Ricerche
Finzi (AstraRicerche): "Il futuro degli eventi? Dall'esagerazione alla sobrietà"
'Less but better', 'more value for money', e 'from over to sober'. Questi i tre concetti chiave che secondo Enrico Finzi, Presidente di AstraRicerche, caratterizzeranno gli eventi del futuro. A oggi, secondo un campione di 300 aziende, molte cose devono cambiare, in primis, il rischio di una banalizzazione di contenuti a discapito della creatività.
'From over to sober. Come evolvono gli eventi in Italia', questo il titolo dell'intervento di Enrico Finzi, Sociologo e Presidente AstraRicerche, che ha partecipato al workshop 'Riding the change. Events that make the difference, today' di Carlson Wagonlit Travel, tenutosi oggi, 21 marzo, presso lo spazio Revel di Milano.
Partendo dalla premessa secondo cui, eccetto il Web, non c'è nulla che dallo scorso millennio sia cresciuto quanto il mercato degli eventi - nonostante il calo dovuto alla crisi globale - Finzi è passato poi a descrivere una fotografia del settore, presentando i risultati emersi da un ricerca effettuata su un campione di circa 300 aziende.
“Uno degli aspetti che maggiormente caratterizza il mezzo evento risiede nel carattere di eccezionalità, poichè rappresenta per i partecipanti un 'punto di rottura' dalla routine quotidiana – ha spiegato Finzi -. Un evento consente un doppio coinvolgimento, poichè si
rivolge a una pluralità di partecipanti, senza tuttavia trascurare l'individualità del singolo. Inoltre, l'evento possiede un forte potere motivante, che riguarda sia la dimensione cognitiva che quella emozionale. È stata poi riscontrata una forte traccia mnestica negli eventi, che lasciano nei partecipanti un ricordo molto intenso, che si può paragonare a 19 visioni di uno spot gradito. Infine, gli eventi possiedono una grande integrabilità multimediale, poichè si prestano in modo ottimale a essere utilizzati insieme ad altri mezzi”.
Finzi ha poi proposto un'indagine riguardante il grado di 'dissatisfaction' degli investitori circa gli eventi realizzati nell'ultimo anno, che ha evidenziato come il maggior livello di insoddisfazione, l'88%, lo si raggiunga con eventi realizzati da media radiotelevisivi, a cui seguono le celebrazioni/ricorrenze con il 60%, gli eventi itineranti con il 57% e quelli a valenza sociale con il 55%.
Sono poi stati analizzati i vettori di cambiamento nel mondo degli eventi. “C'è un generale rigetto della banalizzazione: molti eventi che dovrebbero essere diversi, risultano invece incredibilmente simili, persino nei piccoli dettagli, come nelle musiche utilizzate – ha commentato Finzi -. Stiamo assistendo a un processo di serializzazione molto forte, che dal punto di vista delle agenzie potrebbe rappresentare un cambiamento quasi in positivo, visto che è sinonimo di minor impegno richiesto nella progettazione dell'evento, a discapito, però, dell'originalità e della creatività”.
Per riassumere, Finzi ha proposto un elenco di aspetti che stanno cambiando:
- una maggiore consapevolezza dei rischi e della complessità intrinseca degli eventi da parte degli investitori
- una crescente domanda di strategicità
- un forte incremento dell'attenzione ai costi
- una dissatisfaction per il ROI e per il suo percepito calo
- un maggiore uso integrato delle tecnologie.
L'attenzione di Finzi si è poi spostata sulle domande crescenti rivolte alle agenzie di settore, che si riassumono principalmente nei concetti di efficienza, creatività, full quality experience e crisis management. Anche l'utilizzo di ricerche è molto importante per garantire la buona riuscita di un evento, che può essere ottenuta svolgendo ricerche pre-evento, focalizzate sui 'needs' dell'azienda e dei partecipanti, post-evento, con lo scopo di valutare il grado di soddisfazione degli attori coinvolti, e una co-valutazione finale del ROI.
