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Assirm Talk 2022. Misurazioni trasparenti, obiettivi strategici chiari, ascolto dei dati e del consumatore e digitalizzazione: ecco le chiavi per il successo della comunicazione. La parola a Tim, Alpitour, Facile.it, Fater Group, UNA

Alla tavola rotonda organizzata da Assirm, gli esperti del settore comunicazione affrontano alcune tematiche specifiche dando consigli utili ad orientare le scelte di mercato. Parlano Simone Cantagallo (in alto a sinistra), Communication and Reputation Advisory ed Ex Vice President Institutional Communication di TIM; Tommaso Bertini (in basso a sinistra), Head of Corporate & Tour Operating Marketing di ALPITOUR WORLD; Andrea Polo (in basso al centro), Communication Director di FACILE.IT; Stefania Marinangeli (in alto a destra), Head of Media di Fater Group e Valentina Bussolari(in basso a destra), Coordinatrice del Centro Studi ed esperta strategic planner di UNA.

Si è tenuto il 6 luglio in Live Streaming il Talk di Assirm organizzato per condividere tematiche specifiche legate al mondo della ricerca di mercato applicata all’ambito della comunicazione moderato da Marco Muraglia, presidente di AUDIWEB. E, in quest’occasione, si è tenuta una tavola rotonda per affrontare alcune tematiche specifiche con gli esperti del settore.

Ponendo l’accento sulla questione della misurazione dei dati Valentina Bussolari, Coordinatrice del Centro Studi ed esperta strategic planner di UNA, apre il tableround ponendo l’attenzione sull’importanza dell’imparzialità di questi dati utili ad orientare le scelte di mercato: “Noi come associazione ci stiamo spendendo attraverso tavoli di lavoro che possano offrire un imparzialità della misurazione e un tipo di info che possa conferire una valutazione giusta” afferma. A questo riguardo è infatti “fondamentale avere un approccio orientato ai risultati” come afferma Tommaso Bertini, Head of Corporate & Tour Operating Marketing di ALPITOUR WORLD, che concorda con la collega e sottolinea anche l’importanza di avere gli obiettivi di campagna chiari: “Noi ad esempio sapevamo che Awarness e cosideration erano i nostri obiettivi che erano molto chiari sin dall’inizio”. Adottare quindi una strategia ben definita sin dai primi momenti risulta essere una delle modalità vincenti per il successo. In particolare, Alpitour ha raggiunto degli ottimi risultati come si evince dai dati.

E sono proprio i dati un importante punto su cui prestare attenzione sia come punto di partenza, per riuscire ad ascoltare il consumatore, che come punto di arrivo. “Noi partiamo dalle esigenze e dalle evoluzioni per le strategie di prodotto e innovazione ma anche della comunicazione” afferma Stefania Marinangeli, Head of Media di Fater Group “è fondamentale l’ascolto del consumatore attraverso ricerche e lettura di dati”. Mentre per il punto di arrivo Andrea Polo di Falice.it spiega l’importanza di interpretare i numeri per renderli interessanti e analizzare e captare i giusti trend.

Parlare ai consumatori con il loro linguaggio è infatti la direzione da seguire per riuscire a comunicare in maniera diretta e i social a riguardo consentono di “parlare alle persone secondo i loro modi offrendo ai consumatori ciò che vogliono mantenendo l’identità” aggiunge Polo. “Cerchiamo di avere coerenza valoriale, su tutti i punti di contatto non solo i social ma su tutte le tappe del customer journey” concorda Bertini. E l’obiettivo di tutto è creare una relazione con i consumatori con l’obiettivo di creare gratitudine da parte loro “sfruttando al massimo la digitalizzazione senza però distogliere lo sguardo dall’importanza di offrire i giusti contenuti” afferma Marinangeli concordando con Bussolari sull’importanza dell’idea creativa.

Infine, Simone Cantagallo, Communication and Reputation Advisory ed Ex Vice President Institutional Communication di TIM, pone l’attenzione proprio sulla questione della digitalizzazione chiarendo quali sono le sfide in termini etiche per le tecnologie di comunicazione basata su big data e intelligenza artificiale, identificandone cinque: sfida etica, normativa, giuridica e riguardo tutela del lavoro e delle professioni. Riguardo all’ultima in particolare afferma che si tratti di un problema minore “basta guardare a tutte le rivoluzioni industriali passate. Possiamo fare come abbiamo fatto in passato. Qui entra il tema della formazione e del reskilling insieme alla revisione del sistema educativo”.
Chiaramente le sfide poste dalla digitalizzazione chiedono cambiamenti nelle professioni e sta alle persone comprendere e adattarsi per sopravvivere, anche nel campo dell’editoria infatti “i giornalisti devono smettere di essere sprezzanti e capire che possono fare informazione di qualità mettendosi anche al servizio e contribuire a dare contenuti a piattaforme non tradizionali seguite da determinati target nell’interesse del gruppo editoriale e dei target stessi” conclude.