Media

Il nuovo Traveller punta sui racconti di viaggio. 70.000 copie l'obiettivo diffusionale per il 2008

A sei mesi e cinque numeri dal lancio della nuova versione del mensile Condé Nast, il bilancio è senz'altro positivo: 10.000 nuovi abbonati, target qualificato e apprezzamento da parte degli investitori. Il direttore Stefano Citati: “Testi e immagini si fondono per offrire al lettore un punto di vista curioso sulle mete proposte”.

C'è tutto il fascino dei racconti di viaggio in Traveller, il mensile Condé Nast che ha subito una vera e propria rivoluzione sei mesi fa. A pochi giorni dall'uscita del quinto numero 'rinnovato' della rivista, il direttore Stefano Citati (nella foto a sx), la publisher Cristina Grubas (nella foto a dx) e Enrico Torboli, marketing director consumer magazines Condé Nast, in un incontro tenutosi questa mattina a Milano, hanno tracciato un primo bilancio di questo importante cambiamento.

Bilancio senz'altro positivo, almeno a giudicare dai dati: "Il numero di lancio del nuovo Traveller, rimasto in edicola due mesi - ha spiegato Cristina Grubas - ha registrato un record di 134 pagine pubblicitarie e quasi 60.000 copie. Ma anche i numeri successivi hanno ottenuto dei risultati brillanti, tanto che il nostro obiettivo è raggiungere le 70/75.000 copie di diffusione annua. Un obiettivo ambizioso, soprattutto se si considera che le diffusioni della vecchia versione della rivista si attestavano sulle 43.000 copie, ma che è comunque raggiungibile".

"Inoltre – ha specificato Enrico Torboli – il parco abbonati è cresciuto di 10.000 unità,  con un buon tasso di rinnovo da parte dei vecchi abbonati". Insomma, il nuovo giornale piace, sia ai lettori che agli inserzionisti. Quest'ultimi hanno dimostrato apprezzamento, come dimostra il fatto che nei primi mesi del 2008 Traveller si colloca in una fascia di leadership per quanto concerne la raccolta.

"Il nostro intento, dati i risultati incoraggianti del primo semestre – ha precisato la publisher - è mantenere una posizione da leader anche nel secondo semestre del 2008. E' importante sottolineare che il riposizionamento della testata ha investito anche le tariffe pubblicitarie, che hanno subito uno spostamento verso l'alto. I nostri inserzionisti sono bilanciati nei vari settori. In particolare, oltre agli operatori turistici, più legati a testate di questo tipo, investono sulle pagine del giornale aziende automobilistiche, così come case di moda. Il comune denominatore è il lusso, declinato in tutte le occasioni".

Come dimostrano anche i dati raccolti con questionari distribuiti ad un campione di lettori del primo e terzo numero rinnovato del mensile Condé Nast, il cambiamento è stato accolto con entusiasmo dal target della rivista, che ha risposto all'indagine mostrando un livello di 'intention to buy' superiore al 90% . Un target che si presenta allargato, anche grazie alla decisione di abbandonare l'edizione monografica, ed evoluto dal punto di vista culturale e professionale.

"I lettori di Traveller – hanno spiegato Grubas e Torboli – si collocano in una fascia d'età che va dai 35 ai 50 anni, con la massima concentrazione intorno ai 40 anni. Vantano un livello di scolarizzazione molto alto (circa il 45% del campione intervistato è laureato) e svolgono per lo più professioni qualificate (tra il 15 e il 18% di chi ha risposto ai questionari è libero professionista)".

Ma che cos'è a fare davvero la differenza nel nuovo Traveller? A spiegarlo è lo stesso direttore, Stefano Citati, che, ultimo numero alla mano, delinea le caratteristiche della testata. Una rivista non più monografica come in passato che, pur mantenendo un argomento centrale di approfondimento, dà spazio anche ad altre rubriche e reportage. L'intento è quello di coniugare informazioni utili a chi desidera programmare un viaggio in una determinata località e il racconto di un'esperienza personale di viaggio.

"Immagini e testi – ha precisato Citati - si fondono per presentare le varie mete con un punto di vista curioso e approfondito allo stesso tempo. Ciò che contraddistingue la testata è proprio lo sguardo con cui i luoghi vengono presentati". Nel mensile si susseguono varie rubriche: si passa dal 'Word of Mouth', in cui trovano spazio curiosità, moda e tutto ciò che in generale ruota intorno al viaggio, a 'I Grandi Classici' , ovvero delle guide che consentono di vivere al meglio delle mete tradizionali (ad esempio nel numero di giugno si parla del Machu Picchu).

"La parte centrale della rivista è costituita da rubriche di diverso respiro dedicate a mete realizzabili scelte anche in base alla stagione ('Sporting Life', 'Tre/ quattro giorni', 'Gran Relax') seguite da veri e propri reportage, caratterizzati da un maggiore impatto fotografico. Ad esempio, nel numero di giugno si parla della regione cinese dello Yunnah, delle Maldive, di Bucarest e dello Zambia. Infine, nella parte finale della rivista viene dato ampio spazio alla storia di copertina, che, in quest'ultimo numero, è dedicata alla Provenza. Non manca una parte di servizio, completa delle notizie più 'pratiche'".

"Quello che ci proponiamo – ha concluso il direttore - è offrire un giornale ricco di temi diversi, declinati in modo approfondito ma anche vivace. Inoltre, Traveller propone spesso mete non proprio turistiche: basti pensare che la storia di copertina del primo numero rinnovato era dedicata a Gerusalemme. Le mete più tradizionali invece, vengono raccontate con un occhio di riguardo all'aspetto culturale e con un punto di vista particolare, che incuriosisca il lettore e lo stimoli a ripetere l'esperienza raccontata in prima persona dal giornalista".

Il mensile Condé Nast, che viene sostenuto anche da una campagna stampa in doppia pagina sulle altre testate dell'editore, vuole dunque rispondere al bisogno di una maggiore personalizzazione dei contenuti avvertito dai lettori.

Traveller è un racconto che si fa rivista, pensato per dare ai viaggiatori tutte le informazioni di cui hanno bisogno e, perchè no, anche per farli emozionare e sognare ad occhi aperti.

Serena Piazzi