
Evento educational
Cook the Mountain torna sulle Dolomiti con un Base Camp a Plan de Corones
Dopo attività 'erranti' di divulgazione e approfondimento tra Italia ed estero, Cook the Mountain ritorna nelle Dolomiti, precisamente nel magnifico scenario del Plan de Corones in Val Pusteria per un Base Camp di confronto e discussione.
Dall’8 al 11 settembre, chef di fama internazionale, giornalisti, opinion leader e aziende avranno modo di scambiarsi idee, esprimere pareri e degustare visionarie elaborazioni culinarie nel clima informale e aperto a contaminazioni positive di questo progetto. L’esplorazione del futuro della cucina di montagna sarà guidata dal prof. Alessandro Garofalo, titolare di Idee Associate, società attiva nello sviluppo creativo di nuovi product-concept e della formazione manageriale innovativa outdoor.
Cook the Mountain nasce diversi anni fa da una serie di domande, considerazioni, intuizioni di Norbert Niederkofler, chef bistellato del St. Hubertus di San Cassiano in Badia (BZ), e Paolo Ferretti, titolare dell’agenzia di comunicazione hmc di Bolzano. Uno stimolo per ripensare non solo quali dovrebbero essere i gesti quotidiani di ogni singolo individuo, ma anche quelli dell’intero pianeta con l’obiettivo di proporre un nuovo modello di sviluppo economico-sociale-culturale che esplori i vari aspetti della complicità che lega produzione, prodotto, territorio e consumo.
Dalle prime riflessioni si è poi cercato il modo migliore per unire e far confrontare culture e colture montane affini a livello planetario, prodotti, lavorazioni e ritmi simili. Trovare ciò che unisce culturalmente e socialmente le persone che vivono la montagna come risorsa, passione, sfida, patrimonio da tutelare.
In questo contesto, gli chef assumono il compito di educatori alimentari e soprattutto 'emozionali' per promuovere un vero e proprio stile di vita: il primo tassello per la sostenibilità del territorio.
Utilizzando una materia prima unica, pura e straordinaria messa a loro disposizione dai contadini, gli 'artigiani del territorio', essi la trasformano facendo uso di tutte le loro conoscenze al servizio del luogo in cui vivono e del nostro pianeta in generale. A loro il compito di reinterpretare le qualità uniche della materia prima, di esaltarle conferendole nuovi valori e significati.
Come un’artista che nel suo lavoro parte da elementi 'tecnici' e stilistici classici del passato e li rende contemporanei e attuali, nello stesso modo Cook the Mountain interpreta la cucina che diventa 'catalizzatrice di processi culturali'. Tali processi possono essere riassunti in quattro parole chiave:
- tradizione: rispetto dei valori, dei vecchi metodi di lavorazione e del territorio
- creatività: utilizzare i prodotti della natura traendone il massimo dei sapori
- onestà: dare valore al lavoro dei produttori integrandoli in un circolo virtuoso che produca crescita economica,
sociale e culturale
- innovazione: utilizzare diverse tecniche per estrarre il massimo del sapore dalla materia prima e presentarla il più
naturale possibile nel piatto
Un metodo di lavoro nel rispetto della bellezza e della perfezione intrinseca della natura. Un’occasione imperdibile per la costituzione di un mondo più bello, più pulito, più equo.
Circondati dall’incantevole paesaggio delle Dolomiti a quota 2.000 m, ospiti e intervenuti prenderanno parte ad attività di think tank e workshop di confronto sui valori e gli obiettivi di Cook the Mountain. A coordinarli sarà colui che è stato definito come 'il Socrate della creatività', al secolo Alessandro Garofalo, esperto nella formazione aziendale e manageriale innovativa, spesso tenuta in location insolite e particolari, nonché in metodi di gestione attiva della creatività.
Non mancheranno, inoltre, spettacolari cene showcooking preparate dagli chef e attività ricreative e culturali offerte dal Plan de Corones.
Tra gli chef partecipanti, ambasciatori nel mondo della filosofia Cook the Mountain: Rodolfo Guzman (Boragó – Santiago del Cile), Giancarlo Morelli (Pomiroeu – Seregno) nonché la mente del progetto Norbert Niederkofler. Tra le new entry che hanno aderito con entusiasmo all’esplorazione socio-culinaria vi sono invece Ivan Milani (Piano 35 – Torino), Thorsten Probost (Burg Vital Resort – Lech) e Giorgio Ravelli (Brooksbys Walk – Londra).
I partner che hanno sostenuto Cook the Mountain sposandone la filosofia di pensiero: Kronplatz – Plan de Corones in veste di main sponsor, Enel, Patagonia, Monograno Felicetti, Audi e Cantine Ferrari.
Il percorso di Cook The Mountain - La storia
Nel giugno 2014 in Alta Badia il progetto ha avuto il suo particolare esordio. Tre giorni di presentazione ufficiale con la partecipazione di giornalisti, imprenditori, delegati degli sponsor e 8 chef da tutto il mondo: Josean Alija (Nerua Guggenheim – Bilbao), Alfio Ghezzi (Locanda Margon – Trento), Rodolfo Guzman (Boragó – Santiago del Cile), Virgilio Martinez (Central – Lima), Giancarlo Morelli (Pomiroeu Seregno), Ana Ros (Hisa Franko – Kobarid), Roland Trettl, Norbert Niederkofler e Eleonora Cunaccia (Primitivizia – Trento).
Dopo una salita 'esplorativa' al Rifugio Scotoni a quota 2040 m, ospiti e intervenuti hanno assistito alla presentazione ufficiale di Cook the Mountain seguita da un workshop con gli chef. A chiudere il tutto una cena nell’affascinante Castel Colz a La Villa con la presentazione ufficiale degli chef seguita, la domenica mattina, dagli ultimi saluti, riflessioni e ringraziamenti.
Il progetto ha continuato il suo percorso esplorativo con partecipazioni e testimonianze al San Sebastian Gastronomika Congress (ottobre 2014), a Milano Montagna (ottobre 2014), in occasione del Tourismus Forum Alpenregionen (Tirolo, marzo 2015) e all’interno del convegno Destination Greenitaly – Modelli di governance dalle Alpi al mediterraneo (Roma, luglio 2016). Altro evento importante, svoltosi nell’anno di Expo a Milano, è Cook the Mountain moves to Milan (giugno 2015), durante il quale gli ospiti del Ristorante Pomiroeu di Giancarlo Morelli hanno potuto degustare per tre giorni un menù in linea con gli obiettivi alimentari della grande esposizione universale.
Gli attori di Cook the Mountain
Norbert Niederkofler. Uno dei più famosi chef italiani, patron del ristorante St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina di San Cassiano (BZ), due stelle Michelin. Vulcanico e creativo, radicale teorico del ritorno alla cucina di territorio, è co-ideatore anche di CARE’s-The ethical Chef Days, evento all’insegna dell’etica e della sostenibilità in cucina che riunisce chef e professionisti da tutto il mondo. Norbert trascorre molto tempo viaggiando per le regioni montane del pianeta per indagare e raccogliere diverse esperienze gastronomiche.
Paolo Ferretti. Laureato in psicologia, imprenditore e titolare di hmc, una delle principali agenzie di comunicazione del Trentino-Alto Adige. È appassionato di “cultura e culture” e collezionista d’arte. Per anni ha raccolto le affascinanti e visionarie idee di Norbert e le ha codificate in un concetto di comunicazione a respiro internazionale