Evento ecosostenibile

Non solo auto nella strategia ambientale di Suzuki. Conclusa la mostra MareMoto 4.0. di cui è partner in nome dell’impegno green

La strategia dell’azienda automobilistica è contenuta nel piano quinquennale (aprile 2021-marzo 2026) battezzato “Sho-Sho-Kei-Tan-Bi”

In accordo con l’impegno di Suzuki sul fronte della mobilità sostenibile, la sede italiana è stata partner della mostra MareMoto 4.0 di Alessandro Zannier. La temporanea, curata da Virginia Monteverde in collaborazione con ARTantide Gallery per il Movimento Arte Etica e con il CNR, Istituto di ingegneria del Mare di Genova, ha aperto i battenti il 23 luglio ed è stata visitabile fino al 3 settembre 2022 presso il Galata Museo del Mare.

Una mostra d’arte contemporanea all’interno della quale sono state proposte opere pittoriche e installazioni di natura digitale con suoni, luci e colori di Zannier, nate dall’interpretazione artistica dei dati raccolti dai sistemi robotici realizzati dal CNR sui danni ambientali nei nostri mari e nei nostri oceani. All’interno della mostra, uno spazio è stato riservato anche al progetto #lavalacqua (Suzuki Micro Plastic Collector), premiato con l’Innovation Award al Salone Nautico di Genova del 2021. Si tratta di un particolare sistema di filtraggio applicato ai fuoribordo in grado di catturare le microplastiche presenti in acqua durante la navigazione, restituendo così acqua pulita all’ambiente.

Impegnata da 10 anni sul fronte della sostenibilità ambientale, l’azienda si muove secondo un piano che va oltre la proposta di automobili, motociclette e fuoribordo moderni e dal basso impatto ambientale adottando nuove politiche nel campo della ricerca e sviluppo oltre che in quello della produzione, della distribuzione e del marketing, fino alla riorganizzazione degli uffici

Il Piano Ambientale “Suzuki Enviromental Vision 2050” contiene una strategia a lungo termine presentata da Toshihiro Suzuki, Presidente di Suzuki Motor Corp., nel febbraio del 2021. All’interno di questo progetto, è contenuto il piano quinquennale (da aprile 2021 a marzo 2026) battezzato “Sho-Sho-Kei-Tan-Bi”, l’abbreviazione di cinque parole giapponesi che significano “più compatto, di meno, più leggero, più contenuto, più ordinato”. Il nuovo punto di partenza nello sviluppo di un futuro più elettrificato e meno impattante.

Al centro del Piano Ambientale di Suzuki, come ha affermato il Presidente, ci sono i clienti. Sulla base delle loro esigenze, unite alla necessità di abbattere le emissioni di CO2 durante l’utilizzo del mezzo e nel ciclo produttivo, verranno realizzati nuovi modelli dall’impatto ambientale contenuto ma senza accelerare la scelta del consumatore finale, non ancora del tutto pronto alla transizione verso la mobilità elettrificata. Suzuki fa sapere di non voler forzare i tempi e di puntare al progresso tecnologico adottando alcune soluzioni sfruttabili nel breve periodo. “Consideriamo i cinque anni di questo piano come un periodo in cui creare le basi per sviluppare le nostre tecnologie di elettrificazione in vista del 2030 – ha dichiarato Toshihiro Suzuki – e promuoveremo in modo proattivo vari sviluppi tecnologici per raggiungere questo obiettivo”.

L’intento di Suzuki è contribuire allo sviluppo di una società sostenibile: un processo che sarà attuato attraverso soluzioni elettrificate per la mobilità e un piano ambientale che prevede un cambiamento organizzativo e industriale. “Questa nuova struttura – ha spiegato Toshihiro Suzuki – ci permetterà di entrare in sintonia con la vita delle persone, fornendo loro nuove soluzioni per il trasporto urbano e personale. Il tutto, partendo dalla nostra ampia gamma di automobili, motociclette e fuoribordo. Il nostro obiettivo è di superare il semplice concetto di automobile o motocicletta, offrendo nuove soluzioni a tutte le forme di mobilità. Per fare questo occorre avere una visione olistica di quelle che saranno le necessità delle persone, concentrando le forze sullo sviluppo dei prodotti, dei servizi e delle infrastrutture che i nostri mezzi richiederanno”.