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Calcolato il Sic 2004 e 2005;Mediaset: siamo sotto la quota antitrust
E' di 21,567 miliardi di euro per il 2004 e di 22,144 per il 2005 il valore
del Sic, il Sistema integrato delle
comunicazioni introdotto dalla legge Gasparri. La
valutazione è stata approvata ieri dal consiglio dell'Autorità per le
garanzie nelle Comunicazioni. Una decisione attesa da oltre due anni,
ovvero dall'approvazione della Gasparri.
Il Sic è il paniere su cui si calcola il tetto antitrust per le imprese delle telecomunicazioni: la legge 112 (la Gasparri appunto) prevede che nessun operatore possa detenere più del 20% delle risorse del Sic e più del 20% dei programmi trasmessi in analogico e digitale, fermo restando il divieto di posizioni dominanti nei singoli mercati che compongono il sistema.
Secondo i dati del Sic, dunque, nel 2005 sono cresciuti, rispetto all'anno precedente, i ricavi del settore radiotelevisivo, compresa la tv a pagamento; poi la pubblicità sui canali non classici e infine, a distanza, la stampa quotidiana e periodica e l'editoria annuaristica ed elettronica (ma non le agenzie di stampa, in calo). Sono diminuiti, invece, i ricavi del settore cinema.
Nel 2005, la 'fetta' più grossa della 'torta' del Sic é rappresentata da radio e televisione (7,742 miliardi), pari al 35% del paniere totale: i ricavi complessivi della tv gratuita sono di 5,598 miliardi, seguono quelli della tv a pagamento (1,590 miliardi), poi la radio nazionale e locale (554 milioni). Al secondo posto la stampa quotidiana e periodica (6,613 miliardi, cioé il 29,9% del Sic): analoghe le quote rappresentate dalla stampa quotidiana nazionale e locale (3,390 miliardi di ricavi) e della stampa periodica (3,223 miliardi). Terza voce del sistema, le iniziative di comunicazione di prodotti e servizi (3,494 miliardi, cioé il 15,7% del Sic). Poi l'editoria annuaristica ed elettronica anche per il tramite di Internet (2,019 miliardi, pari al 9,1% del totale), così suddivisa: 894 milioni di ricavi per l'editoria annuaristica, 818 per quella elettronica, 307 per le agenzie di stampa. Infine il cinema (1,433 miliardi, pari al 6,5% dei ricavi complessivi del sistema); la pubblicità esterna (570 milioni, pari al 2,6%) e le sponsorizzazioni (274 milioni, l'1,2% del Sic).
Anche nel 2004 a fare la parte del leone nel Sic era il settore radiotv, con 7,254 miliardi di euro (il 33,6% del sistema): 5,492 miliardi i ricavi della tv gratuita, 1,207 miliardi quelli della tv a pagamento, 555 milioni per la radio nazionale e locale. I ricavi totali della stampa quotidiana e periodica sono stati di 6,524 milioni (il 30,3% del totale): 3,362 miliardi per quella quotidiana, 3,162 miliardi per i periodici. Al terzo posto, ancora le iniziative di comunicazione di prodotti e servizi (3,384 miliardi, pari al 15,7%); al quarto l'editoria annuaristica ed elettronica anche per il tramite di Internet (2,004 miliardi, cioé il 9,3% del totale), suddivisa tra editoria annuaristica (934 milioni), elettronica (756 milioni) e le agenzie di stampa (314 milioni). Ultimi segmenti del Sic 2004 il cinema (1,563 miliardi, pari al 7,2%), la pubblicità esterna (570 milioni, pari al 2,6%, dati identici a quello del 2005) e le sponsorizzazioni (268 milioni, cioé l'1,2%).
In concomitanza con la comunicazione del Sic, ieri è arrivato anche l'annuncio del ministro per le Comunicazioni Paolo Gentiloni relativo all'introduzione di un limite antitrust alle frequenze in possesso degli operatori tv. Passerà anche da questa strada l'impegno del governo per aprire il mercato e superare la legge Gasparri.
"Le frequenze - queste le parole di Gentiloni riportate dalla stampa - sono un bene pubblico che va utilizzato con razionalità e trasparenza. Ereditiamo una situazione di grande confusione, di fatto una giungla. E' molto importante che il governo insieme all'Autorità entro l'inizio dell'anno prossimo chiarisca questa situazione".
Pronto, a proposito dei dati emersi dal calcolo del Sistema integrato delle comunicazioni, il commento di Mediaset , azienda inevitabilmente sotto la luce dei riflettori quando si parla di antitrust. Questo il comunicato diffuso dal Biscione nel pomeriggio di ieri.
"Mediaset prende atto della delibera dell'AgCom che ha finalmente dato la misura al Sistema Integrato delle Comunicazioni. Ciò che è entrato nella leggenda come impossibile da definire ha oggi un contorno preciso. Mediaset si riserva, documento alla mano, di fare i conti e di esaminare i criteri che hanno determinato una cifra complessiva inferiore alle stime fin qui circolate. I fatturati di Mediaset, comunque, rimangono ben al di sotto della quota antitrust prevista nel 20% del SIC, arrivando ad una percentuale di circa il 12%. La quota dovrà correttamente essere calcolata su Fininvest, tenendo conto anche di Mondadori e Medusa. Un ultimo dato che Mediaset rileva è la conferma di una sua quota sul totale mercato TV di circa il 33%, questa percentuale è ben al di sotto della quota che l'Europa stessa considera d'attenzione per la misurazione delle posizioni dominanti. Le dimensioni di Mediaset risultano, come la società ha sempre affermato, assolutamente legittime".