Ricerche

Nielsen: italiani poco fiduciosi di uscire presto dalla crisi... non resta che viaggiare

Riportiamo un articolo di Elena Maggiorni tratto dalla newsletter Nielsen che fotografa il sentiment e le abitudini degli italiani. Secondo il 'Consumer Confidence Index 1Q 2014', le preoccupazioni maggiori si concentrano sulla sicurezza del posto di lavoro. Le spese che hanno subito maggiori tagli riguardano abbigliamento, ristorante e intrattenimento fuori casa. Per 6 italiani su 10, la crisi non verrà superata nei prossimi dodici mesi. Nota positiva: la voglia di viaggiare.
Gli italiani cosa si aspettano per il 2014? Secondo i risultati della ricerca condotta da  Nielsen ( Consumer Confidence Index 1Q 2014 ) la  fiducia degli italiani rimane stabile  a quota 45 (+1 punto vs 4Q 2013) mantenendosi in linea con la fiducia dichiarata nel corso del 2013 (index medio 2013: 44).

L’inizio del 2014 si caratterizza per la  voglia di viaggiare: 1 italiano su 3 dichiara di spendere i propri risparmi in vacanze annuali e i viaggi, segnando un incremento rispetto l’ultimo trimestre del 2013 (+5 punti percentuali vs 4Q 2013: 23%) e tornando a livelli del 2010/2011, nota positiva in un clima di 'spendig review'. Forse dopo un periodo di rinunce gli italiani hanno ritrovato lo spirito vacanziero?

Tuttavia la voglia di viaggiare non allontana le  preoccupazioni: per gli italiani  il primo pensiero rimane  la  sicurezza del proprio posto di  lavoro ( 28%, + 3 p.p. vs 4Q 2013). Maggiore apprensione è stata espressa dai giovani tra i 25 e 29 anni che si affacciano sul mondo del lavoro (42%, +9 p.p. vs 4Q 2013), timore che ha trovato riscontro nel nuovo picco di disoccupazione toccato a gennaio 2014, raggiungendo il 12,9% pari a circa 3,3 milioni di disoccupati (fonte: Istat 2014).

A seguire, il 12% degli italiani è preoccupato per la  situazione economica del paese, poi a pari merito la  salute e i debiti (9%). A non far dormire gli italiani ci pensano anche i problemi legati alla famiglia, come l’educazione/benessere dei figli (6%) e l’equilibrio tra vita privata e lavoro (6%). In ultimo si posiziona l’incremento dei prezzi di luce e gas (5%) e la stabilità politica (4%) che ha perso rilevanza per gli italiani (-6 p.p. vs. 1Q 2013).

Il portafoglio degli italiani sembra vivere in un momento poco prospero:  l’86% degli italiani ha dichiarato che questo non è il momento adatto per fare acquisti, tuttavia è un dato in calo rispetto ad un anno fa (1Q 2014 90%). Una volta pagate le spese essenziali,  il 35% degli intervistati cerca di mettere del ' fieno in cascina'   risparmiando come e dove può. Le  spese che hanno subito  maggiori tagli riguardano l’abbigliamento (63%), il ristorante (61%) e l’intrattenimento fuori casa (59%). Ad essere sacrificati sono anche i weekend “fuori porta” (46%), l’auto che viene usata di meno (42%) e l’acquisto di beni per la casa (40%).

Gli italiani più previdenti, facendo uso del denaro rimato a fine mese, preferiscono  ripagare eventuali debiti e prestiti (15%). Infine risparmiano sui prodotti tecnologici (13%), le spese per la manutenzione della casa (11%) e gli investimenti in azioni/fondi (9%).

Ciò che è rimasto costate rispetto allo scorso anno è la percentuale di coloro che a fine mese non ha denaro da mettere da parte (26%). Ma anche le opinioni riguardanti l’ uscita dalla crisi e dalla  spirale recessiva sono rimaste uguali a fine 2013 e risultano in linea con quanto rilevato a livello europeo: per 6 italiani su 10 la crisi non verrà superata nei prossimi dodici mesi (media EU: 59%).

Tuttavia, in confronto allo stesso periodo dell’anno scorso, sta diminuendo la percentuale di coloro che si dicono costretti a cambiare le abitudini di spesa per risparmiare: dal 81% del 1Q 2013 al 74% del 1Q 2014 (-7 punti percentuali): potrebbe essere un primo segnale che fa pensare all’uscita dalla crisi e alla ripartenza della macchina dei consumi.