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Nestlé investe 5 mln di euro in Eureka! per accelerare il passaggio agli imballaggi sostenibili

L'azione intende velocizzare la ricerca per facilitare l’introduzione di soluzioni di confezionamento innovative; migliorare la qualità dei processi di raccolta e riciclo; aumentare l’adozione di plastica riciclata ad uso alimentare. La cifra investita è parte del fondo da 250 milioni di CHF stanziato nel 2020 a livello globale dal Gruppo per dare un impulso alla sostenibilità e migliorare i sistemi di riutilizzo delle materie.

Il Gruppo Nestlé porta avanti i suoi impegni per la sostenibilità degli imballaggi in Italia con un investimento di 5 milioni di euro nel fondo italiano di venture capital Eureka! Fund, gestito da EUREKA! Venture SGR.

Questo investimento intende accelerare la ricerca per facilitare l’introduzione di soluzioni di imballaggio innovative; migliorare la qualità dei processi di raccolta e riciclo; aumentare l’adozione di plastica riciclata ad uso alimentare. La cifra investita è parte del fondo da 250 milioni di CHF stanziato nel 2020 a livello globale dal Gruppo Nestlé per dare un impulso alla sostenibilità degli imballaggi e migliorare i sistemi di riciclo.

Eureka! Fund I – Technology Transfer” è un fondo specializzato nel trasferimento tecnologico che si focalizza su investimenti in Advanced Materials e più in generale in applicazioni e tecnologie riconducibili alla Scienza ed Ingegneria dei Materiali. Il Fondo investe prevalentemente nelle prime fasi di sviluppo di iniziative basate su tecnologie con alta potenzialità di mercato proposte da team di eccellenza o da startup collegate con le principali Università e Centri di Ricerca Scientifica del Paese.

Questo investimento intende supportare gli sforzi di Nestlé per rendere il 100% dei propri imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025 e per ridurre di 1/3 l’uso di plastica vergine nello stesso periodo di tempo. In Italia sono stati già ottenuti risultati significativi, con il 97% di tutti gli imballaggi prodotti da Nestlé in Italia che è riciclabile. L'azienda continuerà il suo percorso verso un futuro senza sprechi, sfruttando la sua esperienza guidata dal Nestlé Institute of Packaging Sciences di Losanna, Svizzera, in collaborazione con gli stakeholder in Italia.

La collaborazione tra Nestlé e il fondo Eureka! si concentrerà sulla ricerca di tecnologie e soluzioni in alcune aree cruciali della strategia di sostenibilità del Gruppo, come l’innovazione di packaging, l’incremento nell’adozione di plastica riciclata ad uso alimentare e lo sviluppo di tecnologie che possano rendere più efficace lo smistamento e la raccolta dei materiali, impattando positivamente su qualità e quantità dei processi di riciclo.

Siamo orgogliosi di essere entrati a far parte del fondo Eureka!, che si distingue per la serietà dei progetti e la solidità dei suoi anchor investor. Sono certo che la collaborazione porterà a importanti risultati” – ha commentato Marco Travaglia, Presidente e Amministratore Delegato Gruppo Nestlé Italia e Malta (in foto) – “Il nostro ingresso nel fondo Eureka! ci consentirà di lavorare insieme per trovare nuove soluzioni di packaging innovative, finalizzate a favorire anche in Italia l’introduzione di plastica riciclata ad uso alimentare e per migliorare la qualità dei processi di raccolta e riciclo.

“Una sfida che abbiamo cercato ed accettato fin da subito, certi del grande valore ed interesse reciproco nel siglare questa partnership. Un incredibile lavoro di squadra da entrambe le parti con un unico fine, quello di creare le condizioni per accelerare i processi di trasferimento tecnologico e riuscire a portare sul mercato soluzioni capaci di rispondere alle grandi sfide mondiali.” – aggiunge Anna Amati, Co-founder & General Partner di EUREKA! Venture SGR – “Siamo onorati di aver ottenuto la fiducia di Nestlé quale primo Fondo di technology transfer su cui investire in Italia e sentiamo forte la responsabilità verso il Gruppo e verso il nostro Paese. Questa partnership rafforza il nostro impegno nel trovare le migliori tecnologie e soluzioni all’interno dei laboratori degli Atenei e dei centri di ricerca italiani.”