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Teatro per sperimentare nuovi modi di comunicare: accade al workshop di CWT Meetings & Events

Event manager aziendali e professionisti italiani e internazionali sono stati coinvolti attivamente per sperimentare nuovi modi di comunicare attraverso l’azione teatrale come esempio di strumento per attivare emozioni e favorire interazioni proficue.
Si è svolto a Milano a fine aprile il workshop formativo di CWT Meetings & Events dal titolo 'Emozionare per Comunicare. Sperimentiamo modalità innovative per proporre contenuti ai partecipanti degli eventi'.

All’evento hanno partecipato un selezionato gruppo di clienti - event manager e organizzatori di eventi aziendali -, insieme ad alcuni account CWT M&E e ai rappresentanti dei partner – Hotel Magna Pars Suite Milano e Qatar Airways – che sono stati coinvolti nelle attività per elaborare insieme i contenuti.

Il workshop ha avuto un taglio teorico - con la condivisione di importanti modelli cognitivi e metodologici -, ma la riflessione comune è stata soprattutto esperienziale, grazie a esercitazioni pratiche e lavori in gruppo con innovative tecniche di playback theatre.

«Il tema dell’innovazione ci è a cuore da tempo, come sa bene chi collabora con noi, e ci appassiona, anche perché lo riteniamo parte integrante del nostro modo di vivere la leadership sul mercato - ha dichiarato in apertura dei lavori Antonio Calegari, ceo di CWT Italia -. Abbiamo dunque deciso di coinvolgere la community dei professionisti degli eventi in un momento di aggiornamento suscitando stimoli e riflessioni comuni, per superare quei format di comunicazione prevalentemente verbale e razionale ancora largamente utilizzati all’interno dei meeting e degli eventi e promuovere il coinvolgimento attivo e dinamico dei partecipanti».

La riflessione è partita da un contributo teorico del noto esperto del settore Mike van der Vijver, che ha approfondito rischi e limiti di una comunicazione unidirezionale e di format statici quali per esempio il classico convegno con i relatori sul palco e il pubblico in platea a posti fissi. 

Considerando il funzionamento del nostro sistema cognitivo risulta invece importante, per ottenere migliori risultati, stimolare le diverse componenti del sistema cerebrale attraverso il coinvolgimento emozionale e dinamico del partecipante per facilitare anche l’apprendimento dei contenuti a livello razionale, e ottenere così la modifica desiderata nei comportamenti dei partecipanti.  

Dalla teoria il gruppo è passato alla pratica, sperimentando in prima persona l’azione teatrale come esempio di strumento per attivare emozioni e favorire interazioni proficue in un gruppo, guidati da un gruppo di teatro specializzato nel playback theatre. 

Particolarmente proficuo è stato il debriefing collettivo durante il quale si sono trovate le dirette corrispondenze di quanto appreso rispetto al proprio business quotidiano. L’applicazione nell’organizzazione degli eventi è proseguita con un lavoro in sottosessioni, poi condiviso in plenaria, che ha analizzato alcuni eventi reali gestiti dagli event manager intervenuti con l’obiettivo di renderli più emozionanti e partecipativi. 

Sono emersi così diversi spunti - come abbattere le distanze fisiche imposte dal palco, coinvolgere i partecipanti ancor prima dell’evento, spiazzare l’uditorio con relatori esterni al proprio ambito e grazie al ricorso di visualizzazioni e rappresentazioni non verbali - tutti improntati sull’importante sfida di rompere con la tradizione di format consolidati e spesso considerati rassicuranti, ma non sempre così realmente efficaci. 

A conclusione, la compagnia teatrale ha messo in scena con quadri animati – attraverso mimica, movimenti e parole - alcuni concetti chiave emersi dalla riflessione e suggeriti dagli stessi partecipanti (tra cui l’importanza dello stupore, la proficuità di un atteggiamento di apertura e condivisione, l’inevitabile scontro tra innovazione e conservazione, la centralità del rispetto nell’ascolto dell’altro) e ha rappresentato alcune storie/episodi di cambiamento accaduti ai partecipanti.

Il workshop è stato 'a impatto zero': le emissioni generate dall’evento sono state infatti compensate attraverso la piantumazione di alberi di cacao in Camerun nell’ambito di un progetto di riforestazione curato dalla società specializzata Treedom.