Ricerche
Nielsen - Consumatori italiani più fiduciosi ma sempre prudenti
Nonostante dopo l'India l'incremento registrato in Italia sia il più alto a livello mondiale, questa maggior sicurezza economica personale non si traduce ancora in una maggior propensione al consumo: gli italiani si dimostrano cauti, e probabilmente ci vorrà un po’ prima che si misuri una ripresa degli acquisti. Questi gli highlights del Nielsen Global Consumer Confidence Report.
L’indice di fiducia dei consumatori italiani cresce di ben 6 punti nel secondo trimestre 2014 rispetto al primo, posizionandosi a quota 51, dopo più di due anni sotto il valore di 50. Dopo l’India (+7) si tratta dell’incremento più alto a livello globale che ha positivamente influenzato anche il trend europeo cresciuto a 77 (+2 punti vs 1° trimestre 2014).
Oltre l’Italia hanno fatto registrare un andamento positivo anche gli indici di Francia (60) e Regno Unito (90) (rispettivamente +1 e +3 punti vs 1° trimestre) per l’Europa, così come quello degli USA (+4).
Nonostante questo segnale positivo, gli italiani restano prudenti e mantengono una forte consapevolezza del momento di crisi, con il 95% che ritiene il Paese in un momento di recessione, in miglioramento rispetto al 99% del Q2 2013. Anche se la crisi continuerà per il 56% degli Italiani, il dato è in calo e per una volta siamo più ottimisti del sentimento Europeo al 58%.
Il Governo Renzi sembra così dare maggiori speranze per il futuro della nazione, anche in termini di prospettive lavorative a lungo termine: un anno fa solo il 5% della popolazione le riteneva positive, ad oggi siamo arrivati ad un 10%, anche se siamo sempre nel fanalino di coda dell’Europa (29%).
Nonostante un miglioramento della prospettiva a medio termine per il Paese, nell’immediato la maggiore preoccupazione si conferma la stabilità del proprio lavoro . Sembra che l’aiuto alle famiglie con il bonus di 80 euro sia stato recepito positivamente, con un sensibile aumento di fiducia per le proprie finanze personali per l’anno a venire, considerate ora positive dal 20% degli italiani rispetto al 14% di soli tre mesi fa e di un anno fa.
Questa maggior sicurezza economica personale non si traduce ancora in una maggior propensione al consumo; gli italiani si dimostrano cauti e probabilmente ci vorrà un po’ prima che si misuri una ripresa degli acquisti: stabile rispetto all’inizio del 2014 la percentuale di coloro che dichiarano di aver modificato le abitudini di spesa per poter risparmiare (74%). E’ tuttavia un segnale positivo, in quanto è in decrescita costante dai picchi dell’86% di fine 2012.
Una volta coperte le spese indispensabili, il primo obiettivo di spesa si conferma per ben il 41% quello di mettere da parte qualche risparmio.
Oltre l’Italia hanno fatto registrare un andamento positivo anche gli indici di Francia (60) e Regno Unito (90) (rispettivamente +1 e +3 punti vs 1° trimestre) per l’Europa, così come quello degli USA (+4).
La fiducia è, invece, diminuita complessivamente in America Latina (-3 punti), Medio Oriente (-1) e Giappone (-8). Si nota una battuta d’arresto nella crescita della Germania con un decremento di 3 punti rispetto al primo trimestre 2014; si mantiene tuttavia tra le nazioni Europee più ottimiste.
Nonostante questo segnale positivo, gli italiani restano prudenti e mantengono una forte consapevolezza del momento di crisi, con il 95% che ritiene il Paese in un momento di recessione, in miglioramento rispetto al 99% del Q2 2013. Anche se la crisi continuerà per il 56% degli Italiani, il dato è in calo e per una volta siamo più ottimisti del sentimento Europeo al 58%.
Il Governo Renzi sembra così dare maggiori speranze per il futuro della nazione, anche in termini di prospettive lavorative a lungo termine: un anno fa solo il 5% della popolazione le riteneva positive, ad oggi siamo arrivati ad un 10%, anche se siamo sempre nel fanalino di coda dell’Europa (29%).
Nonostante un miglioramento della prospettiva a medio termine per il Paese, nell’immediato la maggiore preoccupazione si conferma la stabilità del proprio lavoro . Sembra che l’aiuto alle famiglie con il bonus di 80 euro sia stato recepito positivamente, con un sensibile aumento di fiducia per le proprie finanze personali per l’anno a venire, considerate ora positive dal 20% degli italiani rispetto al 14% di soli tre mesi fa e di un anno fa.
Questa maggior sicurezza economica personale non si traduce ancora in una maggior propensione al consumo; gli italiani si dimostrano cauti e probabilmente ci vorrà un po’ prima che si misuri una ripresa degli acquisti: stabile rispetto all’inizio del 2014 la percentuale di coloro che dichiarano di aver modificato le abitudini di spesa per poter risparmiare (74%). E’ tuttavia un segnale positivo, in quanto è in decrescita costante dai picchi dell’86% di fine 2012.
Una volta coperte le spese indispensabili, il primo obiettivo di spesa si conferma per ben il 41% quello di mettere da parte qualche risparmio.
Buone notizie per il turismo: al secondo posto troviamo i viaggi e le vacanze (31%), in crescita di 8 punti rispetto allo stesso periodo del 2013. A seguire gli acquisti di abbigliamento (27%), l’intrattenimento fuori casa (21%), i prodotti high-tech (14%), la casa (13%). Positivamente, in diminuzione coloro che a fine mese non hanno denaro da mettere da parte (25%), confermando un trend positivo iniziato già da 6 mesi che si avvicina sempre più alla media Europea del 20%.
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