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Oddo e De Micheli (Casta Diva Pictures) presentano 'La Fabbrica degli spot'

Il presidente e l'ad della casa di produzione hanno illustrato oggi al Circolo della Stampa il libro da loro scritto, edito da Lupetti e impreziosito dalla prefazione di Spike Lee. L'iniziaziativa nasce sull'onda del successo di pubblico di 'Fare spot' nel 1986.

Luca Oddo (a sinistra nella foto) e Andrea De Micheli (a destra nella foto), presidente e amministratore delegato della casa di produzione di spot ed eventi Casta Diva Pictures, hanno illustrato oggi al Circolo della Stampa il libro (da loro scritto) 'La Fabbrica degli spot', edito da Lupetti e impreziosito dalla prefazione di Spike Lee.

Tra i partecipanti alla tavola rotonda Paolo Mereghetti, noto critico cinematografico ed inviato del Corriere della Sera, Elio Fiorucci, titolare di un marchio che ha raggiunto una connotazione globale grazie alle sue doti di grande comunicatore e Fausto Lupetti considerato il più esperto e specializzato editore del mercato pubblicitario.

Uno degli impulsi che ha caratterizzato la genesi di questo libro è rappresentato dalla richiesta da parte dell'editore agli autori, visto il successo di pubblico del libro 'Fare spot' pubblicato nel 1986 e sponsorizzato da De Micheli e Oddo stessi, di idearne una versione aggiornata in chiave moderna e che potesse colmare il vuoto editoriale di questi ultimi vent'anni nel settore della produzione pubblicitaria.

'La fabbrica degli spot' descrive dettagliatamente l'intero processo di produzione di un film pubblicitario, partendo dall'ideazione e dalla preparazione dei contenuti fino alla loro messa in onda e alla diffusione, analizzando in maniera tecnica le fasi centrali della loro realizzazione.

"Merita una nota particolare - spiega Oddo nel suo intervento - il glossario su termini, tecniche e dinamiche della produzione pubblicitaria. Ma la verà novità è rappresentata dal sito internet www.lafabbricadeglispot.it costruito appositamente per accogliere le segnalazioni, gli approfondimenti e le particolarità che gli utenti vorranno evidenziare contribuendo così ai contenuti del libro in tempo reale".

Elio Fiorucci descrive invece come vive la comunicazione: "Le mie comunicazioni sono nate per istinto, ecco perchè hanno forse colpito entrando nell'anima e soddisfando gli inconsci bisogni dello spirito delle persone".

"La comunicazione - continua  Fiorucci - deve essere amata, io amo comunicare con immagini delicate, ironiche, sexy ma mai volgari che trasmettano allegria. Si pensi al marchio Love Therapy rappresentato da una serie di 'nanetti', come quelli da giardino, tutti colorati e con gli occhi azzurri espressione di quella solare ingenuità e spensieratezza che regna in ognuno di noi."

Fulmineo ma interessante l'intervento di Marco De Gregorio, leader di C6Tv, che fa uno spaccato di un'altra parte del mercato pubblicitario illustrando brevemente la particolarità dei contenuti e delle modalità di realizzazione degli spot che trasmettono: "Si tratta di produzioni a basso costo, che utilizzano una strumentazione quasi amatoriale e che vogliono rappresentare le piccole e medie aziende che non hanno possibilità economiche per accedere alla classica produzione pubblicitaria."

"Un film viene visto una volta - commenta Lupetti -, ma uno spot anche cento volte dalla stessa persona e questo pone dei problemi di natura linguistica legati all'immagine. Inoltre la qualità dello spot è necessaria perchè è il mezzo per trasmettere l'immagine del proprio lavoro, progetto, brand."

Questa considerazione per dire che insieme alle neonate produzioni low cost con una loro tipica e particolare distribuzione, esisteranno sempre quelle maggiori sia per costi che per qualità prodotta, dato l'importante ruolo che assumono nella storia della pubblicità.

Infine l'intervento di Mereghetti "Questo è un libro prezioso perchè racconta una professione poco conosciuta con un'efficacia linguistica non indifferente, esiste un ventaglio di curiosità esposte nel manoscritto che lo rendono unico nel suo genere. E' inoltre un libro autoironico essendo il lavoro dei due autori sempre visto e descritto con una leggera ironia".

Maria Ferrucci