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Publicis Groupe: ricavi a 4,5 milioni di euro (-3,8%) nel 2009
La crisi, che ha colpito tutti i mercati, ha determinato un calo della crescita organica del -6,5%. Bene il new business, il cui valore si è attestato a 4,3 miliardi. Maurice Lévy, chairman e Ceo del Gruppo: "Il nostro scopo è far sì che le attività digitali e le economie emergenti contribuiscano per il 60% del fatturato. Nel 2010 puntiamo inoltre a riportare la crescita organica in positivo".
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Publicis Groupe ha registrato nel 2009 ricavi consolidati pari a 4,524 milioni di euro, ovvero in calo del 3,8% rispetto ai 4,704 milioni del 2008. La crescita organica si è attestata a -6,5%. I servizi digitali hanno continuato a crescere rapidamente, contribuendo per il 7,1% alla crescita organica. Le attività digitali hanno portato il 22,4% dei ricavi totali. Le agenzie specializzate e i servizi di marketing (SAMS), incluse tutte le attività digitali, hanno contribuito per il 44% ai ricavi consolidati del 2009, rispetto al 35% dell'advertising e al 21% dei media. Le economie emergenti hanno portato invece il 22,5% dei ricavi del Gruppo.
La crisi economica ha colpito tutti i mercati: l'Europa, in particolare il Sud Europa, ha subito un calo dei ricavi di oltre il 15%; nel Nord America il calo si è fermato al -4,2% grazie alla massiccia diffusione dei servizi digitali; l'area Asia-Pacifico è stata duramente colpita dalla crisi, ma ha registrato un importante miglioramento nell'ultimo trimestre; l'America Latina ha reagito bene, soprattuto grazie al Brasile; infine l'Africa e il Medio Oriente sono stati penalizzati dalla crisi finanziaria a Dubai.
Nel quarto trimestre le revenue si sono attestate a 1,268 milioni di euro, in calo del 7,6% rispetto agli 1,373 milioni dello stesso periodo del 2008.
Considerando il totale 2009, il fatturato netto si è attestato a 403 milioni di euro. Il debito finanziario netto si è ridotto di 283 milioni di euro, passando dai 676 milioni del 2008 ai 393 milioni del 2009.
Per quanto riguarda le attività digitali, da segnalare l'acquisizone da Microsoft di Razorfish, l'interactive agency numero 2 al mondo, avvenuta il 13 ottobre scorso. Sul fronte del new business, il 2009 si è rivelato un anno proficuo per il Gruppo, che ha realizzato nuove acquisizioni per 4,3 miliardi di euro. Nella prima parte del 2010 continua il trend positivo: dall'1 gennaio sono stati acquisiti da Publicis, tra gli altri, Chrysler, Aviva e Turner Broadcasting.
PREVISIONI
Nonostante il contesto globale ancora difficile, Publicis Groupe ha registrato un miglioramento dei risultati a partire dall'estate 2009, con un più rapido ritorno alla crescita nelle economie mergenti. La ripresa negli altri mercati si sta dimostrando invece più lenta e graduale. Questi trend dovrebbero accentuarsi a metà anno. Il Gruppo continuerà la sua azione di integrazione delle attività digitali, investendo in business e mercati in crescita. Publicis proseguirà inoltre nell'opera di contenimento e ottimizzazione dei costi, con lo sviluppo di piattaforme di servizi condivisi e la riconfigurazione dei sistemi di informazione.
L'obiettivo di medio-lungo termine del gruppo è incrementare le attività digitali e la sua presenza nei Paesi ad alto tasso di crescita, facendo in modo che la maggior parte dei ricavi provenga da questi due segmenti.
Grazie al new business e alla fiducia dimostratagli dai clienti, Publicis potrà ottenere una crescita organica positiva nel 2010, più elevata rispetto a quella prevista per il mercato.
Maurice Lévy (nella foto), chairman e chief executive officer del Gruppo, ha così commentato i risultati: "Nell'anno appena trascorso l'economia mondiale è stata interessata da una crisi di enormi proporzioni. Per quanto rigurda l'industria della comunicazione, il mercato si è ristretto e, mese dopo mese, ci ha portato a ridurre la nostra prospettiva, ragionando solo sul breve termine e facendo continue correzioni che tuttavia non ci hanno distolto dai nosttri obiettivi a lungo termine".
"La turbolenza nel settore della comunicazione non è stata dovuta soltanto a fattori macroeconomici - ha continuato Lèvy - ma anche alle nuove catteristiche del business, come il rapido sviluppo delle tecnologie digitali e l'esplosione dei social network e di altre forme di comunicazione, che hanno accelerato i cambiamenti nel comportamnto del consumatore. Tutto questo ha determinato, per quanto ci riguarda, una riduzione della crescita organica, mitigata dalla buona performance sul fronte del new business, che ha consentito di contenere il calo al -6,5%, a fronte di un mercato in diminuzione del 12-14%. Il rigido controllo dei costi e la fornitura di servizi a valore aggiunto sono due delle attività che ci hanno permesso di ottenere questo risultato".
"Dunque - ha proseguito il Ceo - si può dire che Publicis abbia reagito bene alla crisi, riducendo il suo impatto negativo sia sui margini che sulla crescita e, allo stesso tempo, avviando iniziative strategiche. Dopo gli importanti investimenti nel digitale effettuati nel passato recente, Publicis si è ora ulteriormente rafforzata con l'acquisizione di Razorfish. Il nostro scopo ora è far sì che le attività digitali e le economie emergenti contribuiscano per il 60% del fatturato. Nel 2010 puntiamo inoltre a riportare la crescita organica in positivo".
SP