Ricerche
Decimo Monitor, il mercato degli eventi torna a crescere. Ma su Expo ancora poca pianificazione
Nell'ultimo anno si è registrato un incremento del 2,21% del volume di mercato, che si attesta a quota 785 milioni di euro. Un dato che, incrociato con altri, fa ben sperare sulle prospettive future. La ricerca presenta anche un approfondimento su Expo e uno sul profilo dell'agenzia ideale secondo le aziende clienti.
Siamo giunti quest'anno alla decima edizione del 'Mercato sugli Eventi in Italia', la ricerca commissionata con cadenza annuale da ADC Group ad Astra Ricerche.
Si tratta, lo ricordiamo, della prima e più autorevole ricerca sul mercato italiano della event industry, che ogni anno fornisce una fotografia puntuale dello scenario degli eventi, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
A presentare i dati dell'ultima edizione, che riguarda il periodo ottobre 2013 - ottobre 2014, Cosimo Finzi, sul palco del Bea Expo Festival.
Di seguito, gli highlights della ricerca, che quest'anno ha notevolmente ampliato le domande su Expo 2015.
Il campione, come sempre, è costituito da circa 300 aziende investitrici in eventi.
- Il 42% delle aziende intervistate investe almeno il 20% del proprio budget di comunicazione in eventi (la percentuale è in crescita)
Si tratta, lo ricordiamo, della prima e più autorevole ricerca sul mercato italiano della event industry, che ogni anno fornisce una fotografia puntuale dello scenario degli eventi, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
A presentare i dati dell'ultima edizione, che riguarda il periodo ottobre 2013 - ottobre 2014, Cosimo Finzi, sul palco del Bea Expo Festival.
Di seguito, gli highlights della ricerca, che quest'anno ha notevolmente ampliato le domande su Expo 2015.
Il campione, come sempre, è costituito da circa 300 aziende investitrici in eventi.
- Il 42% delle aziende intervistate investe almeno il 20% del proprio budget di comunicazione in eventi (la percentuale è in crescita)
- La previsione per i prossimi due anni è positiva: 3 aziende su 4 dicono che investiranno in eventi e solo il 12% risponde "Non so".
Nello specifico: di coloro che hanno dichiarato che investiranno in eventi, il 48,8% prevede un investimento in crescita, il 28% stabile e il 22%, invece, non è in grado di fare previsioni.
- Il valore del mercato nel 2014 è 785 milioni di euro, in crescita del 2,21% rispetto allo scorso anno.
Nello specifico i valori del mercato negli ultimi dieci anni sono i seguenti:
- 2005: 960 milioni di euro
- 2006: 1100 milioni di euro
- 2007: 1200 milioni di euro
- 2008: 1300 milioni di euro
- 2009: 1150 milioni di euro
- 2010: 1020 milioni di euro
- 2011: 930 milioni di euro
- 2012: 847 milioni di euro
- 2013: 768 milioni di euro
- 2014: 785 milioni di euro
- La previsione per i prossimi due anni è che il mercato arrivi a quota 1033 milioni di euro.
- Le tipologie di eventi più utilizzate sono: Evento Low Budget, Evento Interno Aziendale, Incentive.
- Diminuiscono le aziende che hanno ridotto gli investimenti in altri media a favore degli eventi (2014: 35,8% vs. 37,6% del 2013). "La tendenza - ha commentato Finzi - è quella di un'allocazione diretta sugli eventi: le aziende non tagliano più da altri mezzi, ma investono direttamente nel mezzo Evento".
- Nell'ambito del Monitor, è stato ampliato il risalto dato dal rapporto tra eventi ed Esposizione Universale: a sei mesi dal grande evento, l'82% delle aziende dichiara di non aver ancora pianificato eventi in relazione a Expo (era l'88% nel 2013), ma il 34% dichiara che "Certamente lo farà". Tra i motivi 'frenanti', anche il ritardo percepito nell'organizzazione di Expo.
- Il profilo dell'agenzia ideale secondo i clienti (nuova domanda):
Focalizzata sul mercato Italia
Completamente indipendente e senza legami con il resto del mondo della comunicazione
Con esperienza in molti settori
Indipendente e non necessariamente appartenente a un network
Con competenze interne
Concreta e con 'i piedi per terra'
Con un team di giovani talenti
Con un mix equilibrato di capacità ideativa e realizzativa
- La maggior parte delle aziende non reputa necessario che le agenzie facciano parte di grandi gruppi o network.
"I dati fanno ben sperare - ha concluso Finzi -. Diciamo che il fondo, ormai, è stato toccato".
Chiara Pozzoli