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Statistiche ICCA - Italia sempre sesta, Roma sale al 17° posto

Sostanzialmente stabili le graduatorie dei grandi congressi nel mondo. Parigi mantiene il primo posto nella classifica per città, seguita da Vienna che sale in seconda posizione scambiandosi la piazza con Madrid, oggi terza. Questi dati non non vanno interpretati alla lettera perché dipendono dai numeri che le location e strutture europee spontaneamente inviano alla associazione.

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Anche quest’anno, puntuale la settimana prima di Imex, ICCA ha pubblicato le proprie statistiche sulla frequenza degli eventi periodici, con almeno 50 delegati ciascuno e in rotazione su almeno tre Paesi.

Parigi mantiene il primo posto nella classifica per città, con 214 eventi, seguita da Vienna (202), che sale in seconda posizione scambiandosi la piazza con Madrid, oggi terza (200). Scambio anche al quarto e quinto posto, con Berlino (193) e Barcellona (182) che invertono i rispettivi posizionamenti rispetto all’anno scorso. La lista delle top ten comprende poi Londra, Singapore, Amsterdam, Istanbul e Praga.

Unica italiana nelle top 20 è come di consueto Roma, che sale di due posti raggiungendo il 17mo scalino con 97 eventi, a pari merito con Budapest, con la quale già gli scorsi anni condivideva la piazza.

Poco cambia anche nella classifica per nazioni. Ai primi tre posti tutte conferme: USA (831 eventi), Germania (659) e Spagna (578). Al quarto e quinto Regno Unito (543) e Francia (533) si scambiano le posizioni dell’anno scorso. L’Italia si  conferma sesta con 452 eventi, seguita dal Giappone, dalla Cina, dall’Olanda e dal Brasile.

Questi dati, come precisa la newsletter di Federcongressi&eventi da cui traiamo questa notizia, non vanno interpretati alla lettera

Raffigurano solo una piccola parte del mercato, non certo l’intero turnover dell’industria, e sono anche condizionati dalla puntualità con cui le location associate inviano agli headquarter di ICCA le informazioni (che non sono censite d’ufficio, ma vengono spontaneamente inviate dalle singole strutture, le quali pertanto possono anche decidere di non inviarle). 

Però la parte di mercato che fotografano è significativa di un trend, per cui, sia pure con cifre assolute molto diverse da quelle fornite, è verosimile che Parigi sia davvero la capitale mondiale dei grandi eventi ed è verosimile che non ci siano città italiane ai primi venti posti a parte appunto Roma.