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Temporary Box nel 2023 segna un aumento del fatturato del 261,49% e per il 2024 mira al raddoppio
Il report 2022 dell’agenzia EA* evidenzia il revival del marketing esperienziale come trend in ascesa. In un contesto di rapida evoluzione digitale, il valore insostituibile del contatto umano si riafferma, diventando la chiave per sviluppare relazioni solide e durature tra marchi e consumatori. Attraverso esperienze che stimolano un coinvolgimento emotivo profondo, il marketing esperienziale si conferma strategico per trasformare un semplice consumatore in un fedele ambasciatore del marchio.
L’evoluzione del marketing ha visto inizialmente il prodotto come protagonista. Con il tempo, l’accento si è spostato sulle vendite, orientando le strategie aziendali verso la massimizzazione del fatturato anziché della produzione. Ma la vera svolta si è verificata quando, di fronte a un’offerta che superava la domanda, è diventato essenziale concentrarsi sul cliente e sui suoi bisogni, evolvendo verso un marketing relazionale che considera il consumatore in tutte le sue sfaccettature: non più un mero destinatario, ma un soggetto attivo e critico.
Tutto questo lo sanno bene Margherita Mastrone, Angela Morero e Gaia Grossi, le tre socie che dal 2009 sono alla guida di Temporary Box, agenzia leader in Italia nell’ideazione e sviluppo di strategie di marketing esperienziale e di brand activation multichannel con focus specifico su Temporary Shop, Pop Up Shop e Moving Shop.
Questi format si distinguono nell’attirare l’attenzione del pubblico, attraverso esperienze human-centered ricche di coinvolgimento emotivo e rappresentano un pilastro strategico per le aziende intente a tessere legami autentici con il proprio target, seminando così la lealtà verso il marchio nel tempo. L’autenticità, la personalizzazione e l’esperienzialità sono gli ingredienti alla base di ogni campagna orchestrata dall’Agenzia, che armonizza il mondo fisico e digitale mediante strumenti di amplificazione e condivisione.
In un mondo iperconnesso, i consumatori ricercano interazioni sempre più personalizzate, mirando a stabilire un legame unico e su misura con i brand: “Attraverso Temporary Shop, Pop up Shop e Moving Shop - afferma Margherita Mastrone (al centro nella foto), co-founder di Temporary Box - siamo in grado di creare esperienze capaci di evocare emozioni genuine e durature che sono essenziali per incidere profondamente nella memoria delle persone e influenzare le loro decisioni di acquisto. Questi format non solo forniscono esperienze memorabili, ma incentivano anche la condivisione spontanea tra il pubblico, ampliando l’audience e rafforzando la visibilità del marchio”.
Nonostante i vantaggi siano evidenti, scegliere il format più adatto rimane una sfida per i brand, richiedendo un’attenta valutazione in relazione agli obiettivi specifici che si desidera raggiungere. Tra Temporary Shop e Pop Up Shop esistono differenze sostanziali. I Temporary Shop sono negozi temporanei, configurati in spazi commerciali per periodi limitati, che permettono alle aziende di realizzare vendite dirette attraverso un’esperienza d’acquisto immersiva. I Pop-Up Shop, invece, sono strutture espositive itineranti che emergono inaspettatamente in luoghi urbani strategici, progettati per aumentare la notorietà del marchio e stimolare il drive to store.
Grazie allo studio capillare di ogni brand e alla costruzione di strategie tailor-made, Temporary Box è oggi tra i player più autorevoli del mercato: basti pensare che nel 2023 l’azienda ha segnato un aumento del fatturato del 261,49% rispetto alla media dei due anni precedenti e mira al raddoppio nel 2024: “I nostri obiettivi aziendali riflettono sia la solidità della nostra posizione di mercato sia la nostra ininterrotta aspirazione all’eccellenza. Questa previsione di crescita è supportata dal continuo investimento in innovazione, dall’espansione delle nostre offerte e dal rafforzamento delle partnership strategiche, tutti elementi che costituiscono i pilastri della nostra visione a lungo termine” - spiega Angela Morero (a destra nella foto), co-founder di Temporary Box.
“Con i nostri clienti facciamo preliminarmente una vera e propria anamnesi del posizionamento, ci focalizziamo sullo studio del contesto e del target da raggiungere, successivamente sviluppiamo un concept capace di trasformare la proposta di valore in esperienza e, in base agli obiettivi da raggiungere, andiamo a declinare la strategia sul format più adatto. Siamo molto attenti nella misurazione dei risultati perché, seppur i nostri format vengono considerati effimeri e temporanei sono in grado di generare risultati misurabili e duraturi e fornire preziosi insight per le strategie future” - conclude Margherita Mastrone.