Foreign Office
In Francia arriva lo 'sceriffo Hadopi' contro la pirateria sul web
Come si legge oggi, 18 maggio, su Affari e
Finanza , è stata ufficialmente
approvata dal Parlamento francese la nuova legge che determina l'istituzione
della Haute Autorité pour la Diffusion des Oeuvres et de la Protection del
Droits sur Internet contro i download illegali.
La legge, meglio conosciuta come lo 'sceriffo Hadopi', prevede che vengano inviate due ammonizioni a chi sarà sospettato di scaricare illegalmente dal web, prima di privare l'utente della connessione alla rete. Le polemiche non mancano, anche perchè ci sono almento tre aspetti discutibili.
Il primo, si legge su Affari e Finanza , riguarda la procedura, che è piuttosto sommaria, dal momento che si passa dall'intercettazione di polizia dell'attività illegale al provvedimento punitivo senza che vi sia alcun processo.
Il secondo aspetto concerne l'invasività della suddetta procedura: per scoprire l'effettiva esistenza di un comportamento illecito è infatti necessario analizzare in modo approfondito tutto il traffico dei sospettati e di coloro che vivono e/o lavorano con quest'ultimi, il che potrebe scatenare una pericolosa 'caccia all'untore' anche da parte delle associazioni dei produttori, che potrebbero incaricare degli investigatori di effettuare delle indagini.
Inoltre, l'applicazione di una legge di questo tipo porterebbe alla creazione di una lista di siti autorizzati, con relativa censura degli altri, ma resta da stabilire chi realizzerebbe questo elenco.
Le critiche allo 'sceriffo Hadopi' non si sono fatte attendere, anche perchè la legge va a confliggere con l'emendamento 138 della direttiva Telecom Package , secondo cui la connessione a Internet rientrerebbe nell'esercizio della libertà di espressione delle persone e dunque potrebbe essere tolta soltanto a seguito di un procedimento penale e non di procedimenti amministrativi.
Lo stesso Jacques Attali, a capo della commissione bipartisan insediata dal presidente Sarkozy, è contrario all'applicazione della legge anti pirateria: basterebbe remunerare i produttori di 'entertainment' (major della musica, produttori di tv etc.) con parte dei vasti introiti che le compagnie telefoniche realizzano fornendo la connessione a Internet. In effetti, il ragionamento fila: tutti pagano per usufruire della rete, il fatto che poi i soldi vadano a finire tutti in un'unica direzione è tutt'altra storia, ma se si risolvesse prima questo aspetto leggi così severe contro la pirateria forse sarebbero superflue.
SP