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Tagli e ristrutturazioni in P&G

Il gruppo eliminerà il 15% delle cariche manageriali e alcuni brand 'a crescita 0', con l'obiettivo di incrementare la produttività. (Nella foto A.G. Lafley, chairman e ceo).

A.G. Lafley, chairman e ceo P&G, ha annunciato oggi alcuni dettagli del piano di ristrutturazione interno che porterà all'eliminazione del 15% delle cariche manageriali e di alcuni brand poco produttivi.

Secondo il piano, per la maggior parte dei marchi verranno ridotte le spese e il personale non aumnenterà se non a fronte di una crescita delle vendite.

Nei mercati principali, come Cina, Europa Centro Orientale e soprattutto l'area beauty care il costo delle spese non crescerà più della metà delle vendite.

Nelle aree di business meno prioritarie, che comprendono un imprecisato numero di brand P&G, saranno ulteriormente limitati gli investimenti e le spese per il personale.

L'obiettivo è di far crescere oltre il 6%, già raggiunto, la produttività dei marchi del Gruppo, continuando però a supportare in termini di marketing i 41 brand che costituiscono l'80% delle vendite P&G e il 90% del suo guadagno netto.

I tagli alle spese servirebbero dunque anche a costituire nuovi fondi da investire in attività di comunicazione, operazione già attuata in un recente passato da Gillette.