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Francia: rinvio di 2 anni per lo stop alla pubblicità sulle tv pubbliche

La tv pubblica francese - che dal 2009 non trasmette più spot prima delle 20.00 - non dovrà cancellare definitivamente la pubblicità per altri due anni, poi si vedrà. Lo ha annunciato venerdì scorso il Ministro della Cultura francese Frédéric Mitterrand.
La cancellazione totale della pubblicità sulle reti di France Télévisions costerebbe troppo, e per compensarne il calo delle entrate (stimabile fra i 300 e i 400 milioni di euro) non ci sono al momento risorse alternative. Per questa ragione, il Ministro della Cultura e della Comunicazione Frédéric Mitterrand (nella foto) ha annunciato venerdì scorso una moratoria di due anni - fino al gennaio 2014 - a tale cancellazione, originariamente prevista per la fine del 2011 e fortemente voluta dal presidente francese Nicolas Sarkozy.

Dopo l'annuncio presidenziale del 2008, che aveva definito la decisione un modo per liberare la tv pubblica d'Oltralpe dalla “tirannia dell'audience”, fin dall'inizio del 2009 le reti pubbliche hanno smesso di trasmettere spot prima delle 20.00. Il rinvio è stato deciso dopo che una commissione guidata da Jean-Francois Copé, presidente dell'UMP (Union pour un Mouvement Populaire, il partito dello stesso Sarkozy), ha esaminato i problemi di budget che avrebbero colpito le reti televisive.

Negativo il commento al rinvio da parte dell'emittenza privata: secondo i rappresentanti di TF1, in particolare, il mantenimento della pubblicità sulle reti pubbliche sarebbe “fastidioso” per l'equilibrio del settore, mentre plaude alla decisione l'Union des Annonceurs (l'associazione che, come UPA in Italia, riunisce gli utenti pubblicitari francesi): “France Télévisions rimane uno dei principali player del mercato audiovisivo - ha dichiarato l'UDA -, e il 70% degli utenti delle grandi reti tv continua a pianificarla”.