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La Borsa USA punisce anche i marketer
La crisi finanziaria colpisce anche il settore media e advertising. L'indice 'Ad Age/Bloomberg AdMarket 50' ha toccato il suo livello più basso dal 2003, anche se nel corso della giornata ha recuperato e limitato le perdite chiudendo ieri a -3,5%.
I cali più vistosi del comparto hanno riguardato Publicis Groupe (-13,5%), Entercom Communications (broadcaster radiofonico, -11,2%), McGraw-Hill (media e ricerche, -9%), e WPP Group (-8,3%).
Time Warner, la più grande media company statunitense, ha toccato il suo minimo degli ultimi 5 anni chiudendo con una perdita del 7.3%. E un'altra holding della comunicazione, Interpublic Group of Cos. è scesa del 5,4% (ma nel corso della giornata, toccando quota 6,35$, aveva raggiunto il suo minimo storico dal 1991).
All'indice appartengono anche numerose aziende in veste di 'marketer', ma anche per loro la giornata è stata negativa: peggio di tutte è andata a Ford (-8,9%), che sconta ulteriormente il periodo negativo dell'intero il settore automobilistico, mentre perdono terreno anche McDonald's (-5,1%), e il colosso della distribuzione Wal-Mart e Procter & Gamble, scese entrambe di oltre il 3%.
Complessivamente, l'indice Dow Jones ha perso il 29,9% rispetto al picco massimo registrato esattamente un anno fa. Ma le cose potrebbero peggiorare ancora: dopo tutto, fra il 2000 e il 2002, allo scoppio della bolla di inizio millennio, il Dow perse addirittura il 38%. Da allora a oggi Wall Street aveva recuperato fino quasi a raddoppiare: ma dall'ottobre 2007 a oggi ha perso quasi la metà di tutto ciò che aveva guadagnato.