso con un incremento tendenziale del 10% dell’area espositiva venduta in Italia. Rispetto al target pre-Covid il gap è ancora del 10%, che – secondo le previsioni dell’Associazione – sarà colmato nel 2024. In crescita invece il numero di visitatori, sia sul 2022 che sul 2019, rispettivamente del +20% e +4%.

All’evento sono intervenuti anche Matteo Zoppas, presidente Ice Agenzia;  Federico Bricolo, presidente Veronafiere; Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere; Maurizio Ermeti, presidente Ieg; Pietro Piccinetti, presidente Commissione internazionalizzazione Aefi; Renato Pujatti, presidente Pordenone Fiere e Commissione Rete in fiere Aefi; Simona Rapastella, direttore generale Federunacoma.