Evento educational

BEA EDUCATIONAL. Crisi, gli eventi primi a ripartire

In uno scenario in cui si impone il ripensamento del classico modello di comunicazione, le aziende faticano a ragionare in termini anticiclici. Forti di una crescita consolidata e del loro conquistato carattere strategico, gli eventi faranno sentire buoni segnali di ripresa già da questo autunno. L’intervento di Cosimo Finzi al Bea Educational Roma.

finzi2.JPG“La crisi globale costringe a un ripensamento del modello di comunicazione invalso fino a oggi: è in atto una selezione darwiniana dei mezzi, cambia il rapporto tra gli operatori, ma gli eventi, che insieme a internet hanno avuto in passato una crescita costante e strutturata, saranno i primi a ripartire”.

Queste le riflessioni espresse da Cosimo Finzi (nella foto) di Astra Ricerche (istituto che realizzata ogni anno il ‘Monitor sul Mercato degli Eventi in Italia’) in apertura del Bea Educational. L’appuntamento formativo e di networking, organizzato da ADC Group, si è svolto il 9 luglio a Roma, presso lo Spazio Roma Eventi. Davanti a una nutrita platea, Finzi ha tracciato l’evoluzione dello scenario economico globale e della comunicazione, con un focus sugli eventi.

Comunicazione ‘just in time’
Secondo Finzi, ciò che più preoccupa di questa congiuntura economica negativa, “globale e non localizzata”, non è tanto il ‘sentiment’ negativo, quanto l’incertezza, perché “non basta pensare bene del futuro, bisogna esserne convinti”. La stessa incertezza influisce sugli investimenti in comunicazione, che il 60% delle aziende sta riducendo, spesso rinviando iniziative e lanci di nuovi prodotti o servizi. Secondo le recenti stime di AssoComunicazione e di Upa, gli stessi investimenti faranno registrare a fine 2009 un calo compreso tra il 12% e 18%. Ma perché la crisi nel settore? “Le aziende - ha dichiarato Finzi - ragionano sempre meno in misura anticiclica”. Si tratta di un cambiamento epocale, poiché, ha aggiunto, “la comunicazione è sempre stata considerata il mezzo anticiclico per eccellenza, mentre oggi si ragione con una logica ‘just in time’.

Eventi, in autunno la ripresa
Effetto della crisi, il ripensamento del modello classico di adv, che provocherà, secondo Finzi, “una rottura rispetto al passato e che si completerà nel giro di 10/15 anni”. I motivi sono “l’affollamento dello scenario dei mezzi, la minore certezza dell’intensità del messaggio e una certa debolezza di creatività da parte di aziende e agenzie, alla quale va aggiunto l’avvento del mobile come frontiera del mercato”. L’impressione, insomma, è che sia in atto una rivoluzione che ancora non abbia sortito completamente i propri effetti e che, in coincidenza con la crisi globale, si stia assistendo a uno rimescolamento dei ‘pezzi’ del mosaico della comunicazione. E gli eventi? “Anche gli eventi - ha spiegato Finzi -, scontano il rinvio dei lanci di prodotto e delle iniziative sul territorio, ma già da questo autunno si potrà parlare di ripresa: alcuni lanci non sono più rinviabili, così come cresceranno gli eventi interni, rivolti alla forza vendita, e quelli funzionali a trasmettere l’idea che l’azienda è presente, vigile, viva sul mercato”. Per via di alcune caratteristiche, quali memorabilità, coinvolgimento diretto del target, emozione e ‘non imposizione’ (perché la partecipazione a un evento fa sempre seguito a una scelta), “gli eventi saranno i primi a ripartire”. I segnali positivi, dunque, ci sono, e derivano soprattutto da anni di crescita consolidata e dal fatto che, come è emerso con rilevanza nel corso della giornata, gli eventi, da tattici, sono oggi diventati strategici.

Chiara Pozzoli