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Cavazzini (ITC Tools): 'il sistema italiano delle produzioni così non va'
Dopo la notizia della chiusura della casa di produzione New Partners di Luca Ciarla, Elisabetta Cavazzini di ICT Tools riflette sulle questioni da risolvere per il sistema delle produzioni italiane, dal calo dei budget ai cattivi sistemi di pagamento alle gare poco trasparenti e commenta: " bisogna chiedersi perché non si riesca in Italia a lavorare come in tutti gli altri Paesi dove valgono le sane regole della meritocrazia, della professionalità e dove il sistema dei pagamenti è universalmente accettato con il 50% di anticipo e il 50% a saldo a fine produzione".
La notizia relativa alla decisione, da parte di Luca Ciarla, di chiudere la casa di produzione New Partners (leggi news), ha sicuramente generato una serie di riflessioni nel comparto della comunicazione e soprattutto delle case di produzione.
Poco dopo la pubblicazione della news su ADVexpress, è giunto in redazione il contributo di Emanuela Cavazzini di ICT Tools, che qui riportiamo.
“Leggo con grande dispiacere la notizia pubblicata oggi in merito alla decisione di Luca Ciarla di non riaprire la sua casa di produzione, New Partners, dopo le festività natalizie.
E’ una notizia che dà dolore e che dovrebbe fare molto riflettere sul “sistema” italiano delle produzioni pubblicitarie e produzioni in generale.
Se una casa di produzione che ha lavorato bene e con rispetto per così tanti anni si trova costretta a chiudere perché non solo i mark up non ne garantiscono la sopravvivenza, ma anche perché i budget sono sempre meno, i pagamenti sempre più dilazionati nel tempo e spesso insostenibili e le gare sempre meno trasparenti bisogna chiedersi perché non si riesca in Italia a lavorare come in tutti gli altri Paesi dove valgono le sane regole della meritocrazia, della professionalità e dove il sistema dei pagamenti è universalmente accettato con il 50% di anticipo e il 50% a saldo a fine produzione.
Comprendo quanto possa essere stato difficile per Luca Ciarla dover prendere questa ingiusta decisione e soprattutto quanto non sia stata meritata.
Per questo auguro sia a Luca che ad Andrea, come a tutte le persone che in questi anni hanno collaborato in New Partners, di poter trovare la giusta collocazione professionale, il meritato successo e la serenità professionale”.
EC
Poco dopo la pubblicazione della news su ADVexpress, è giunto in redazione il contributo di Emanuela Cavazzini di ICT Tools, che qui riportiamo.
“Leggo con grande dispiacere la notizia pubblicata oggi in merito alla decisione di Luca Ciarla di non riaprire la sua casa di produzione, New Partners, dopo le festività natalizie.
E’ una notizia che dà dolore e che dovrebbe fare molto riflettere sul “sistema” italiano delle produzioni pubblicitarie e produzioni in generale.
Se una casa di produzione che ha lavorato bene e con rispetto per così tanti anni si trova costretta a chiudere perché non solo i mark up non ne garantiscono la sopravvivenza, ma anche perché i budget sono sempre meno, i pagamenti sempre più dilazionati nel tempo e spesso insostenibili e le gare sempre meno trasparenti bisogna chiedersi perché non si riesca in Italia a lavorare come in tutti gli altri Paesi dove valgono le sane regole della meritocrazia, della professionalità e dove il sistema dei pagamenti è universalmente accettato con il 50% di anticipo e il 50% a saldo a fine produzione.
Comprendo quanto possa essere stato difficile per Luca Ciarla dover prendere questa ingiusta decisione e soprattutto quanto non sia stata meritata.
Per questo auguro sia a Luca che ad Andrea, come a tutte le persone che in questi anni hanno collaborato in New Partners, di poter trovare la giusta collocazione professionale, il meritato successo e la serenità professionale”.
EC