Finzi ha infine concluso il suo intervento effettuando una previsione sul futuro degli eventi, riassumendo tre principi chiave che li caratterizzeranno: 'less but better', ovvero meno soggetti coinvolti ma più eventi di qualità, 'more value for money', che non punta al semplice contenimento dei prezzi, ma piuttosto a un migliore rapporto qualità-prezzo, e 'from over to sober', espressione che dava anche il titolo al suo intervento, che coincide con la generale tendenza al superamento, nel campo degli eventi, dell'atteggiamento di ostentazione e della comunicazione 'dello spendere e spandere' che aveva caratterizzato gli anni precedenti, in favore di una maggiore essenzialità.
Partendo dalla premessa secondo cui, eccetto il Web, non c'è nulla che dallo scorso millennio sia cresciuto quanto il mercato degli eventi - nonostante il calo dovuto alla crisi globale - Finzi è passato poi a descrivere una fotografia del settore, presentando i risultati emersi da un ricerca effettuata su un campione di circa 300 aziende.
“Uno degli aspetti che maggiormente caratterizza il mezzo evento risiede nel carattere di eccezionalità, poichè rappresenta per i partecipanti un 'punto di rottura' dalla routine quotidiana – ha spiegato Finzi -. Un evento consente un doppio coinvolgimento, poichè si
Finzi ha poi proposto un'indagine riguardante il grado di 'dissatisfaction' degli investitori circa gli eventi realizzati nell'ultimo anno, che ha evidenziato come il maggior livello di insoddisfazione, l'88%, lo si raggiunga con eventi realizzati da media radiotelevisivi, a cui seguono le celebrazioni/ricorrenze con il 60%, gli eventi itineranti con il 57% e quelli a valenza sociale con il 55%.
Sono poi stati analizzati i vettori di cambiamento nel mondo degli eventi. “C'è un generale rigetto della banalizzazione: molti eventi che dovrebbero essere diversi, risultano invece incredibilmente simili, persino nei piccoli dettagli, come nelle musiche utilizzate – ha commentato Finzi -. Stiamo assistendo a un processo di serializzazione molto forte, che dal punto di vista delle agenzie potrebbe rappresentare un cambiamento quasi in positivo, visto che è sinonimo di minor impegno richiesto nella progettazione dell'evento, a discapito, però, dell'originalità e della creatività”.
Per riassumere, Finzi ha proposto un elenco di aspetti che stanno cambiando:
- una maggiore consapevolezza dei rischi e della complessità intrinseca degli eventi da parte degli investitori
- una crescente domanda di strategicità
- un forte incremento dell'attenzione ai costi
- una dissatisfaction per il ROI e per il suo percepito calo
- un maggiore uso integrato delle tecnologie.
L'attenzione di Finzi si è poi spostata sulle domande crescenti rivolte alle agenzie di settore, che si riassumono principalmente nei concetti di efficienza, creatività, full quality experience e crisis management. Anche l'utilizzo di ricerche è molto importante per garantire la buona riuscita di un evento, che può essere ottenuta svolgendo ricerche pre-evento, focalizzate sui 'needs' dell'azienda e dei partecipanti, post-evento, con lo scopo di valutare il grado di soddisfazione degli attori coinvolti, e una co-valutazione finale del ROI.
Finzi ha infine concluso il suo intervento effettuando una previsione sul futuro degli eventi, riassumendo tre principi chiave che li caratterizzeranno: 'less but better', ovvero meno soggetti coinvolti ma più eventi di qualità, 'more value for money', che non punta al semplice contenimento dei prezzi, ma piuttosto a un migliore rapporto qualità-prezzo, e 'from over to sober', espressione che dava anche il titolo al suo intervento, che coincide con la generale tendenza al superamento, nel campo degli eventi, dell'atteggiamento di ostentazione e della comunicazione 'dello spendere e spandere' che aveva caratterizzato gli anni precedenti, in favore di una maggiore essenzialità.