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‘No Cyberbullismo’ e #CuoriConnessi, la campagna di PubliOne, Unieuro e Polizia di Stato fa tappa nelle scuole. A fine ottobre partirà la comunicazione nei 480 store della catena di elettronica

La seconda tappa nazionale della campagna di sensibilizzazione è andata di scena oggi, 10 ottobre, a Milano, davanti agli studenti medi superiori dell’istituto Artemisia Gentileschi di via Natta. Piatto forte della giornata la proiezione del docufilm #CuoriConnessi, prodotto da PubliOne e diretto dal giornalista Luca Pagliari, basato su fatti realmente accaduti. Prossima tappa a L’Aquila il 18 ottobre, poi, entro l’anno, Torino, Verona, Bologna e Reggio Calabria (altre 30 iniziative si svolgeranno nel 2017). A fine ottobre partirà la comunicazione nei punti vendita Unieuro (azienda che ha abbracciato il progetto), presso i corner che vendono Pc, smartphone e tablet, per sensibilizzare in riferimento a un uso corretto dei dispositivi tecnologici.

Dopo Roma, la seconda tappa nazionale della campagna di sensibilizzazione ‘No Cyberbullismo’, ideata dall’agenzia PubliOne e realizzata in collaborazione con Unieuro e Polizia di Stato non poteva che essere Milano. Oggi, 10 ottobre, il folto pubblico degli studenti medi superiori dell’istituto Artemisia Gentileschi di via Natta 11 ha potuto assistere alla proiezione di #CuoriConnessi, un docufilm sul tema del cyberbullismo, basato su fatti realmente accaduti, prodotto da PubliOne, diretto dal giornalista Luca Pagliari e realizzato con la collorazione della Polizia di Stato.

Come spiegato ad ADVexpress da Elena Babini, vicepresidente PubliOne, la campagna punta a fornire consigli utili per un uso consapevole e responsabile della tecnologia, dagli smartphone ai pc, passando per i tablet, per far comprendere le conseguenze che il fenomeno del cyberbullismo può generare nella vita dei ragazzi e delle ragazze. Sul tema, da qualche giorno è online anche il sito Nocyberbullismo.it.

“I messaggi, le immagini e i video caricati in Rete oggi - ha aggiunto Maurilio Brini, direttore creativo dell’agenzia - si diffondono in maniera incontrollata e restano presenti nel web per sempre, creando problematiche che in alcuni casi possono avere anche conseguenze drammatiche”.

La campagna, come precisato da Babini, dopo Roma (leggi news) e Milano, continuerà la sua corsa nelle scuole, nei teatri e nelle piazze di tutto il Paese, facendo tappa a L’Aquila il prossimo 18 ottobre, per poi raggiungere, entro la fine dell’anno, anche Torino, Verona, Bologna e Reggio Calabria. Ma non finisce qui, visto che sono 30 le tappe già previste per il 2017.

L’iniziativa non lancia accuse, ma vuole offrire uno spunto di riflessione per avviare importanti considerazioni sul peso delle parole, sul loro valore e sulla loro potenza, ma anche sulle responsabilità degli adulti.

A fine ottobre, la campagna arriverà anche nei 480 punti vendita di Unieuro (azienda che ha abbracciato l’iniziativa) presenti sul territorio nazionale, dove, come spiegato da Loris Zanelli, ceo PubliOne, verranno allestiti dei corner, nei pressi di dove si vendono Pc, smartphone e tablet, per sensibilizzare in riferimento a un uso corretto dei dispositivi tecnologici.

Inoltre, a conferma dell’impegno con cui Unieuro sta affrontando il progetto, sono già partite le iniziative di formazione che la catena di elettronica rivolge ai suoi circa 4mila dipendenti in tutta Italia (il primo ‘webinar’ sul tema cyberbullismo si è svolto il 4 ottobre e altri sono già in programma).

“La nostra speranza - ha commentato Zanelli - è che un progetto come ‘No Cyberbullismo’ possa essere da stimolo anche per altre aziende, affinché, esattamente come ha fatto Unieuro, decidano di ‘sposare’ progetti affini al loro business, per contribuire a migliorare la società in cui viviamo”.

D’altra parte, come aggiunto da Alessandro Bianca, presidente PubliOne, “le aziende hanno capito che devono affiancare le istituzioni per contribuire alla risoluzione di problemi sociali, dedicando aliquote crescenti del proprio budget agli investimenti in Csr (corporate social responsibility, ndr). Si tratta di iniziative che fanno bene sia al mondo sia alla brand equity dell’azienda stessa”.

Concludiamo con un accenno sull’andamento di PubliOne. Come dichiarato da Zanelli, l’agenzia si appresta a chiudere il 2016 con fatturato di oltre 2 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quanto registrato nel 2015, anno che a sua volta si era chiuso con un fatturato aumentato del 15% rispetto all’anno precedente. “Il fatto di confermare quest’anno gli stessi numeri del 2015, pur senza il traino di Expo (evento per il quale l’agenzia è stata particolarmente impegnata) ci rende molto soddisfatti” ha concluso il manager.

Mario Garaffa