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Mediaset lancia MFE Adv, la super concessionaria dedicata ai grandi clienti internazionali. La raccolta di Publitalia nei primi 4 mesi è in linea con il 2022. Sala: "Chiuderemo con 1 punto meglio del mercato"
Ufficialmente è partito l’8 giugno il nuovo progetto di una super concessionaria internazionale, MFE Advertising, dedicata ai grandi brand multinazionali e agli hub dei grandi centri media. Lo ha annunciato Pier Silvio Berlusconi durante la presentazione dei palinsesti avvenuta martedì 4 luglio a Cologno Monzese (leggi news) con l’obiettivo di “unire advertising e tecnologia per potere meglio competere con le grandi piattaforme digitali (da Meta ad Alphabet, da Tik Tok fino a Netflix) e con gli Ott in generale".
MFE Advertising vede Stefano Sala come amministratore delegato, Matteo Cardani come Chief Marketing Officer, Paola Colombo in veste di Chief Digital Officer per il coordinamento delle piattaforme, dati e tecnologia, e Michele Giraudo, già amministratore delegato di Publieurope, come Chief Commercial Officer e aiuterà Sala nei rapporti con i clienti e centri media internazionali.
Fermo restando che Publitalia, Digitalia, Mediamond, Publieurope, Publiespana (tutte realtà di cui Sala è presidente) continueranno a raccogliere sui mercati locali MediaForEurope Advertising ha lo scopo di aggiungere ulteriori investimenti da parte dei grandi clienti e gli headquarter internazionali dei maggiori centri media su una audience europea che potrebbe arrivare a un bacino di 200 milioni di persone.
“Si parte dall’Italia e dalla Spagna – afferma Stefano Sala a latere della conferenza stampa della presentazione dei palinsesti – con l’obiettivo di estendersi in Germania attraverso ProSieben che si porta dietro anche Austria e Svizzera. Quindi, si raccoglie localmente, ad esempio, Unilever Italia, Unilever Spagna, e Germania, e poi ci si siede con Unilever UK per creare deal che hanno dentro televisioni, pubblicità, stampa, digitale, ecc.”. Insomma, come ha ribadito Berlusconi, “sarà una cabina di regia unica di tutte le attività occupandosi a 360° dello sviluppo dell’offerta commerciale in tutta Europa. Viene quindi creato un Digital Media Hub per unificare dati certificati, tecnologie trasparenti e piattaforme con una gestione responsabile a differenza di quello che spesso accade con i giganti del tech”.
Stefano Sala ha spiegato in maniera più approfondita l’organizzazione di MFE Advertising pur non rendendo espliciti gli obiettivi di raccolta pubblicitaria anche perché, come afferma il manager, la struttura è appena nata. E si parte dall’headquarter. “Abbiamo già con Publieurope la sede a Londra, a Parigi, a Monaco, in Spagna siamo a Madrid e a Barcellona, con Publitalia a Roma e a Milano. E’ chiaro che queste sedi diventeranno gli uffici di MFE Advertising il cui headquarter sarà a Cologno”.
Quale la differenza con Publieurope?
“Publieurope raccoglie anche per altri mezzi in concessione, trova clienti internazionali che vogliono investire in Italia e in Spagna, e che non hanno uffici in questi paesi. Viceversa l'altro compito di Publieurope è prendere i budget dei clienti italiani e portarli in Europa. Come già detto l'obiettivo di MFE sarà quello di incrementare i ricavi pubblicitari a 360 gradi, in tutta Europa e lavorerà, come le concessionarie classiche, solo per i mezzi di proprietà del gruppo”.
L’andamento del mercato
Per spiegare ai giornalisti come va la raccolta pubblicitaria Sala prende come punto di partenza il 2019. “Nel triennio successivo al ‘19 abbiamo recuperato, con gli interessi, ciò che avevamo perso nel '20 e, nonostante la guerra, la crisi energetica, ecc., anche nel 2022 siamo stati sopra il 2019. Se andate a prendere il resto del mercato senza Mediaset fa -8.8 rispetto al 19, con Mediaset fa -6 rispetto al 19, vuol dire che tutto il resto del mercato è ancora 6 punti sotto con Mediaset rispetto al 2019, mercato pubblicitario ovviamente. Il totale mercato senza Mediaset fa -3.9, con Mediaset fa -2. Tutto il mercato pubblicitario nei 3 anni dal 2019 è ancora ampiamente sotto ad eccezione nostra. Se prendi la quota nel 2019 Mediaset aveva il 38.3, nel 2022 ha il 40.5 di quota sul totale mercato. Sulla televisione avevamo il 55.2 di quota nel 2019, di cui lo 0.7 era dato dalla coda della Pay Tv quindi era un 54.5, e oggi siamo a 56.2."
Nei primi 4 mesi del 2023, Mediaset ha registrato un andamento flat per la tv, ma una crescita del +4,3% per la radio (rispetto a un mercato che fa +3.7), del +6,5% per il digitale e del +50% per il DOOH
"Con quest'ultima siamo partiti due anni fa, l'anno scorso avevamo il 14% di quota di mercato dal valore di 100 milioni, fatturando 14 milioni. Con l'inaugurazione dell'M4 tutto il traffico business, San Babila-Linate è nostro in esclusiva per i prossimi dieci anni. A novembre viene inaugurato City Life, che è nostra per 10 anni. Siamo già partiti su Porta Nuova, anch'essa nostra. Motivo per cui contiamo quest'anno di fare più o meno un raddoppio rispetto all'anno scorso."
Impressioni in merito alla fine dell’anno dal punto di vista pubblicitario?
"L’anno scorso a fine anno i grandi istituti di ricerca e centri media dicevano Italia e Spagna malissimo, Francia, Germania e UK bene, per ora è l’opposto. Loro disastro sia per la televisione, sia su tutti i mezzi. L'Italia è prima seguita dalla Spagna. al netto di improvvisi avvenimenti avversi, io lo vedo come un anno di consolidamento del 2022, dove noi facciamo un punto percentuale meglio nel mercato. La cosa incredibile è stata l’anno scorso, che pur essendoci gli eventi abbiamo guadagnato 1.2 di quota, totale mercato" conclude Sala.