Evento b2c

Il Grana Padano Dop al Villaggio Coldiretti curato da Merlo

Nell'ambito della kermesse che si terrà al Castello Sforzesco di Milano dal 5 al 7 luglio, il brand parteciperà con uno stand dove si degusterà il Riserva, il Grana Padano 'top' nelle stagionature, lasciato invecchiare oltre 20 mesi e particolarmente apprezzato dai cultori del gusto. Come dichiarato a e20express, il Villaggio Coldiretti è curato da Merlo, che, in particolare, ha seguito gli aspetti organizzativi e logistici.

Dal 5 al 7 luglio prossimi il Castello Sforzesco di Milano ospiterà il Villaggio Coldiretti diventando una vera e propria Capitale del Cibo, tappa di un tour nelle più grandi città italiane che si concluderà in autunno.

Come dichiarato a e20express, il Villaggio Coldiretti è curato da Merlo, che, in particolare, ha seguito gli aspetti organizzativi e logistici.

A questo appuntamento, promosso dalla più grande associazione agricola europea, il Consorzio Tutela Grana Padano, il prodotto a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo con 4.932.966 forme prodotte nel 2018 ed un export di 1.938.328, parteciperà con uno stand dove si degusterà il Riserva, il Grana Padano “top” nelle stagionature, lasciato invecchiare oltre 20 mesi e particolarmente apprezzato dai cultori del gusto. Verranno proposte anche degustazioni verticali dedicate a chi voglia sempre meglio riconoscere ed apprezzare le qualità di un’assoluta eccellenza alimentare.

Il Villaggio Coldiretti è la vetrina dell’impegno profuso da anni dall’organizzazione agricola, che ha saputo trasformare la “materia prima agricola” in “cibo” e unire produttori e consumatori nella richiesta di sempre maggiore tutela delle produzioni Made in Italy rivolta soprattutto alle istituzioni.

“Il miglioramento della qualità dei prodotti e la loro valorizzazione oggi si realizzano puntando su benessere animale, sostenibilità produttiva della filiera e controlli resi più efficaci dalla ricerca scientifica – afferma il presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, Nicola Cesare Baldrighi – ma l’attività e gli investimenti dei produttori su questo percorso rischiano di essere vanificati se i consumatori non sono messi nelle condizioni di sapere esattamente cosa mangiano. Per questo, insieme a Coldiretti, continuiamo a chiedere alle istituzioni italiane e comunitarie di estendere l’indicazione obbligatoria dell’origine dei prodotti agricoli a tutti gli alimenti, affermando così il legame indissolubile tra qualità e legalità”.

MG