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Il manager del 2015? Un leader, capace di guidare il cambiamento

L'identikit è stato stilato da Value for Talent, società specializzata in head hunting, consulenza strategica e direzione delle Risorse Umane, e corrisponde alle richieste delle aziende nei confronti dei profili manageriali.

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Il successo di un processo di cambiamento è legato alla presenza in azienda di manager capaci di esprimere – accanto a un solido know-how tecnico specialistico – doti di leadership, empatia e visione strategica

Questo è l’identikit delineato, dopo anni di ricerca manageriale d’alto livello e attenta osservazione del mercato, da Value For Talent, boutique di Executive Search specializzata nella gestione di progetti di internazionalizzazione, managerializzazione e turn-around. 

Una delle sfide più importanti che le aziende oggi si trovano a fronteggiare è il rafforzamento del livello di leadership espresso all’interno dell’organizzazione, che non può più essere esclusivo appannaggio delle figure apicali, ma deve riguardare l’intera popolazione manageriale.

“Se guardiamo alle richieste che le aziende ci rivolgono quando devono inserire executives e managers  - commenta Marianna Carbonari, amministratore delegato di Value for Talent - rileviamo come costante nel profilo ideale il requisito della leadership. Questo è vero in modo particolare quando si cerca un agente del cambiamento, una figura a cui affidare la trasformazione dell’azienda per renderla sostenibile, performante e capace di emergere in un contesto competitivo sempre più difficile".

Quando si parla di cambiamento, essere manager sembra non bastare più: il tradizionale gap di concezione tra Leader e Manager tende a sfumare, facendo emergere l’esigenza di profili in grado di interpretare il proprio ruolo bilanciando efficacemente i due insiemi di competenze.

“Ciò che le aziende ci richiedono di più, siano queste multinazionali o imprenditoriali, è la consulenza nella selezione di figure manageriali di elevato standard professionale, in possesso di un solido know-how tecnico ma anche capaci di empatia, autorevolezza e visione, tutte espressioni di leadership - prosegue  Carbonari -. Il manager italiano del 2015 - soprattutto in considerazione della particolare fase economica, culturale e competitiva che il Paese sta vivendo - è molto spesso un manager chiamato a contribuire a un processo di cambiamento; il suo ruolo viene vissuto come elemento determinante per la crescitae sopravvivenza di un'organizzazione in quanto riassume in sé il compito di promuovere e rafforzare una cultura in cui il cambiamento sia non solo proposto ma anche implementato con successo”.

Value for Talent ha identificato i requisiti ritenuti essenziali e più apprezzati dalle aziende che hanno recentemente commissionato ricerche di executives e managers da inserire in processi di change management:

- leadership e carisma, e quindi la capacità di generare entusiasmo e motivazione, attivando il coinvolgimento e promuovendo il lavoro di team, gestendo la fase inevitabile delle resistenze;

- visione strategica, grazie alla quale il manager comunica gli obiettivi, prevede e anticipa le criticità e gli ostacoli del cambiamento a livello di individuo e organizzazione, traccia il percorso per il loro superamento; 

-  influenza e negoziazione, e quindi la capacità di convogliare opinioni e convinzioni verso la comprensione dell’obiettivo aziendale, facilitandone il conseguimento; 

- capacità organizzative e di pianificazione, definendo i piani di azione per condurre il cambiamento, conoscendo bene i target, progettando le azioni in modo differenziato e rendendo il processo sostenibile per tutti; 

- resilienza, che permette di reagire e gestire al meglio lo stress e le criticità e reagire positivamente alle difficoltà.