Marketing

Il Garante dice no al marketing 'selvaggio'

L'Autorità ha vietato ad alcune società specializzate nella creazione e nella vendita di banche dati l'utilizzo dei dati personali degli utenti per effettuare telefonate promozionali, ribadendo come in questi casi sia necessario il consenso preventivo delle persone interessate.

Un altro provvedimento del Garante per la privacy a tutela del quieto vivere dei cittadini. Questa volta sono le telefonate promozionali indesiderate ad essere nel mirino.

Con un provvedimento l'Autorità ha posto ad alcune società specializzate nella creazione e nella vendita di banche dati (nello specifico Ammiro Partners, Consodata e Telextra) il veto ad utilizzare a questo fine i dati personali di milioni di utenti, poichè raccolti senza il loro specifico consenso.

Il consenso preventivo è infatti indispensabile in questi casi. 

Il provvedimento è stato allargato anche alle aziende che da queste società hanno acquistato database proprio allo scopo di utilizzare i dati in essi contenuti per promuovere presso gli utenti i loro prodotti, ovvero per le cosiddette attività di 'teleselling'. Tra queste aziende figurano grandi nomi, come Wind, Fastweb, Tiscali e Sky.

Il divieto posto dal Garante segue una lunga serie di richiami e ispezioni alle società fornitrici di banche dati e alle aziende che se ne servono abitualmente, effettuati dopo le numerose lamentele da parte degli utenti, stufi di essere bersagliati di chiamate non richieste.