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Havas Life firma la prima volta di Codex in tv

On air a partire dal 29 gennaio, per sei settimane, sulle principali reti nazionali, una favola metropolitana scritta con la direzione creativa di Emanuele Tragella e Francesco Montella come copywriter director. L'art director è Elisabetta Terroni. Il film, nei tagli 30” e 10”, porta la firma, alla regia, di Dario Piana per Cow&Boys come casa di produzione.

Che cosa hanno in comune una bolla di sapone e l’intestino? Havas Life torna in tv con lo spot 'Codex, tratta bene il tuo intestino' per Zambon, una metafora che racconta il segreto di un buon equilibrio interiore. On air a partire dal 29 gennaio, per sei settimane, sulle principali reti nazionali, una favola metropolitana scritta con la direzione creativa di Emanuele Tragella e Francesco Montella come copywriter director. L'art director è Elisabetta Terroni.

Il film, nei tagli 30” e 10”, porta la firma, alla regia, di Dario Piana per Cow&Boys come casa di produzione.

La scena si svolge in una piazza cittadina, dove i protagonisti sono un uomo e una donna, artisti di strada che ci conducono per mano dentro una dimensione quasi onirica. La loro magia è un gioco fatto di bolle di sapone a cui assiste un pubblico stupito e coinvolto. Come spiega Emanuele Tragella, direttore creativo Havas Life: “La narrazione è una metafora, l'intestino è rappresentato da una bolla di sapone e la bellezza della sua forma dipende dal suo equilibrio e benessere interiore: poco nitida e grigia con l'insorgere dei disturbi, luminosa e compatta grazie all'intervento di Codex".

“Trovo molto intrigante l’idea di rappresentare il beneficio del prodotto attraverso un approccio creativo così coinvolgente. È un modo surreale di comunicare, ma decisamente chiaro - spiega il regista Dario Piana, che prosegue - il momento magico della bolla di sapone intestino è la rappresentazione del beneficio che il nostro prodotto regala a chi lo consuma. Ci sono due momenti nella storia, la realtà quotidiana e l’effetto magico, io ho voluto che questi due momenti fossero parte di un’unica storia”.

SP