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Il coraggio di osare

Attiva nel settore allestimenti e scenografie, da oltre otto anni Joylab mette al servizio delle aziende risorse, capacità e passione, chiedendo loro di essere "coraggiose", di promuovere progeti innovativi, integrando tecnologie all'avanguardia in contesti di creatività alternativa. Un team affiatato e partner doc i jolly giocati dall'azienda.

da e20 di dicembre-gennaio

Longo_Fabrizio.JPGEntusiasmo, armonia, lavoro di squadra e un pizzico di estrosità. Un’atmosfera che il fondatore di Joylab, Fabrizio Longo (nella foto), fa intuire e respirare raccontando la storia di questo ‘laboratorio’ creativo, che in otto anni ha sviluppato allestimenti e scenografie per eventi firmati dallo ‘starsystem’ dell’imprenditoria italiana e internazionale.
“La mia esperienza nel settore allestimenti e scenografie per eventi - racconta Longo -, risale alla fine degli anni ‘80, quando cominciai prima come macchinista montando e smontando le scene degli altri, poi come assistente scenografo nello Studio di Stefano Gargiulo.
Infine, nel 1998, ho aperto il mio studio che, in breve tempo, ho strutturato in quella
che ora è Joylab”.
Creatività, competenza, esperienza, affidabilità, correttezza, perizia tecnica, innovazione, rispetto dei tempi (spesso strettissimi), grande disponibilità a collaborare con clienti e fornitori e a lavorare in contesti inusuali, elevata cura per i dettagli, passione e coinvolgimento per grandi e piccole produzioni, presenza costante sui progetti e sul campo, giusto
rapporto qualità/prezzo.
Ecco le qualità messe in gioco dallo staff Joylab che i clienti, da sempre, apprezzano, permettendo alla società di presentarsi sul mercato come protagonista di spicco del settore:
un team di professionisti con una ‘marcia in più’, garantita da anni di esperienza diretta.
Numerosi e prestigiosi, in questi otto anni, gli eventi i cui allestimenti sono stati progettati e realizzati da Joylab. Tra questi, il Centenario Fiat (Torino Lingotto, 1999), realizzato in collaborazione con l’architetto Maurizio Varratta, la convention Telecom Italia a
Monte Carlo (Grimaldi Forum, febbraio 2003), oppure gli eventi Palatelecom nel 2000 e 2001.
Eventi al cui successo ha contribuito in maniera determinante proprio l’allestimento, curato e
sviluppato nei minimi dettagli, anche grazie al contributo di qualificati professionisti, ognuno
competente nelle differenti aree della comunicazione visiva.

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“Un evento di qualità - continua Longo - è quello che si contraddistingue per la partecipazione di figure professionali di elevata esperienza nei vari settori coinvolti, per l’alto grado di progettazione e organizzazione in sede di preparazione, per la
collaborazione e il coordinamento dei vari settori durante la fase progettuale e di implementazione. Da sempre, le nostre soluzioni sono caratterizzate dall’eccellenza del risultato finale, spesso conseguita superando difficoltà determinate dalle risorse
economiche messe in campo, dai tempi ristretti, dalle caratteristiche delle location, dal lavorare all’estero in contesti e con fornitori sconosciuti”. JoyLab mette in
campo risorse, capacità e passione, chiedendo alle aziende di essere ‘coraggiose’, di osare e credere in progetti realmente innovativi, capaci di offrire emozioni particolari rendendo unici e originali gli eventi. Progetti, infine, in grado di integrare tecnologie all’avanguardia all’interno di contesti di creatività alternativa, la cui efficacia dipende anche
dalla scelta dei partner e dei professionisti a cui Joylab si affida di volta in volta. Qualche nome?
Mondialstand ,Way, Expostand, Tecnolegno, Eurostands, Icet,) e ancora Bianchi&Bianchi, Tekset, Scena2. Un unico comune denominatore: la qualità, del servizio e dei materiali.
“Negli ultimi anni, purtroppo, si è assistito a un peggioramento delle condizioni del settore - spiega Longo -, spesso determinato dalla riduzione dei budget messi a disposizione, ma non dalle richieste dei clienti che, anzi, chiedono di più a costi più bassi, con conseguente ripercussione sulla qualità degli allestimenti. Joylab, che reputa la qualità, non solo
del prodotto finale ma di tutto il processo, un elemento essenziale, ha risentito di questa situazione generale, caratterizzata dal moltiplicarsi spropositato delle gare, dai budget non adeguati alle richieste, dallo scarso riconoscimento economico del fattore
creatività, dalla concorrenza spietata di lavori realizzati sottocosto, dall’utilizzo di fornitori che non rispettano standard di qualità”. Ha deciso però, con passione e testardaggine, di non modificare la propria linea, confidando sul fatto che il mantenere sempre un elevato livello qualitativo sia una scelta vincente, per chi progetta e per il cliente finale.

