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#AcallforUkraine: dal palco del Bea World Festival, un appello alle aziende europee da parte dei professionisti ucraini: “Non lasciateci da parte, dateci lavoro, faremo del nostro meglio”

Un obiettivo, cui anche ADC Group sta partecipando concretamente, con l’apertura del sito https://beaworldforukraine.com/, un marketplace virtuale, in cui fare incrociare domande e offerte di lavoro, per ingaggiare i professionisti ucraini

All’ultima edizione del Bea World Festival, la due giorni organizzata e promossa da ADC Group, dedicata ai migliori eventi mondiali, quest’anno svoltasi al Pratibus District di Roma, si sono intrecciate mani per presentarsi, stringere accordi di lavoro, ma anche e soprattutto per aiutare l’Ucraina.

Ancora sotto i bombardamenti, l’Ucraina non si ferma: “Se venite a Kjev, e vi aggirate per le strade, vedrete persone che vanno ad appuntamenti, lavorano, si incontrano nei bar… Persone che cercano di vivere una vita normale, anche se poi tutt’intorno è disperazione, un vero disastro”, racconta Viktoriia Zaiarna di Profi r&d Innovations, azienda che si occupa di fornire supporto alle agenzie che organizzano eventi con tecnologie ed effetti speciali di ultima generazione, durante l’incontro di chiusura prima dello show moderato dal presentatore Jan Jaap In Der Maur.

“Noi stessi come azienda non ci siamo mai fermati, anche se ravvisiamo numerosi impedimenti in più, come la mancanza di elettricità, l’ottenere i permessi per valicare i confini o il reperire le materie prime – continua Zaiarna – Ma è una sfida che ci dà l’opportunità di fare meglio”.

Una mission che ha trovato d’accordo anche gli altri imprenditori ucraini presenti in sala: “Oggi organizzare un evento, come per esempio una charity dinner per raccogliere fondi, potrebbe essere la via più veloce e semplice per richiamare l’attenzione sul nostro Paese e sensibilizzare sulla situazione in cui versiamo, anche come lavoratori – puntualizza Daryna Shevchenko di Premier Event Group LLC – Ma non possiamo farlo per due grossi motivi: il primo, non riusciremmo ad approvvigionare l’energia elettrica per sostenere un evento del genere. E poi, sarebbe in contrasto con quanto sta succedendo: là fuori la gente muore, noi non possiamo organizzare una festa”.

E allora cosa possiamo fare per aiutare concretamente? “Dateci lavoro: contattateci per consulenze, teneteci in considerazione come fornitori, portate i capitali nel nostro Paese – afferma Zaiarna – Non lasciateci da parte. In Ucraina abbiamo alcuni dei migliori IT manager e ingegneri al mondo: molti dei nostri connazionali lavorano alla Silicon Valley in California, là dove originano i sogni. Forse è vero, non potremo raggiungervi facilmente qui in Italia, ma esternalizzate parte dei vostri processi produttivi, stringete partnership con le nostre aziende: faremo del nostro meglio”.

Un obiettivo al quale ADC Group ha voluto e vuole dare il suo contributo in maniera incisiva: “La speranza può essere una forza potente, può rendere il momento presente meno difficile da sopportare – ha ribadito Salvatore Sagone, Presidente di ADC Group, durante il talk e poi successivamente, dal palco dello show per la premiazione dei Bea World – Per questo, abbiamo lanciato il sito https://beaworldforukraine.com/, in cui i professionisti di tutto il mondo possono inserire domande e offerte di lavoro, rivolte a quelli ucraini, la maggior parte dei quali hanno dovuto lasciare il Paese, vivendo oggi in una situazione molto precaria. Nonostante siano riusciti a recuperare solo poche cose da portare con sé, sicuramente portano comunque con sé una propria professionalità che potrà essere messa a disposizione di agenzie e aziende più fortunate nel resto d'Europa. Il nostro obiettivo si muove secondo il principio di solidarietà del Mutuo Soccorso: le agenzie e le aziende europee potrebbero coinvolgere i professionisti ucraini in progetti che possono essere sviluppati e seguiti a distanza. Ancora meglio, potrebbero ospitare alcuni professionisti nei propri stabilimenti. Auspicando che presto l’incubo della guerra sia solo un lontano ricordo”.

Francesca Favotto