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Sorrell (WPP): in futuro focus sui mezzi digitali, ma non solo

Secondo il Ceo di WPP nei prossimi anni i mezzi tradizionali continueranno a rivestire un ruolo fondamentale nella comunicazione, anche se le aziende non potranno prescindere dal presidiare i new media. La crescita si concentrerà sui mercati emergenti, come Cina e India. Queste le dichiarazioni di Sorrell alla web conference The next 5 years in marketing: how not to be taken by surprise (much) organizzata da Mediacom.
Si intitolava The next 5 years in marketing: how not to be taken by surprise la web conference organizzata oggi, 28 settembre, da Mediacom, a cui hanno partecipato Martin Sorrell, Ceo WPP, e Matthew Mee, strategic solutions director Mediacom EMEA, moderati da Charlie Crowe, founder & Ceo CSquared Communications.

Un incontro volto a fare il punto sull'attuale situazione del mercato (della comunicazione ma non solo), parlando dei trend emersi negli ultimi anni e di quelli che emergeranno nel prossimo futuro.

Dal 2005 a oggi, secondo Sorrell (nella foto) sono tre i cambiamenti principali che hanno interessato l'economia: lo sviluppo dei mercati emergenti, il diffondersi del digital (inteso in senso lato, da Internet al mobile, fino ai social network) e la sempre maggiore attenzione da parte delle aziende ai consumatori e ai loro comportamenti. A questi si aggiungono anche altre tendenze in atto: la rilevanza acquisita dalla CSR, ad esempio, e la crescente necessità da parte dei grandi network di coniugare una natura 'globale' alla capacità di rispondere a livello 'locale' il più efficacemente possibile alle esigenze dei clienti.

E' dai mercati emergenti, Cina e India in primis, che ci si deve aspettare la crescita maggiore nei prossimi anni: WPP, come ha ricordato Sorrell, è stato uno dei primi Gruppi attivi nel business della comunicazione a guardare con interesse a queste zone, da cui continuano a provenire segnali positivi.

"Noi, in quanto struttura internazionale le cui revenue derivano dalle attività intraprese in vari Paesi, abbiamo la fortuna di avere una visione globale dell'economia e posso dire che è importante spingere l'acceleratore sui nuovi mercati perchè sono quelli che al momento promettono di più, anche se dai dati dei primi 8 mesi del 2010 sembra che anche l'Europa Occidentale stia lentamente uscendo dalla crisi - ha detto il CEO di WPP -. Spostando l'attenzione al panorama dei media, è difficile prevedere quale sarà lo stato dell'arte tra alcuni anni: certamente gli investimenti nel digital cresceranno, ma i mezzi tradizionali resteranno comunque imprescindibili. In ogni caso è importante adattare la comunicazione al contesto di riferimento, al Paese in cui viene veicolata, ed è più sfidante sperimentare nuovi modelli di diffusione dei messaggi, piuttosto che limitarsi a uno già consolidato. Bisogna investire e puntare alla specializzazione dei messaggi".

"Se i clienti ci chiedono di fare ciò che è meglio per loro noi abbiamo più possibilità di azione - ha affermato ancora Sir Martin Sorrell -. Le priorità degli operatori del mercato della comunicazione sono due: decidere l'allocazione migliore del budget e stabilire una relazione più stretta possibile con i mezzi".

Stimolato da Crowe a riflettere su come sarà il mercato della comunicazione quando la sua generazione avrà lasciato il posto ai manager della successiva, il CEO di WPP ha commentato: "Le agenzie, i centri media, i grandi gruppi devono sapersi adattare ai cambiamenti, anche di management. Di sicuro la tecnologia continuerà a giocare un ruolo rilevante, così come anche i processi di analisi dei dati. Credo che per ottenere dei buoni risultati bisognerà continuare ad avere una forte expertise sia sui mezzi tradizionali, che non devono essere abbandonati, che su quelli più innovativi".

D'accordo anche Mee, che ha affermato: "Oggi il marketing offre un ventaglio infinito di possibilità, basti pensare ai social network, Facebook innanzitutto. Tuttavia credo che in futuro gli investimenti destinati all'area digital difficilmente eroderanno quelli stanziati per i media classici: semplicemente le aziende distribuiranno i loro budget su più mezzi, senza necessariamente penalizzare i più tradizionali, che continuano a essere parte fondamentale dei piani di marketing".

Serena Piazzi