Poltrone
Mister Continuità chiede che TP sia ascoltata: “Anche da Masi, certo!”
E' appena circolato il comunicato delle dimissioni da presidente di TP per
motivi di salute di Enrico Finzi: al suo posto il
vicepresidente vicario eletto a ottobre da una maggioranza 'bulgara' e quindi
molto ben considerato dalla base associativa. Al primo squillo del lunedì il
neopresidente risponde. Ed io commento: "Caspita! Biagio, di solito i potenti si
negano al telefono. Che fai, non hai ancora cominciato a tirartela un po?".
Vanacore lo conosco davvero da un bel po' di tempo. Solo dal modo di salutarmi capisco che è veramente combattutto: "Pasquale, sai che mi sono sempre messo al servizio di questo mestiere e delle sue istituzioni. Oggi diventare presidente dell'associazione più antica e con il maggior numero di associati della pubblicità mi rende felice. Dall'altro lato però mi dispiace assai che Enrico sia stato costretto, sotto consiglio medico, a lasciare il lavoro che aveva iniziato. L'avevo con lui condiviso, e per questo progetto tante persone si stavano e si stanno spendendo. Il mio primo pensiero è per Lui. Gli auguri per la sua salute non possono che essere totali. E la mia disponibilità per l'associazione sarà di conseguenza totale. Figuriamoci se non rispondo al telefono. Come ho scritto ai soci, anche la mia mail è a disposizione per suggerimenti e, se sarà il caso, critiche."
Bene sappiamo tutto di te, del programma che in ticket con Enrico stavate
attuando. Della scossa che, fin dal primo giorno, avete provato a dare a questo
mercato ed a questa professione. Ci saranno cambiamenti di rotta?
"La mia
parola d'ordine sarà continuità. Quello che Enrico ti aveva anticipato nella tua
intervista di novembre è la mia bussola. Vogliamo continuare ad essere
un'associazione che rappresenta davvero la realtà pubblicitaria del nostro
paese, lo testimoniano i nostri organismi pieni di professionisti di tutte le
regioni, giovani, con una forte presenza di donne di qualità e con la volontà di
utilizzare tutti gli strumenti tecnologici on line. Poi ti confermo i tre punti
che avevano creato scandalo all'inizio del nuovo mandato di Enrico: vogliamo
provare a ridefinire le funzioni di organismi consortili come IAP e
Pubblicità Progresso, vogliamo continuare a perseguire la possibilità
di attivare iniziative giudiziarie a tutela del nostro lavoro in tema di diritto
d'autore, a prescindere se fatto da grandi agenzie o da professionisti come noi.
Infine continueremo a segnalare le cose che non funzionano nella nostra
industria. Come diceva Enrico, siamo stati zitti per troppo tempo: è venuto il
momento di far sentire anche la voce delle migliaia di realtà che in Italia
fanno veramente questo lavoro. "
Continuità, continuità, continuità, ho capito. Ma almeno una chicca inedita,
per questa prima intervista, Mister Continuità me la vuol riservare?
"Che ti
devo dire. Mi spiace che Upa ed Assocomunicazione, per il loro
convegno di marzo sulla crisi che incombe, abbiano voluto privilegiare solo
ospiti stranieri, soprattutto per il settore della creatività. E' un peccato che
tanti ottimi professionisti, molti dei quail soci TP, non abbiano trovato posto
in un convegno che dovrebbe aiutare i clienti a capire come si possa e si debba
cambiare tutto. Se non valorizziamo i talenti italiani, temo che la nostra crisi
strutturale sia destinata ad aggravarsi, non a risolversi. So che tocco un tasto
a te caro. Penso che i clienti debbano capire che la soluzione di tutto sta
nelle risorse, sopratutto creative, che stanno in questo paese, senza cercare
insegnamenti internazionali. La crisi c'è anche all'estero. Non è che David
Droga e Scott Goodson, gli ottimi creativi che terranno relazioni,
abbiano risolto le crisi nei loro paesi. Sono bravissimi, nè più nè meno di
almeno una cinquantina creativi nostrani. Perchè non far sentire anche le loro
voci, perchè non dare un palco anche a questi talenti, che dovranno lavorare con
le aziende italiane a cui si vuole 'fare lezione'? Non a caso la campagna
pubblicitaria dell'evento l'ha realizzata Emanuele Pirella (un socio
TP), non Droga o Goodson. E' un peccato che Upa ed Assocomunicazione, come già
in passato, abbiano fatto tutto senza confrontarsi anche con le altre realtà
dell'associazionismo italiano, in particolare noi di TP."
Vedo che dopo gli attacchi sullo IAP e Pubblicità Progresso, non ti fai
mancare la continuità con Finzi anche nei confronti delle grandi associazioni.
"Sempre con grande rispetto e con la coscienza del fatto che noi di TP siamo
grandi, ma anche privi di mezzi. Non si tratta di attacchi senza senso:
chiediamo solo di essere ascoltati e coinvolti sulle iniziative strutturali.
Penso che anche il nuovo presidente di Assocomunicazione, Masi,
sarà d'accordo con me: gli interventi per ridefinire il quadro di questa
industria neI prossimi anni vanno progettati insieme. Pensare di farlo senza TP,
onestamente, mi sembra una fesseria, come diciamo dalle mie parti."
Soltanto alla fine dell'intervista, salta fuori la vera novità della nomina al vertice di TP. Non c'è più un milanese, o un romano, alla carica, come in tutte le altre associazioni. Non c'è un presidente di multinazionale o di una lussuosa agenzia metropolitana a capitale italiano. Sembra poco, ma il mio ottimismo su Biagio è proprio legato al suo essere 'parecchio atipico' rispetto al dirigente del passato: napoletano, titolare di una piccola agenzia di Castellamare di Stabia, eppure con una forte esperienza del mestiere e delle associazioni nazionali. Oltre che vicepresidente vicario di TP, è stato infatti vicepresidente di Unicom per anni.
In chiusura, non possono mancare anche i nostri auguri al Presidente Finzi per la sua salute. Ma altrettanti in bocca al lupo vanno a questo nuovo, inatteso Presidente Vanacore. Biagio, che con te migliori tutto questo mestiere, nei prossimi anni.
Pasquale Diaferia