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NMR: in Italia nel 2008 investimenti pubblicitari a +2,6%. Internet a +28,3%

Le previsioni dell'istituto sono state illustrate oggi dal managing director Paolo Duranti, in occasione del convegno ‘Lo scenario internazionale della pubblicità’ promosso da Iaa, International Advertising Association . Nel nostro Paese: radio a +4,1%, tv +1,8%, periodici +1,5%, quotidiani e affissioni +1,1%, cinema +0,9%

In Italia, dopo un 2007 chiuso a +3,1%, nel 2008 gli investimenti pubblicitari sui vari media dovrebbero registrare un incremento più modesto, attestato sul 2,6%. È questa la previsione di Nielsen Media Research (NMR), illustrata quest'oggi in occasione dell'incontro 'Lo scenario internazionale della pubblicità' promosso dal Capitolo italiano di Iaa, International Advertising Association, di cui è presidente Edoardo Teodoro Brioschi (foto 1). 

Nel corso del convegno, che si è svolto a Milano presso l'Aula Magna dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Paolo Duranti (foto 2), managing director Nielsen Media Research Sud Europa, ha spiegato che nel 2007 la pubblicità in Europa ha registrato un incremento del 4% (sui cosiddetti 'big five', ossia Italia, Inghilterra, Francia, Germania, Spagna), a fronte di una crescita mondiale del 5%, trainata da Paesi come Cina (+14%) e India (+21% ).

Si intravedono comunque alcuni segnali di continuità: "Seppure con peculiarità locali - sottolinea Duranti -, simile è il media mix utilizzato: quasi sempre la televisione si ritaglia la fetta di mercato più importante (58,8%), seguita da stampa (31,7%), radio (2,6%), outdoor (3,1%) e cinema (0,3% )". Internet, ormai al 3,5% , registra indicatori di sviluppo sempre a due cifre. Tuttavia, riguardo la Rete, bisogna tener conto che nei vari Paesi si parte da livelli molto differenziati, in funzione dei parametri economici e sociali che li contraddistinguono.

Duranti ha inoltre sottolineato che "la tecnologia sta giocando un ruolo di primaria importanza nel proporre nuovi media e nel modificarne le modalità di fruizione. E tutte le dinamiche convergono sulla necessità di misurare i cosiddetti '3 schermi': tv, Internet e mobile". E, venendo all'Italia, ha spiegato che, a eccezione di Internet, tutti i mezzi lottano per mantenere i loro fatturati. Ma ci sono anche elementi incoraggianti, a cominciare dal fatto che Internet si sta andando ad aggiungere ai mezzi classici senza sottrarre loro opportunità di sviluppo.

Per quanto riguarda le stime sulla chiusura del 2008 in Italia, Duranti ha diffuso i dati degli investimenti pubblicitari sui vari mezzi. Rispetto al 2007, la radio registra una crescita del 4,1%, Internet un +28,3%, la televisione +1,8%, i periodici +1,5%, quotidiani e affissioni +1,1% e cinema +0,9% . In chiave comparitiva può essere interessante ricordare i dati dell'anno precedente (2007 rispetto al 2006): Internet +41,8%, radio +8,0%, tv +1,2%, periodici +2,5%, quotidiani +2,6%, affissioni +1,9%, cinema -8,4%.

A chiusura del convegno, Daniele Tirelli (foto a sinistra), presidente di Popai Italia , ha discusso di comunicazione 'non-convenzionale'. "Siamo entrati quasi senza accorgercene in un nuovo regime di 'visual culture' – ha raccontato Tirelli –. L'informazione (soprattutto quella commerciale) fluisce verso di noi in una varietà di modi che è difficile circoscrivere e quantificare. La tecnologia digitale rivoluziona non solo la creatività filmica e televisiva, ma la natura stessa del messaggio poiché, una volta di più, è il mezzo a determinarla". E ancora "nei musei, nelle stazioni, nei supermercati compaiono aree, dove si 'materializzano' istantaneamente in forma di luce e colore sollecitazioni visive e verbali 'immateriali' a complemento della comunicazione televisiva e stampata. A Gutenberg si affianca Caravaggio per esaltare la merce attraverso un nuovo manierismo basato sulla grafica dinamica digitale. Cade la distinzione tra lo screen di un personal computer e uno skyscreen di Pechino o di Las Vegas mentre una nuova generazione di creativi (ancora sconosciuti) si appresta a sfruttare i nuovi media esaltando la propria capacità di sognare e far sognare".

Mario Garaffa