
Foreign Office
Per Interpublic crescita organica del +5% nel 2016, e previsioni 2017 fra il +3% e il +4%
Dopo quelli di Omnicom e Publicis, arrivano i dati ufficiali di Interpublic per il 2016: la holding guidata dal Chairman e Ceo Michael Roth (in foto) ha chiuso l’anno con un fatturato di 7,85 miliardi di dollari, in crescita del +3%, per un utile netto di 608,5 milioni di dollari. Altrettanto positivi i dati dell’ultimo quarter: fatturato di 2,26 miliardi, in crescita del +3%, e crescita degli utili del +22%. L’incremento sul lato dei profitti è stato spinto da una concomitanza di fattori che in realtà esulano dall’andamento industriale: decisioni regolamentari e fiscali, benefici fiscali per un audit di diversi anni fa oltre che rimborsi per crediti fiscali esteri.
Uno dei dati che più contano, nell’eterna sfida fra le ‘big’ della pubblicità, è quello relativo alla crescita organica – al netto cioè delle acquisizioni: se Publicis ha riportato un +0.7% sul 2016 e un -2,5% sul trimestre, mentre Omnicom il +3,5% annuo e il +3,6% trimestrale, da questo punto di vista IPG è andata meglio dei suoi pari con un +5% rispetto al 2015 e un +5,3% nel solo ultimo trimestre del 2016.
Nel corso della consueta conference call con la stampa e gli analisti del mercato dopo la pubblicazione dei dati, il Ceo Michael Roth (nella foto), ha ribadito che il motore di IPG sta funzionando a pieni giri. “Siamo crescitui organicamente in tutti i paesi in cui operiamo – ha detto infatti –, con una performance particolarmente positiva negli Stati Uniti (+4,4%) e grazie all’esteso contributo da parte delle nostre agenzie, in ogni disciplina e per clienti di ogni settore”. Per il 2017, ha aggiunto, l’obiettivo è di una crescita organica fra il 3% e il 4%, aumentando il margine di profitto operativo del +0,5% fino a quota 12,5%.
Per quanto riguarda le diverse aree geografiche, IPG ha registrato la crescita organica più significativa nel Regno Unito (+8,5%) e in America Latina (+12,2%). Nonostante il miglioramento rispetto al passato e una crescita del +5,7%, ha notato Roth, l’Europa Continentale non ha ancora effettivamente ‘svoltato’ dopo la crisi. Solo +1,7% la crescita ottenuta nella regione Asia-Pacifico.
“Da un punto di vista macro – ha detto Roth – il 2016 è stato un anno di profondi cambiamenti geo-politici in alcuni dei mercati mondiali principali, e questo potrebbe ingenerare nuove incertezze nel mondo degli affari durante il proseguimento dell’anno”. Tali incertezze devono essere tenute sotto osservazione, particolarmente negli USA e in UK: ma, ha precisato Roth, fino a questo momento IPG non ha registrato alcun ‘impatto negativo’ circa la domanda di servizi da parte dei clienti, anche perché “Il livello del business è solido e così le attività di new business”.
Roth ha quindi elencato le ottime performance di molte delle sigle che fanno capo alla holding, soffermandosi però in particolar modo su Mediabrands, sulla quale Interpublic intende continuare a investire per svilupparne le capacità e competenze nell’ambito dei dati e delle analytics: “Pensiamo che Mediabrands diventerà la piattaforma e la base dati al servizio di tutte le nostre agenzie e dei loro clienti di pari passo alla nostra spinta verso la maggior accountability di tutte le nostre iniziative di marketing”.
Fra i successi raggiunti nel 2016 – ha concluso quindi Roth –, non ci sono solo quelli finanziari: “Oltre ad aver continuato a costruire il nostro portfolio di servizi digitali e integrati, che continuano a rappresentare un driver sempre più importante dei nostri risultati, abbiamo infatti raccolto il più alto livello di riconoscimenti per la creatività e l’efficacia del nostro lavoro in oltre una decade. Siamo perciò in in’ottima posizione per proseguire nel nostro percorso di innovazione affiancando i nostri clienti come partner indispensabili per navigare uno scenario complesso come quello dei media e del marketing”.
TR