Foreign Office
Publicis Groupe: nel 2012 revenue a 6,6 mld (+13,7%), il 55% da digital ed economie emergenti
La crescita organica del Gruppo si è attestata a +2,9%. Il business digitale ha contribuito alle revenue totali per il 32,9%, le economie ad alto tasso di crescita hanno generato il 25,5% dei ricavi totali. Il new business nel 2012 è stato pari a 2,6 mld di euro. Rallentamento generale in Europa (-0,3%), business in crescita negli Stati Uniti (+3,1%).
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Il business digitale ha contribuito alle revenue totali per il 32,9%, con crescita organica del 6,6%. Le economie ad alto tasso di crescita hanno generato il 25,5% dei ricavi totali (nel 2011 la percentuale si era attestata al 24,3%, sempre con crescita organica pari al 6,6%.
Le attività digitali in senso stretto hanno contribuito per il 33% alle revenue (contro il 31% del 2011), il 30% è stato dato dall'advertising tradizionale (in calo rispetto al 31% dello scorso anno) e il 18% dal media (contro il 19% del 2011).
Europa: rallentamento generale (-0,3%), ma situazione differente da Paese a Paese. La Francia ha segnato una crescita dello 0,7%, il Regno Unito del 2,8% e la Svizzera del 5,4%. Business in calo nei Paesi del Sud, in quelli dell'Est e in quelli del Nord, ad eccezione della Norvegia.
Nord America: con una crescita organica del 3,1%, gli Stati Uniti resistono bene alla crisi, soprattutto grazie alle attività digitali e media.
Paesi Bric e Missat: forte crescita a doppia cifra, in particolare in Cina (+14,7%), Brasile (+10,3%), Messico (+11,6%), Sud Africa (+10,8%), India (+8%) e Russia (+4,2%).
Resto del mondo: la crescita organica nel resto del mondo si è attestata a +3,5%.
Nel quarto trimestre 2012 tutti i Paesi hanno registrato una crescita del business.
Il margine operativo è pari a 16,1%. Il new business nel 2012 è stato pari a 2,6 miliardi di euro.
OUTLOOK
Nel 2012, nonostante l'incertezza economica, Publicis Groupe ha ottenuto buoni risultati. La crescita organica del 2,9% è stata resa possibile dal sempre maggiore focus sul business digitale e sulla crescita registrata nelle economie emergenti, che insieme hanno contribuito al 55% delle revenue.
Il 2013 si annuncia un anno difficile, tuttavia si prevedono buone performance negli Stati Uniti, nelle economie emergenti e nelle attività digitali e l'ottima posizione di Publicis in queste aree fa guardare il Gruppo al 2013 con ottimismo. Publicis Groupe prevede di ottenere quest'anno una crescita più alta del 2012 e un margine leggermente superiore.
Maurice Lévy (nella foto), chairman e Ceo di Publicis Groupe, ha così commentato i risultati: "Il 2012 doveva essere l'anno della ripresa, in realtà è stato un anno difficile e incerto, deludente sotto il profilo della crescita, soprattutto in Europa. Nonostante questo per Publicis Group è stato un anno record sotto il profilo dei ricavi, dei margini e del fatturato. Seondo le previsioni il mercato globale dell'advertising avrebbe dovuto crescere del 4,7%, ma in realtà la crescita si è attestata al 3%, anche perchè la raccolta derivante dagli Europei 2012 e dalle Olimpiadi di Londra si è rivelata inferiore alle aspettative"
"Abbiamo ottenuto i nostri risultati positivi grazie alla fiducia accordataci dai nostri clienti, ma anche grazie al talento, alla passione e alla professionalità del nostro team, in grado di offrire soluzioni creative sempre originali e creative .- ha continuato Lévy - . La scelta strategica di Publicis di concentrare i propri sforzi sul business digitale e sui mercati emergenti ha contribuito al successo del Gruppo, rafforzandone la competitività e rendendola l'agenzia più innovativa sul mercato, non solo in ambito digitale".
"Nonostante i risultati già ottenuti, siamo consapevoli del fatto che non dobbiamo smettere di lottare per rafforzare il nostro business, anche attraverso operazioni come quella recentemente portata a termine, che ha vistola fusione tra Lbi e Digitas per dare vita al network digitale numero 1 al mondo - ha aggiunto il manager -. Mentre il 2012 si è rivelato un anno più difficile del previsto, il 2013 si preannuncia ancora più complicato, considerate l'incertezza economica e la debolezza dell'Europa, dove tutti i settori industriali mancano di competitività.Tuttavia arrivano buone notizie dagli Stati Uniti, dove prosegue la crescita, e dai Paesi ad alto tasso di sviluppo, dove le previsioni sono più ottimistiche. Publicis sta creando nuovi posti di lavoro nel mondo, Francia inclusa, anche se questo presuppone modifiche all'organizzazione. D'altra parte, dobbiamo costantemente adattarci a ciò che ci impongono la globalizzazione e la tecnologia. Gli obiettivi che ci siamo dati sono ragionevolmente ambiziosi: puntiamo a una crescita maggiore della media mercato 2012, con un moderato miglioramento dei margini".
SP