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Nuovo report globale di Samsung Ads: il telespettatore preferisce la pubblicità in streaming, percepita come meno intrusiva

La ricerca ha coinvolto quattro mercati chiave per il settore in Europa e Asia Pacificandosi - Regno Unito, Germania, Australia e India - con l'obiettivo di una più profonda comprensione delle dinamiche che generano l’engagement dello spettatore con la pubblicità all’interno del panorama televisivo.

Le inserzioni all’interno di servizi streaming gratuiti o supportati dalla pubblicità hanno maggiori probabilità di essere guardate rispetto a quelle presenti su altre piattaforme: è questo ciò che emerge da Understanding Advertising Engagement across different viewing platform types, il report global di Samsung Ads, la divisione advertising di Samsung Electronics, realizzato in collaborazione con la research company Verve.

Obiettivo della ricerca, che ha coinvolto quattro mercati chiave per il settore in Europa e Asia Pacifica (Regno Unito, Germania, Australia e India), è una più profonda comprensione delle dinamiche che generano l’engagement dello spettatore con la pubblicità all’interno del panorama televisivo. Le audience dei Paesi coinvolti sono state chiamate a esprimere la propria opinione e condividere le proprie esperienze con l’advertising sia sulla TV lineare che sui servizi FAST (Free Ad-supported Streaming Television), AVOD (Advertising Video on Demand), BVOD (Broadcaster Video on Demand) e SVOD (Subscription Video on Demand), rivelando notevoli cambiamenti negli equilibri dell’industry. 

 

Dai risultati della ricerca emerge che gli spot all’interno degli ambienti FAST e AVOD sono percepiti dalle audience globali come più brevi e, di conseguenza, meno intrusivi. Aspetti che contribuirebbero, quindi, ad aumentarne le probabilità di visione da parte dello spettatore. La ricerca ha dimostrato, inoltre, come gli annunci su FAST e AVOD ottengano costantemente performance migliori, se confrontati con quelli su altri servizi, secondo molteplici parametri di estrema importanza per gli inserzionisti. I rispondenti, infatti, oltre a considerarli più brevi, li descrivono come maggiormente emozionanti, piacevoli e pertinenti.

Rispetto ad altre piattaforme, australiani e tedeschi sono significativamente più predisposti a guardare spot su FAST e AVOD nella loro interezza. Un engagement nettamente migliore, generato probabilmente dalla minor durata e dalla pertinenza dei contenuti. Le inserzioni sulla TV lineare, difatti, sono quelle con la minor possibilità di essere viste su tutti i mercati analizzati: ritenute eccessivamente lunghe e ripetitive generano nello spettatore fastidio e frustrazione. Infine, interrogati su alcune specifiche caratteristiche delle pubblicità, come affidabilità e gradimento, i rispondenti hanno assegnato i punteggi migliori a FAST e AVOD in tutte le aree geografiche prese in analisi. Risultati che mettono a dura prova alcuni pregiudizi persistenti degli advertiser sulla percezione della pubblicità negli ambienti streaming. 

Se paragonati agli spettatori tedeschi, quelli inglesi appaiono molto più propensi ad apprezzare le inserzioni su tutte le piattaforme con una media del 45%, mostrando solamente una leggera preferenza per FAST e AVOD (48%) rispetto alla TV lineare (43%). In Germania, contrariamente, l’engagement su tutti i servizi si ferma in media al 30%. Una discrepanza rilevante si registra, però, tra le singole piattaforme: solo un quarto (24%) dei tedeschi si sente coinvolto dall’esperienza pubblicitaria lineare.

Sebbene i consumatori teutonici, in confronto ad altri mercati, siano generalmente meno orientati alla visione di contenuti pubblicitari, questo gap appare meno pronunciato mettendo a paragone i rispondenti diciottenni con quelli trentaquattrenni. Un dato che sembrerebbe indicare che il pubblico giovane ha accolto i nuovi formati come FAST e AVOD più velocemente delle generazioni adulte, confermando il potenziale di questa opportunità per gli advertiser. Gli indicatori di accettabilità ed efficacia delle inserzioni risultano coerenti sia nel Regno Unito che in Germania. Più che la pertinenza, è la gratuità del contenuto a cui permette di accedere che rende la pubblicità accolta positivamente, indipendentemente da prodotto e piattaforma. I risultati suggeriscono, quindi, che è il valore tangibile dello scambio la chiave per l’approvazione dell’advertising da parte degli spettatori. 

È incoraggiante per il panorama televisivo essere testimoni del buon engagement dell’audience con l’esperienza adv su tutto lo spettro dei provider di contenuti. – dichiara Alex Hole (nella foto), Vice Presidente di Samsung Ads Europe – La ricerca conferma che l’apprezzamento del pubblico per lo scambio di valore derivato dalla visione di pubblicità e l’accesso a film e serie TV in modo gratuito è sempre più grande”