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A Vicenza Oro1 un convegno sulla tutela del made in Italy

Nuove forme di aggregazione fra imprese, nuovi strumenti legislativi per la lotta alla contraffazione e per la definizione di un marchio di garanzia obbligatorio per il made in Italy imposto per legge dall'Unione Europea; sono questi alcuni dei temi più dibattuti nel corso del convegno 'Sfida sui mercati globali: oltre il Made in Italy', organizzato dall'agenzia milanese Rari Consulting, che ha inaugurato il 15 gennaio 2006 VicenzaOro1, la manifestazione fieristica di gioielleria e oreficeria.

Il presidente della Fiera di Vicenza, Valentino Ziche, nella relazione introduttiva ha posto con forza il tema della tracciabilità e della necessità di un marchio di origine imposto per legge anche per i prodotti commercializzati nell'Unione Europea, così come avviene negli Stati Uniti, in Giappone e in Cina. Beniamino Quintieri, presidente della Fondazione Manlio Masi, ha presentato una ricerca dal titolo 'La gioielleria italiana nel mercato globale' che ha analizzato dieci anni di risultati nel settore della produzione italiana di gioie e di oro nel mondo. Malgrado nel 2005 l'andamento sia stato fortemente negativo per il quinto anno consecutivo , la ricerca ha dimostrato come il settore in realtà offra anche spunti di forte vitalità e capacità commerciale.

Giorgio Lodi, ceo di Publicis, ha invece illustrato uno studio internazionale dal titolo 'Da cosa è fatto il made in Italy'. In conclusione Gian Domenico Auricchio, presidente del Comitato tecnico di Confindustria per la tutela dei marchi e la lotta alla contraffazione e industriale del settore alimentare, ha ricordato come il made in Italy debba essere considerato unico ed indivisibile, e a questo proposito ha sottolineato come siano in probabile dirittura di arrivo gli sforzi per avere una norma europea sul marchio di origine obbligatorio rilanciando la proposta di un comitato per la lotta alla contraffazione.