Allestimento, che avventura!
Il viaggio negli eventi firmati Joylab comincia nel 1998... Le parole di Fabrizio Longo raccontano il susseguirsi di esperienze e successi conseguiti negli
anni. “Tutto cominciò molto tumultuosamente... pochi mesi dopo l’inizio delle attività eravamo già a Jerez De La Frontera con un gran bel progetto per Iveco.
Un’inusitata troupe che mescolava la blasonata Way di Milano a un’accolita di soggetti creativi piuttosto ‘pittoreschi’: i decoratori della TekSet. Gli uni si dovevano occupare delle parti più strutturali, mentre gli altri delle parti pittoriche e scenografiche. Grande
successo e divertimento per tutti. Complice il luogo, il clima, il brandy, le ‘fiestas’...
Neanche il tempo di godermela un attimo e mi ritrovai, nel 1999, fiondato direttamente nel cuore dell’Impero: il Centenario Fiat. “...Forse non mi sento ancora pronto... forse non è il caso...”, pensai quando mi venne proposta questa sfida. “Ce la puoi fare!!!”, fu la risposta di Gianluca Prina, dell’allora Market Place Italia, oggi Dpr. E così venni là spedito
ad allestimenti già avviati, per portare il mio ‘contributo scenografico’. In breve tempo, mi trasferii a Torino ambientandomi molto bene, complice la grande cortesia con cui venivo trattato in via Nizza, dalla mitica Signora Calvi... tanto che potevo anche entrare nel parcheggio Dirigenti con la mia anziana Citröen!!! Una sera, dopo una giornata di estenuanti
riunioni, le chiesi io un favore: farmi entrare un attimo nella sala del Consiglio di Amministrazione Fiat... un’esperienza emozionante... C’era di che montarsi la testa! L’allestimento fu semplicemente irripetibile, grandi complimenti... Ce l’avevo fatta!
Così, l’anno successivo, sul progetto Palatelecom mi misi a lavorare con più tranquillità... Ovviamente, avevamo pochissimo tempo per progettare, costruire, montare. Doveva essere “buona la prima!”. Così fu.
E, grazie alla grande organizzazione dell’agenzia Dpr, proseguimmo con il secondo Palatelecom del 2001: la consacrazione! Giunti in Oman per un evento di lancio prodotto
commissionato da Miralanza, sembrava un miraggio quella fabbrica sperduta nel deserto... ma era vera e faceva proprio le scatole di polistirolo (!!!) della dimensione giusta per le nostre pastiglie giganti di detersivo... bastava solo smussarne gli angoli e dipingerle metà bianche e metà azzurre. Il Bianchi (il nostro mitico falegname) comunicava in brianzolo
puro con i carpentieri indiani!!!
Solo due settimane per il progetto, i sopralluoghi, trovare i fornitori locali, costruire, montare... Ma quella volta a Dubai sembrava fatta: progetto ok, location trovate, allestitore siriano con manodopera pakistana... Ma la notte prima dell’evento l’allestimento era in ritardo, il lavoro procedeva lentissimo.
A un certo punto, non vidi muoversi più
nessun macchinista, cercai ovunque... alla fine li trovai: stavano tutti dormendo sotto una pedana alta solo 40 cm. Mi venne da piangere... ma alla fine tutto fu pronto in tempo, come sempre.
Squadra vincente non si cambia... e per la propria convention aziendale, Miralanza ci porta a 40 km da Rio De Janeiro... Punto di partenza una falegnameria ‘en plein air’, in pratica una vecchia sega circolare sotto un rovente tetto di lamiera. Tutti i giorni su e giù da Rio per andare a lavorare... lì una decina di ragazzini favelantes che tagliavano, inchiodavano,
dipingevano... un caldo atroce... scrosci di pioggia... musica... succhi di frutta appena colta e alla fine splendida foto di gruppo e il Capodanno sulla spiaggia con due milioni di persone...”

Marina Bellantoni