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Google cambia rotta: i cookies di terza parte non spariranno. Allo studio nuove soluzioni che garantiscano la privacy dei navigatori e l’efficacia dell’adv per publisher e investitori
A più di 4 anni dall’annuncio di voler abbandonare l’uso dei cookie di terza parte nel browser Chrome, più e più volte rimandato in attesa che fosse pronto e funzionale ‘Privacy Sandbox’ – un sistema di nuove tecnologie per migliorare la privacy delle persone sul Web e nelle app Android – Google ha annunciato che la Cookie Apocalypse non ci sarà. E questa volta non si tratta di un semplice rinvio.
In un blogpost pubblicato lunedì da Anthony Chavez, vicepresidente di Privacy Sandbox (l’iniziativa che nelle intenzioni di Google doveva sostituire l’utilizzo dei cookie di terza parte), la società ha annunciato che pur continuando lo sviluppo di metodi alternativi, il browser Chrome – che ha una quota di mercato di circa il 65% – continuerà a riconoscere i cookies per coloro che non desiderano disabilitarli, ma lancerà una nuova soluzione per consentire alle persone di scegliere come e quando proteggere la propria privacy e con la possibilità di modificare tale scelta in qualsiasi momento.
“Stiamo discutendo questo nuovo percorso con le autorità di regolamentazione – ha scritto Chavez – e ci confronteremo con l’intera industry mentre lo implementiamo”. Gli sviluppatori continueranno ad avere accesso alle API Privacy Sandbox, in modo da poter investire in esse per migliorarne ulteriormente la privacy e l'utilità.
In questi 4 anni molti operatori si sono adoperati per trovare strade alternative proprio in vista della deprecazione dei cookies di terza parte, che peraltro è già stata implementata da browser come Safari di Apple, Edge di Microsoft e Mozilla Firefox, che insieme valgono poco più del 25% del mercato).
Del tema cookieless ci siamo recentemente occupati intervistando James Colborn, GlobalVP Data di Teads, alla quale rimandiamo per un approfondimento sullo stato attuale delle cose: https://www.adcgroup.it/adv-express-tv/eventi/j-colborn-teads-lo-scenario-cookieless- non-e-il-futuro-ma-il-presente-chi-non-si-adatta-fin-d-ora-perde-una-grande-occasione.html