Evento culturale

Grande partecipazione al web tour milanese “Insieme contro il bullo”: 60 scuole coinvolte e 15.000 studenti 'sensibilizzati'

L'iniziativa promossa dal MOIGE - Movimento Italiano Genitori – in collaborazione con la Fondazione Comunità di Milano, attraverso la metodologia del peer to peer, con attività educational interattive, materiali didattici e open digital day, ha promosso una maggiore consapevolezza delle problematiche legate all’utilizzo improprio del web, con particolare riferimento al fenomeno delle ‘fake news’ e dei cyber-risk. Quasi 4 ragazzi italiani su 5 si informano sugli avvenimenti che accadono nel mondo attraverso il web. I giovani italiani frequentano molto i social network, ma non solo per informarsi. Circa 6 bambini su 10 hanno assistito ad episodi di prepotenza. Il 30% dichiara di aver dato il proprio numero di telefono a sconosciuti.

Si è concluso il tour digitale della campagna “Insieme contro il bullo” promossa dal MOIGE - Movimento Italiano Genitori in collaborazione con la Fondazione Comunità di Milano. Il progetto ha coinvolto:

  • 60 istituti scolastici, tra secondarie di I e II grado, selezionati per la formazione a distanza
  • 300 giovani ambasciatori identificati
  • 15.000 studenti formati e sensibilizzati “a cascata”
  • 15.000 genitori formati e sensibilizzati 
  • 600 docenti formati e sensibilizzati 

Attraverso la metodologia del peer to peer, con attività educational interattive, materiali didattici e open digital day è stata promossa una maggiore consapevolezza delle problematiche legate all’utilizzo improprio del web,  con particolare riferimento al fenomeno delle ‘fake news’ e dei cyber-risk.

La campagna ha coinvolto 60 scuole secondarie di I e II grado in azioni di formazione. Tra queste, 13 scuole hanno partecipato ai webinar formativi con la nostra Task Force di psicologhe esperte.

 

I DATI SUL FENOMENO PRESENTATI IN OCCASIONE DEL SID21

I dati dell’indagine “Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web” realizzata dall’Istituto Piepoli per il Moige, su un campione di circa 1200 minori (Indagine completa su https://www.moige.it/indagine/7313884/).

Dall’analisi emerge che il mondo dei ragazzi italiani nel corso dell’ultimo anno si è concentrato nei 6 pollici del loro smartphone, che ha sostituito per quote rilevanti di ragazzi le chiacchierate con gli amici, le conversazioni in famiglia, e persino la televisione, che a volte, quasi come un camino digitale, riuniva la famiglia e generava occasioni di confronto e racconto. Infatti, 1 ragazzo su 2 tiene i genitori e gli adulti fuori dal mondo social e (1 su 4) cancella la cronologia.

Aumentano le fake news presso i nostri figli: quasi 4 ragazzi italiani su 5 si informano sugli avvenimenti che accadono nel mondo attraverso il web, soprattutto sui Social Network. E lo fanno pur dichiarando apertamente di essere “caduti nella trappola” delle fake news nel 56% dei casi. Perché lo fanno? Perché il loro mondo si è concentrato, sempre di più, nello smartphone, che 2 ragazzi su 3 dichiarano di utilizzare molto più di prima, e di farlo da soli, senza la presenza dei genitori o di fratelli e sorelle. 

Una tendenza all’isolamento molto più forte tra i ragazzi che frequentano le scuole superiori. Inoltre, scoprire cosa fanno online è difficile, solo 1 genitore su 3 dà limiti di tempo di connessione, e meno della metà dei genitori sa cosa fa online il proprio figlio. E purtroppo i social non permettono ai genitori di avere alcun controllo sulle attività dei loro figli minorenni.

I giovani italiani, dunque, frequentano molto i social network, ma non solo per informarsi. Lo fanno anche per condividere foto e raccontare parti delle loro vite. Per farlo utilizzano soprattutto Instagram e Tik Tok. Il 64% dei minori italiani tra gli 11 e 14 anni dichiarano di utilizzare Tik Tok, mentre il 60% utilizza anche instagram. Molto preoccupante però che il 17% dei bambini tra i 6 e i 10 anni dichiarino di avere un account Tik Tok, mentre il 14% Youtube e il 9% instagram.

Attenzione, perché il 6% dei giovani dichiara di aver scambiato foto personali con gli altri tramite i social, e il 30% dichiara di aver dato il proprio numero di telefono a sconosciuti.

Il bullismo è presente nelle scuole e fuori dalle scuole, tanto che quasi 6 bambini su 10 hanno assistito ad episodi di prepotenza, e quasi uno su due ha assistito ad episodi di cyberbullismo. Preoccupa che oltre la metà dei ragazzi che assiste a casi di bullismo non sanno come comportarsi o fanno finta di niente (56%).

Tra i ragazzi che hanno subito atti di bullismo, dominano scherzi telefonici, messaggi di minacce, insulti ma non mancano foto o video. I ragazzi, davanti a questi atti, si sentono arrabbiati (37%), soli (25%), isolati (23%). Uno stato d’animo che condividono 1 su 2 (48%) con i genitori, ed 1 su 4 con amici, ma solo il 14%  con i docenti.