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Masi: il dialogo c'è ma deve essere cercato

Risponde così il presidente di Assocomunicazione alle dichiarazioni di Giorgio Arcangeli, presidente del gruppo FMA, e aggiunge: "La mancata rappresentatività degli Eventi è un problema fasullo. La Consulta è di recente costituzione, e sono le associate stesse, attraverso le commissioni, che devono sottoporre le proprie istanze al direttivo. Così è stato per la Commissione Criteri, presieduta proprio da Arcangeli, le cui richieste sono state approvate all'unanimità dal nostro Consiglio".

Masi_Diego2.jpgLa nostra è un'associazione aperta al dialogo: è questo il messaggio che Diego Masi (foto 1), presidente di Assocomunicazione, sembra lanciare con più forza durante la conferenza stampa post-direttivo, convocato d'urgenza il 20 ottobre per discutere del caso McCann. L'associazione, pur condannando i modi e la mancanza di giustificazione del gesto di McCann (leggi la notizia su www.advexpress.it), ha preso spunto dai recenti fatti per ridiscutere i criteri di iscrizione.

Due le novità fondamentali: la costituzione di una Commissione che stabilirà le nuove regole della presentazione dei dati strutturali con l’obiettivo di fornire classifiche separate per gruppi, per networks e per agenzie di comparto e la decisione di porre un tetto massimo alle quote associative (ipotizzabile intorno ai 30mln €). L'obiettivo di queste decisioni è svincolare il meccanismo che sino a oggi metteva in relazione il pagamento delle quote associative con il ranking all'interno delle classifiche. Questo perchè, se un network iscrive ad Assocomunicazione tutte le strutture che lo compongono, il risultato è un fatturato molto alto che lo porta quindi ai primi posti, ma che contemporaneamente fa lievitare la quota di iscrizione, corrisposta in proporzione al fatturato. Stabilendo invece un tetto massimo della quota, verrà favorito lo svincolamento tra l'entità della quota associativa e il ranking in classifica del network, per invogliare i Gruppi a iscrivere tutte le proprie strutture all'associazione.

Arcangeli_Giorgio.jpgNel corso del direttivo, e successivamente in conferenza stampa è stata affrontata anche la notizia delle dimissioni del Gruppo FMA guidato da Giorgio Arcangeli (foto 2), date nei mesi scorsi ma rese note lunedì 19 da e20express con un'intervista allo stesso Arcangeli (vd. notizia correlata), secondo cui in Assocomunicazione manca una rappresentanza equilibrata del mondo del below the line, e - sempre secondo Arcangeli - viene data "scarsa possibilità di incidere sulle decisioni prese da un ristretto gruppo di persone".

Masi ha spiegato che "i servizi dedicati al comparto degli eventi sono ancora da stabilire, perchè la Consulta è giovane (2007, ndr), e di norma sono gli stessi associati alle consulte determinano le istanze da presentare al Lanza_Alessandra2.JPGDirettivo. Quando la Consulta degli Eventi - che, come ha dichiarato il presidente Alessandra Lanza (foto 3) nel suo commento pubblicato oggi su e20express (vd. notizia correlata), sta lavorando alacremente e con risultati concreti e positivi, sottoporrà al direttivo le sue proposte sui temi cruciali o sull'acquisto di servizi', queste verranno valutate, votate" e, se approvate, fatte proprie dal direttivo.

"È il caso ad esempio - continua Masi - della nuova definizione di evento e dei nuovi criteri di ammissione alla consulta degli Eventi, proposti dalla Commissione presieduta proprio da Giorgio Arcangeli, che sono stati approvati all'unanimità del direttivo. Ritengo quindi che il dialogo sia sempre rimasto aperto con le associate, e qualora fosse mancato, non si è trattato di una mancanza di ascolto ma di un silenzio da parte di chi aveva tali richieste".

"A mio avviso quindi il problema della mancanza di rappresentatività nel mercatoè un falso problema, e lo dimostra il fatto che, secondo le ricerche di customer satisfaction commissionate da Assocomunicazione ad AssAp Servizi, la soddisfazione delle associate è pari al 95%. Ritengo piuttosto - ha concluso Masi - che manchi una cultura della consapevolezza della rappresentanza. Assocomunicazione si fa garante dei dati che pubblica e delle istanze che sottopone alle istituzioni e al mercato, e questa garanzia è la dimostrazione che l'associazione vive per rappresentare l'intero comparto della comunicazione sui temi chiave".

Il Consiglio direttivo ha inoltre ribadito che l’Associazione è il luogo della rappresentanza della nostra industry ed è pronta a prendere in considerazione le richieste di qualunque associata. AssoComunicazione è aperta al dialogo, ma questo deve avvenire nel perimetro associativo, non attraverso rotture immotivate, siano esse dettate da questioni di principio, da ragioni economiche, da linee politiche differenti o da un semplice disaccordo.

Viola Venturelli