Ricerche

Più business travel per combattere la crisi. La nuova ricerca di American Express

La ricerca 'Business on the move' mostra come in un periodo difficile la aziende abbiano necessità di investire nei viaggi di lavoro, anche per la ricerca di new business. Per i manager europei intervistati, l'Europa Occidentale è la meta dominante, mentre sono in crescita i Paesi emergenti. Il business travel europeo ha comunque margini di miglioramento: le nuove tecnologie stanno rendendo le trasferte più efficienti.
La situazione economica incerta in cui si trova l’Europa ha portato a un cambiamento del settore del Business Travel e non sorprende che il budget per i viaggi d’affari sia sotto pressione a causa della maggiore attenzione ai costi da parte delle aziende. 

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L’impatto sui viaggi intrapresi, però, non è stato così negativo come si può pensare; in realtà, la maggior parte del top management segnala un aumento delle trasferte rispetto a tre anni fa, grazie alla realizzazione di viaggi più intelligenti, consapevoli e maggiormente attenti ai costi: le aziende stanno, infatti, mantenendo un occhio vigile sulle proprie spese di viaggio, dimostrando di essere attente a ottenere il massimo con risorse sempre minori. 

bt 02.jpgQuesta trasformazione per il settore del business travel a livello europeo è evidenziata dalla nuova ricerca di American Express 'Business on the move: Come la globalizzazione sta cambiando i piani di viaggio del top management europeo'. Il report realizzato da Economist Intelligence Unit mostra come la crisi economica abbia colpito i viaggi aziendali delle aziende con sede in Europa Occidentale, e come le tendenze economiche siano impostate per trasformare il business travel nei prossimi anni. 

Nella nuova economia globale, il vero vantaggio competitivo sarà costituito, infatti, da una gestione efficiente del controllo dei costi e dalle priorità degli investimenti nei viaggi. La tendenza a non muoversi dalla propria sede che caratterizza gli ambienti economici più deboli è in declino, con un numero sempre maggiore di top manager che vede nel viaggio d’affari un fondamentale strumento per la redditività aziendale, in grado di facilitare l’acquisizione di nuovi clienti e di aumentare le vendite. 

Inoltre, quasi la totalità delle aziende ritiene che i viaggi d’affari siano fondamentali per mantenere i clienti. Le destinazioni scelte sono in via di cambiamento: i viaggi in Europa Occidentale costituiscono ancora la meta dominante, ma il trend è in discesa. I paesi cosiddetti BRIC, Brasile, Russia, India e Cina, stanno guadagnando popolarità, superando i mercati maturi come il Nord America. 

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Il numero di aziende che viaggia verso la Cina è incrementato rispetto a tre anni fa, segnale indicativo che questo traffico sarà destinato ad aumentare notevolmente nei prossimi anni, tanto che per le aziende è più semplice ottenere approvazione interna per recarsi nei mercati in via di sviluppo rispetto a quelli già sviluppati. 
Finanziare viaggi d’affari in questi mercati emergenti diventa essenziale per comprenderne le dinamiche e incrementare il business in questi Paesi

bt 03.jpgGuardando al futuro, il business travel europeo ha margini di miglioramento. I viaggi di lavoro spesso non riescono a raggiungere i risultati prefissati, in parte a causa della situazione economica, in parte a causa degli obiettivi incerti fissati prima della partenza. Inoltre, le nuove tecnologie stanno rendendo le trasferte più efficienti; la ricerca mostra, infatti, che i top manager considerano i progressi della tecnologia nella comunicazione un aiuto importante ai viaggi di lavoro piuttosto che un’alternativa; anche se l’utilizzo della tele-presenza è diffuso, per il momento questo strumento viene utilizzato dalle aziende principalmente per riunioni interne. 

'Business on the move: Come la globalizzazione sta cambiando i piani di viaggio del top management europeo' è il report scritto da Economist Intelligence Unit. Si basa su due fonti principali: 
- un sondaggio a 318 top manager europei
- una serie di interviste supplementari di approfondimento con top manager e analisti. 

La ricerca è stata condotta a dicembre 2012 e comprende un panel sia di viaggiatori d’affari sia di professionisti che approvano i viaggi per altri dipendenti. Il 48% degli intervistati è costituito da ceo, cfo e altri top manager di livello C. Gli intervistati provengono da aziende con fatturato annuo sia inferiore ai 250m euro sia superiore. 
Due terzi (65%) degli intervistati provengono da Regno Unito, Francia e Germania, mentre il rimanente da altri paesi occidentali.