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Diritti tv serie A: Mediaset cita in giudizio la Rai
Mediaset (nella foto il presidente
Fedele Confalonieri)ha avviato oggi un'azione legale contro la
Rai per violazione dell'esclusiva sui diritti televisivi in
chiaro del campionato di serie A. Lo comuncia il gruppo in una nota, che
specifica che all'"Azione si associerà "ad adiuvandum" la Lega Calcio per
tutelare gli interessi delle squadre rappresentate".
"La violazione - prosegue il comunicato- relativa al programma "Quelli che il calcio...", è reiterata a partire dalla prima giornata di Campionato, il 28 agosto 2005, e a nulla sono valse le continue lettere di diffida ricevute da Rai nell'arco di cinque mesi. Il programma infatti - diffonde in diretta i risultati delle gare di Serie A - trasmette finti collegamenti in diretta con stadi diversi da quelli in cui si svolgono le partite, creando un'apparenza di collegamento - riproduce le reti segnate con ricostruzioni del "Maifredi Serie A Team" - diffonde gli highlights degli anticipi del giorno precedente".
La Rai "ha tentato di giustificare il suo operato sostenendo di esercitare il 'diritto di cronaca", ma "l'invocazione del diritto all'informazione è un escamotage che la Rai - dopo aver sostenuto il contrario quando possedeva i diritti - tenta ora di utilizzare per obiettivi non di cronaca ma commerciali (incrementare gli indici di ascolto e la vendita di pubblicità)".
"Mediaset si vede pertanto costretta a richiedere alla magistratura di ordinare la cessazione della condotta illegittima e di condannare Rai al risarcimento dei danni provocati".
L'azienda di Cologno Mozese ribadisce che "si è aggiudicata in una regolare gara pubblica i diritti collettivi per la trasmissione triennale in esclusiva degli highlights del Campionato di calcio di serie A". E commenta: "È paradossale che in un momento di grande dibattito politico-sportivo sulla questione diritti, a causa del comportamento Rai e dell'inerzia delle squadre, la fascia pomeridiana della domenica rischi in un prossimo futuro di avere valore zero. Con il risultato che nessuna emittente sarà diposta ad acquisirli, impoverendo tutte le squadre e il calcio italiano per milioni di euro annui in termini di ricavi".