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Aegis Media Group: contenere i costi per fronteggiare la recessione

Annunciando i risultati preliminari della holding, il chairman e chief executive officer ad interim del Gruppo Aegis, John Napier , si è detto soddisfatto della crescita di revenue e utili nel 2008, ma ha annunciato un programma di contenimento dei costi su scala mondiale per fronteggiare la recessione.

Come si legge nel 'Chief Executive's Report' pubblicato quest'oggi da Aegis Group per divulgare i dati preliminari del suo bilancio, le revenue 2008 sono cresciute del 21,3% (1.342 milioni di sterline - 1,42 miliardi di euro) e gli utili ante-imposte del +25,7% (166 milioni di sterline, pari a oltre 175 milioni di euro). Anche depurati delle fluttuazioni del cambio, i valori confermano comunque una crescita dei margini significativa per tutti e due i rami principali del gruppo: +10,1% il fatturato di Aegis Media, +9,3% quello di Synovate, il braccio della holding operativo nell'area delle ricerche e della market intelligence.

John Napier (nella foto), chairman dallo scorso luglio, e da dicembre anche ceo ad interim dopo l'uscita di Robert Lewill , si è detto soddisfatto: "I risultati ottenuti, insieme al mirato programma di riduzione dei costi e di miglioramento dei servizi, forniscono una misura dei progressi compiuti nell'ultimo anno. Si è trattato di una situazione nuova per Aegis, ma il gruppo ha saputo rispondere adeguatamente".

Secondo Napier, abituato ad anni di forte crescita, il gruppo si è sempre trovato nella condizione di anteporre lo sviluppo della propria capacità ancor prima dell'eventuale arrivo delle revenue che giustificassero tale sviluppo. Tale modello limita la possibilità di recuperare efficienza, e in tempo di crisi non è più possibile sostenerlo, ha aggiunto il chairman. Per questa ragione il piano di riduzione dei costi passa purtroppo anche da quelli del personale, e riguarderà circa il 5% dei 16.800 dipendenti del gruppo su scala mondiale.

Come hanno osservato alcuni media specializzati americani, si tratta comunque di misure ridotte rispetto a quelle dei concorrenti: negli Stati Uniti - dove peraltro Carat US ha già completato una prima serie di tagli alla fine del 2008 - è di oggi stesso la notiza di licenziamenti in Universal McCann (Interpublic) e di una probabile seconda ondata di licenziamenti in ZenithOptimedia (Publicis Groupe), mentre poche settimane fa la stessa WPP , dopo il blocco delle assunzioni scattato lo scorso ottobre, ha preannunciato una riduzione dei suoi addetti di circa 2.000 unità a livello globale.

Tornando ai risultati di Aegis Group, Napier ha evidenziato alcuni aspetti della performance complessiva: la debole performance di Carat negli Stati Uniti, bilanciata dagli ottimi risultati in Europa e in Medio Oriente, ma soprattutto dalle brillanti performance in Asia; il valore delle molte nuove acquisizioni, che sono valse il 39% della crescita del fatturato di Aegis Media e il 55% di quella di Synovate; il continuo sviluppo di servizi digitali, grazie anche a Isobar , oggi il più grande network mondiale di servizi media in questo ambito, che valgono ormai il 29% dell'intero giro di affari di Aegis (percentuale ben più alta rispetto alle holding concorrenti).

Per quanto riguarda le previsioni per il 2009, Napier ha ribadito l'attuale difficoltà di chiunque nella lettura dell'andamento dell'economia mondiale, smentendo poi di aver intavolato una trattativa con Vincent Bolloré (proprietario del 29,9% delle quote di Aegis) per una fusione con il gruppo Havas di cui il finanziere francese è chairman.