Ricerche

Milano 11° capitale europea nel congressuale. La crescita c’è, ma si può fare di più

I congressi come volano economico della città, della sua offerta infrastrutturale, culturale e turistica a livello internazionale. Questo uno degli obiettivi di istituzioni e operatori emersi  in occasione della presentazione della ricerca svolta da Aseri-Università Cattolica per conto di Fiera Milano Congressi. Focus su volumi, vantaggi e potenzialità del 'turismo d’affari' legato ai grandi eventi congressuali.

dalfonso.jpgA commentare i risultati della ricerca ‘Milano e i congressi internazionali: posizionamento in Europa e impatto economico’, realizzata da Aseri - Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica per conto di Fiera Milano Congressi in collaborazione con il Comune di Milano e con Fondazione Fiera Milano, Corrado Peraboni, direttore generale Fondazione Fiera Milano; Vittorio Emanuele Parsi, direttore Aseri; Roberto Nelli e Paola Bensi, research Lab on the International Meeting Industry-Lamci Università Cattolica, preceduti da un saluto di Franco D’Alfonso (nella foto), assessore al Commercio, Attività Produttive, Turismo, Marketing Territoriale, Servizi Civici del Comune di Milano.

In allegato, un estratto della ricerca ‘Milano e i congressi internazionali: posizionamento in Europa e impatto economico’

“ Il flusso generato dai congressi - ha commentato l’assessore - porta beneficio alla città. Milano è una metropoli ‘tascabile’, ma con una serie di offerte anche superiore ad altre grandi città europee, purtroppo però i suoi mille volti non sono conosciuti. Non si è lavorato abbastanza per il congressuale: si può fare molto di più, anche in previsione dell’Expo. L’impegno di tutte le parti deve far sì che coloro che partecipano ai congressi abbiano la possibilità di conoscere e apprezzare la città sotto tutti i punti di vista, per promuoverla a livello internazionale”.

Lo studio si è concentrato da una parte sul posizionamento di Milano e delle prime 20 città europee per numero totale di eventi associativi rilevati da Icca nel periodo 2007-2011, dall’altra sulla misurazione dell’impatto economico di 5 congressi associativi tenutisi presso il MiCo nel periodo da maggio a novembre 2012.

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92,6 milioni di euro, il valore economico complessivo per eventi che complessivamente hanno portato a Milano 27.000 delegati (pari al 18% dei partecipanti a tutti gli eventi che si sono svolti presso il MiCo nel 2012), dei quali 20.400 provenienti dall’estero (pari al 49,8% del totale dei delegati internazionali ospitati da MiCo nello stesso anno).

Il posizionamento delle città europee è stato descritto mediante l’indicatore di sintesi, elaborato appositamente dal Lamci, definito Congress Destination Index, che riassume alcune delle più importanti variabili di tipo turistico e congressuale.

Secondo l’indicatore le città meglio posizionate risultano essere le maggiori capitali europee (Parigi, Londra, Madrid, Berlino, Vienna, Roma, Amsterdam e Lisbona, in ordine decrescente di punteggio); Milano si colloca all’11° posto dopo le capitali sopraindicate e dopo Barcellona e Istanbul, che risultano essere particolarmente attrattive anche dal punto di vista congressuale (vedi grafico). 

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Dalla scomposizione dell’indicatore di sintesi nelle sue due ampie categorie, definite Congress Strength e Tourist Strength, emerge come Milano detenga un posizionamento migliore con riferimento alle variabili congressuali, in relazione alle quali si colloca al 10° posto, rispetto al posizionamento goduto in relazione alle variabili turistiche, che la vedono all’11° posto.

Milano presenta un posizionamento inferiore rispetto alla media delle altre città in relazione al numero di sedi congressuali, sia complessive che di grandi dimensioni, collocandosi rispettivamente al 14° e all’8° posto; rispetto a queste variabili la città che raggiunge i valori massimi è Parigi, mentre quella con tocca i valori minimi è Praga per il numero totale di sedi e Bruxelles per il numero di sedi di grandi dimensioni. Milano gode, invece, di un posizionamento superiore alla media delle città analizzate rispetto alla capacità massima della sala più grande (con almeno 2.000 posti), collocandosi al 3° posto subito dopo Parigi e Londra, e all’ampiezza della superficie utilizzabile per i meeting offerta dalle sedi con la maggiore capacità.

Tra i punti di forza dell’offerta congressuale del capoluogo lombardo, quindi, la capacità massima della sala più grande, la superficie totale per meeting delle sedi con almeno 2.000 posti, il numero di fiere e di eventi Icca con almeno 1.500 delegati, mentre quelli relativi all’offerta turistica riguardano il numero totale di hotel e di hotel 4/5 stelle. Tra punti di debolezza, invece, ritroviamo il numero di sedi congressuali, in numero di eventi e di partecipanti a eventi Icca e il costo medio al giorno di un viaggio d’affari, mentre tra quelli dell’offerta turistica, il numero di notti in hotel, il numero di passeggeri dall’aeroporto più vicino e di stanze totali in hotel.

peraboni.jpg“Lo studio che abbiamo commissionato - ha aggiunto Corrado Peraboni (nella foto), direttore generale Fondazione Fiera Milano - rappresenta un’occasione per una riflessione sul sistema congressuale, che vede Milano in crescita. Molto è cambiato nel sistema congressuale della città, anche, e soprattutto, grazie alla crescita delle infrastrutture, alla quale MiCo ha contribuito in modo sostanziale, creando spazi in grado di accogliere eventi che fino a qualche anno fa non potevano essere ospitati. Il business legato all’organizzazione di congressi rappresenta un importante motore di sviluppo economico per l’intero territorio, ma è fondamentale che ci siano sinergie tra tutte le parti coinvolte e si comprenda che il riverbero sul territorio legato al congressuale non può essere spontaneo, ma deve essere organizzato”.

La palla quindi passa a istituzioni e operatori, che collaborino al fine di presentare un’offerta in grado di soddisfare qualsiasi tipologia di richiesta e crei indotto su tutto il territorio.

Quali sono però le raccomandazioni per istituzioni e operatori, nonché gli obiettivi da raggiungere? Portare più delegati internazionali possibili, incrementare i congressi internazionali, aumentare i giorni di permanenza e le spese per attività collaterali (cultura e tempo libero), migliorare l’accesso alla città e al MiCo, aumentare la qualità dei servizi e contenere i costi.

Al termine della presentazione si è svolta la cerimonia di premiazione degli Ambasciatori MAP-Milan Ambassador Programme: un progetto volto a supportare opinon leader e personalità di riferimento del mondo scientifico e culturale disponibili a proporre e sostenere la candidatura di Milano quale sede di congressi internazionali.

Marina Bellantoni